Consiglieri comunali che votano contro le proposte dell’amministrazione, divergenza di opinioni frequente tra Sindaco e Presidente del Consiglio, ex consiglieri che pongono questioni enormi come quella della trasparenza e, infine, le dimissioni del segretario Alessandra Tigano. Ma che succede nel PD di Piazza?
«Non mettiamo insieme cose che sono diverse. Che tra Sindaco e Presidente ci possa qualche volta essere divergenza d’opinione, è fatto normale nella logica della dialettica istituzionale. Peraltro con il Presidente Centonze abbiamo sempre condiviso le linee strategiche del programma e, quando ci sono state divergenze, le abbiamo chiarite. Per quanto riguarda i problemi che ogni tanto emergono con il gruppo consiliare, devo riconoscere che ci sono e ci sono state difficoltà di coordinamento tra amministrazione e gruppo, ma non si tratta di fratture.»
E le dimissioni di Sandra Tigano?
«Sandra Tigano è una grande risorsa per il Pd e ha svolto il ruolo di segretario in una fase difficile e spesso in solitudine. Il Pd ha dei problemi che si evidenziano a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale. Qui, forse anche in previsione del prossimo congresso, vedo riemergere alcune vecchie logiche correntizie che sono dure a morire. Qualcuno ritiene che, come si faceva una volta in alcuni partiti della prima repubblica, organizzarsi in corrente possa servire a lucrare non so bene che vantaggi. E per farlo ci sono soggetti disposti a fare crollare tutto, a spargere veleni. L’amministrazione comunale non è mai stata né stara a giochi di tal genere e Sandra Tigano con le sue dimissioni ha voluto proprio porre il problema. Il suo gesto potrebbe servire a far capire a chi ha creduto e crede nel progetto del Pd come progetto innovativo e innovatore della politica in Italia e a Piazza, che bisogna tornare ad occuparsi del partito per evitare che tornino le vecchie logiche delle correnti. In questa scelta io sono con Sandra.»