Non è stato mai mio costume rispondere a critiche che molte volte vengono rivolte a coloro che hanno la passione di scrivere per fare conoscere ai cittadini i fatti di cronaca che accadono in città. Ma gli attacchi del signor Di Sano, dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Piazza Armerina, non possono passare nel silenzio. Sia per la violenza delle espressioni contro chi cerca con sacrificio di informare i cittadini, sia per la scorrettezza nei modi e nella forma utilizzata. Stanisce che simili attacchi non portino la firma di chi averebbe dovuto assumersi la responsabilita politica o di ufficio, quindi quella del dirigente responsabile dell'ufficio tecnico, dell'assessore o del Sindaco. Caro signor Di Sano mi corre l’obbligo di alcune precisazioni. Intanto devo ricordarle che è buona norma di educazione rispondere alla persona che ha pubblicato il pezzo. L’articolo è stato scritto dal dott. Guglielmo Bongiovanni. A Lui doveva rispondere. Terzo la fonte della notizia se avesse letto bene l’articolo è citata nel pezzo. Quarto la segnalazione verbale della frana è stata fatta da un signore il cui nome è conosciuto anche dal suo dirigente, avendo parlato con il sottoscritto telefonicamente dopo la pubblicazione dell’articolo. CONTINUA
Mi corre anche l’obbligo di informare i cittadini che la stessa mattina che è apparso il pezzo sul blog il signore in questione è stata contattato telefonicamente da un suo collega. Così come è stata invitata a recarsi, inspiegabilmente, al Comune, sito in via Generale Ciancio, l’impresa che gratuitamente ha liberato l’arteria. Non voglio rispondere alle accuse di scorrettezza o di operare per denigrare gli uffici del Comune, il tempo è un nobile testimone del vostro nobile operato. Del resto basta leggere i miei pezzi per affermare che quello che Lei afferma è falso. Caro signor Di Sano chi scrive ha solo un unico torto di avere come padrone la notizia e quella mattina il sottoscritto ha ritenuto e ritiene che la notizia ci fosse perché il numero delle persone con le quali avevo parlato, compreso il titolare dell’impresa sopra citata, me la confermava. Il riscontro di cui Lei parla non esiste perché la notizia consisteva in una strada bloccata da una frana come dimostra la foto. Infine le note invidie e lotte di potere che attanagliano, specie in questi ultimi anni, gli uffici di via Generale Ciancio, sembra che cerchino come terreno di battaglia la stampa (sic!). Le assicuro che continuerò a coltivare la mia passione con dignità. Evidentemente sarà mio compito recarmi da Lei prima di scrivere “alcuni pezzi” per avere delle lezioni di correttezza, trasparenza e moralità. Continuo a pensare, senza voler offendere nessuno, che questo duro attacco sia ancora una volta l’ennesimo tentativo di imporre ad una parte della stampa il silenzio o una visione parziale delle cose come sta a dimostrare la via Itria sita nel quariere Canali.
Mi corre anche l’obbligo di informare i cittadini che la stessa mattina che è apparso il pezzo sul blog il signore in questione è stata contattato telefonicamente da un suo collega. Così come è stata invitata a recarsi, inspiegabilmente, al Comune, sito in via Generale Ciancio, l’impresa che gratuitamente ha liberato l’arteria. Non voglio rispondere alle accuse di scorrettezza o di operare per denigrare gli uffici del Comune, il tempo è un nobile testimone del vostro nobile operato. Del resto basta leggere i miei pezzi per affermare che quello che Lei afferma è falso. Caro signor Di Sano chi scrive ha solo un unico torto di avere come padrone la notizia e quella mattina il sottoscritto ha ritenuto e ritiene che la notizia ci fosse perché il numero delle persone con le quali avevo parlato, compreso il titolare dell’impresa sopra citata, me la confermava. Il riscontro di cui Lei parla non esiste perché la notizia consisteva in una strada bloccata da una frana come dimostra la foto. Infine le note invidie e lotte di potere che attanagliano, specie in questi ultimi anni, gli uffici di via Generale Ciancio, sembra che cerchino come terreno di battaglia la stampa (sic!). Le assicuro che continuerò a coltivare la mia passione con dignità. Evidentemente sarà mio compito recarmi da Lei prima di scrivere “alcuni pezzi” per avere delle lezioni di correttezza, trasparenza e moralità. Continuo a pensare, senza voler offendere nessuno, che questo duro attacco sia ancora una volta l’ennesimo tentativo di imporre ad una parte della stampa il silenzio o una visione parziale delle cose come sta a dimostrare la via Itria sita nel quariere Canali.
Guglielmo Bongiovanni