“Il bilancio è atto dovuto e di competenza esclusiva del consiglio comunale per il quale approvarlo è un obbligo, ne è prova che se ciò non dovesse avvenire il consiglio verrebbe commissariato e l’atto verrebbe approvato dal commissario con la conseguenza che il consiglio verrebbe sciolto, questo lo sanno anche i consiglieri che hanno abbandonato l’aula” interviene, dopo le recenti polemiche con gli autonomisti del Pd che hanno abbandonato l’aula al momento del voto sul bilancio di previsione 2010, il capogruppo del Partito Democratico Giuseppe Venezia.
“Tuttavia il consiglio può apportare modifiche, può non condividere l’impianto, può sottolineare le ricadute politiche e sociali, ma deve votarlo. Per quanto riguarda gli emendamenti proposti da alcuni consiglieri del mio partito – precisa il capogruppo del Pd Venezia - - va detto con chiarezza che gli emendamenti non hanno avuto il parere favorevole ne dal responsabile del servizio ne dal collegio dei revisori dei conti, obbligati entrambi ad esprimere parere di merito. A fronte di ciò è evidente che se gli emendamenti fossero stati approvati il responsabile non avrebbe sicuramente espresso parere favorevole su un eventuale impegno di spesa relativo a quei capitoli.”
Il consigliere Venezia rimasto a rappresentare soli sei consiglieri del gruppo del Pd, dopo la dichiarazione di autonomia dei cinque ribelli, parla anche di personale precario “Una analisi più attenta merita invece la vicenda dei lavoratori precari del nostro comune onde evitare inutili strumentalizzazioni e prese di posizione arbitrarie. Va detto chiaro e senza peli sulla lingua che la spesa per il personale dal 2005 al 2008 è aumentata di circa un milione di euro, inspiegabilmente non ci sono stati concorsi e non ci sono state di conseguenza assunzioni, anzi diversi dipendenti sono andati in pensione , ciò non è certo riconducibile ai lavoratori precari. Va ricordato inoltre che la regione ha destinato al comune una ulteriore somma di circa 190.000 euro a favore dei lavoratori precari di cui 120.000 euro sono stati inseriti già in bilancio per volere unanime del consiglio e dell’amministrazione, la differenza verrà inserita in fase di riequilibrio, ora non è stato possibile perché alcuni parametri sarebbero saltati, con danno per tutta la collettività,tutto questo per rispettare i vincoli posti dalle varie finanziarie degli ultimi anni. In ogni caso, l’amministrazione ed il consiglio comunale non abbasseranno certo la guardia per quanto riguarda il personale precario e saranno pronti ad intervenire qualora dovesse necessario.”
“Tuttavia il consiglio può apportare modifiche, può non condividere l’impianto, può sottolineare le ricadute politiche e sociali, ma deve votarlo. Per quanto riguarda gli emendamenti proposti da alcuni consiglieri del mio partito – precisa il capogruppo del Pd Venezia - - va detto con chiarezza che gli emendamenti non hanno avuto il parere favorevole ne dal responsabile del servizio ne dal collegio dei revisori dei conti, obbligati entrambi ad esprimere parere di merito. A fronte di ciò è evidente che se gli emendamenti fossero stati approvati il responsabile non avrebbe sicuramente espresso parere favorevole su un eventuale impegno di spesa relativo a quei capitoli.”
Il consigliere Venezia rimasto a rappresentare soli sei consiglieri del gruppo del Pd, dopo la dichiarazione di autonomia dei cinque ribelli, parla anche di personale precario “Una analisi più attenta merita invece la vicenda dei lavoratori precari del nostro comune onde evitare inutili strumentalizzazioni e prese di posizione arbitrarie. Va detto chiaro e senza peli sulla lingua che la spesa per il personale dal 2005 al 2008 è aumentata di circa un milione di euro, inspiegabilmente non ci sono stati concorsi e non ci sono state di conseguenza assunzioni, anzi diversi dipendenti sono andati in pensione , ciò non è certo riconducibile ai lavoratori precari. Va ricordato inoltre che la regione ha destinato al comune una ulteriore somma di circa 190.000 euro a favore dei lavoratori precari di cui 120.000 euro sono stati inseriti già in bilancio per volere unanime del consiglio e dell’amministrazione, la differenza verrà inserita in fase di riequilibrio, ora non è stato possibile perché alcuni parametri sarebbero saltati, con danno per tutta la collettività,tutto questo per rispettare i vincoli posti dalle varie finanziarie degli ultimi anni. In ogni caso, l’amministrazione ed il consiglio comunale non abbasseranno certo la guardia per quanto riguarda il personale precario e saranno pronti ad intervenire qualora dovesse necessario.”