lunedì 8 febbraio 2010

Finisce a reti inviolate il big macth tra l'Armerina contro l'Aquila di Sammichele. Ora sono sette i punti di distacco dalla capolista

Finisce a reti inviolate il big match tra l’Armerina e la Sammichelese. Un pareggio che va stretto all’Armerina che poteva dare una svolta al campionato di II categoria. Un’occasione persa che alla fine del torneo potrebbe costare cara al team piazzese allenato da Filippo Angilella. Ora i punti di distacco dalla capolista Sant'Angelo di Licata diventano sette. In una giornata fredda dove il vento ha fortemente condizionato la partita le due squadre non hanno brillato al massimo. Primo tempo a favore della Sammichele che forte della sua esperienza ha avuto in mano la partita sfiorando in un’occasione la rete del vantaggio. Anche l’Armerina ha avuto nei primi 45 minuti l’occasione per segnare con Loris Garettini ma il tiro debole è stato intercettato dal bravo portiere ospite. “Peccato – commenta il presidente Renzo Amore – potevano fare di più ma sono comunque contento della prestazione dei miei ragazzi. Credo che alla fine ciò che ci ha penalizzati oltre al forte vento l’esperienza in campo. La nostra squadra, forse, ha sentito troppo la partita e loro ne hanno approfittato portando a casa un risultato utile.” Nei secondi 45 minuti l’Armerina sembrava voler provarci con più vigore e nonostante abbia fatto la partita non è mai riuscita a impensierire la difesa ospite. Buona la prova dei fratelli D’assaro che si affrontavano da avversari. Ernesto D’assaro che indossava la maglia della Sammichelese mentre il fratello Raffaele quella della propria città. La nota positiva viene dal pubblico, circa 300 gli spettatori presenti, che nonostante il freddo, hanno fatto rivivere per novanta minuti il calcio dei vecchi tempi gloriosi quando lo stadio si riempiva con cori e tifo per la squadra del cuore. Buona la prova del direttore di gara. Domenica prossima la II categoria riposa si tornerà in campo il prossimo 21 febbraio quando l’Armerina renderà visita al forte Villaseta in terra agrigentina.
Foto in alto Ernesto D'assaro;
Foto laterale Raffaele D'assaro;

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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