Scoppia la questione morale a Piazza Armerina - L’MPA chiede chiarezza. «Siamo già al capolinea? Sembra di sì! Il Partito Democratico, arrivato al governo per una manciata di voti, non è più in grado di governare neppure sé stesso. Dopo le dichiarazioni rese dall’ex consigliere comunale Ranieri Ferrara, altri dubbi si insinuano sulla legittimità del Piano Regolatore, gli stessi dubbi manifestati dal Movimento per l’Autonomia in Consiglio Comunale nella seduta del 12 febbraio scorso. È lo stesso Ferrara a proporre, in autotutela, la revoca della delibera di adozione del Piano Regolatore ed è lo stesso ex consigliere, cosa ancor più grave, che non riesce a spiegarsi il comportamento tenuto dall’Amministrazione comunale nella fase in cui il C. R. U. ha chiesto chiarimenti in merito alla presunta incompatibilità di alcuni consiglieri del tempo, lui compreso.
Se a questo aggiungiamo la richiesta del consigliere comunale, sempre del Partito Democratico, Giuseppe Capizzi, riguardante nuove regole per la trasparenza negli atti amministrativi di un particolare assessorato, è chiaro, così come fa intendere lo stesso Ranieri Ferrara, che è scoppiata la questione morale, ............CONTINUA
.........con una presa di distanza dalla giunta di governo o solo da alcuni esponenti. Questo è tutto o si nasconde altro?
Se una maggioranza esiste ancora, a questa spetta proporre soluzioni e rimedi. Soluzioni che non dovranno solo riguardare il lato tecnico dei problemi ma anche la questione morale che, certamente, sarà stata sollevata dal gruppo Lumia-Crocetta, ma dovrebbe appartenere a ciascun soggetto politico ed essere garantita dal partito che, purtroppo, in questo caso, si è reso latitante.
È ridicolo pensare che un sindaco con tutta la giunta possano essere i soli interpreti della vita amministrativa e politica del paese. È illogico pensare che all’opposizione manchi l’attore principale con cui dialogare, costruire o scontrarsi. È assurdo che, a breve distanza dall’incarico conferito dall’elettorato, una richiesta di convocazione di Consiglio comunale venga proposta da un consigliere comunale del Partito Democratico e disapprovata da altri nello stesso partito. Ciò è democrazia, ma non dimostra l’unità di intenti di un partito di maggioranza. Di certo è chiaro che la “barca” non è in grado di reggere l’intrapreso percorso; bisognerebbe avere il coraggio di ammetterlo e di essere conseguenziali.
Il paese è in attesa di essere tranquillizzato, e non si può fare passare come fatti normali o poco rilevanti accadimenti di notevole importanza. Il Movimento per l’Autonomia esprime questo grande disagio di natura politica e chiede immediate soluzioni».