martedì 27 luglio 2010

Si pensa ad un museo del Palio dei Normanni

Un museo per il Palio dei Normanni. L’amministrazione comunale ha individuato un luogo ove organizzare un percorso educativo per esibire, al di fuori delle giornate in cui si svolge la manifestazione, il contesto culturale, la complessa macchina organizzativa e le vicende storiche del Palio dei Normanni. La scelta dei vecchi granai comunali quale sede del Museo è apparsa immediatamente coerente con le finalità del tema. “Un sito, posizionato in un luogo centrale rispetto ai percorsi viari e pedonali di accesso al centro storico ove la immediata presenza nelle adiacenze, di monumenti quali la Chiesa di San Giovanni Battista da Rodi incarna suggestioni medioevali” commenta il sindaco Carmelo Nigrelli. I locali comunali, di via Mons. Sturzo, utilizzati fino al 2008, come deposito e autorimessa comunale, saranno ristrutturati per ospitare il museo. Costo dell’opera 600 mila euro. Il progetto prevede il loro recupero e la loro riutilizzazione, e tiene conto della particolare sistemazione degli ambienti che si presentano con sei grande sale monumentali centrali disposte in due gruppi di tre, ai lati delle quali due nuclei più piccoli sono dedicati ai servizi. La scelta dell’amministrazione Nigrelli nasce con l’obiettivo di recuperare le radici religiose, storiche e culturali della popolazione piazzese. “La storia della odierna Piazza Armerina – dice il sindaco Nigrelli - spazia all’interno di un millennio, e si conosce con certezza solo dalla dominazione normanna in poi, cioè dalla ricostruzione della città nel 1163 ad opera di Guglielmo II. La città ricorda ogni anno questo periodo attraverso la manifestazione del Palio dei Normanni. Questo evento, che si svolge dal 12 al 14 agosto, è la rievocazione, in costume, di un episodio svoltosi a nel XII sec. e celebra l’ingresso delle truppe del Conte Ruggero d’Altavilla nella città di “Plutia”, l’antica Piazza Armerina. La tradizione del Palio dei Normanni – continua il Primo Cittadino - oltre a rappresentare un legame fortissimo della popolazione con la religiosità della città, attraverso la secolare devozione alla Madonna delle Vittorie, è tra le più antiche manifestazioni medioevali in costume del meridione d’Italia. Si realizza con questo nome e in questa veste sin dal 1952, mentre nei secoli precedenti era denominata “Cavalcata”, e nasceva per rendere omaggio alla icona della Madonna delle Vittorie, protettrice della città medioevale.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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