lunedì 16 agosto 2010

La Patrona della Diocesi salutata dal popolo piazzese. Assenti nel saluto alla Madonna i rappresentanti istituzionali di Enna

Conclusa la festa in onore della Patrona Maria Santissima delle Vittorie con la processione di giorno 15 agosto. Ancora una volta il popolo dei fedeli piazzesi e della Diocesi non è mancato all'appuntamento con la Vergine Madre. Presenti S.E. il vescono Michele Pennisi, il sindaco Fausto Carmelo Nigrelli con i suoi assessori, il comandante della Polizia Municipale della città Alfredo Sapone, il capitano dei Carabinieri Michele Cannizzaro, il commissario capo della Polizia di Stato Gabriele Presti, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria e alcuni sindaci della diocesi. Come ormai avviene da decenni assenti i rappresentanti istituzionali del comune di Enna e della Provincia per la tradizionale preghiera alla Patrona della Diocesi di Piazza Armerina cui essi appartengono dal 1817. Visto ancora il clima di festa per l'amata Maria Santissima delle Vittorie, domani sarà presentato, alle ore 18,30 nel Chiostro di Sant'Anna, il libro di Domenico Sutera "La Chiesa Madre di Piazza Armerina - dalla riforma cinquecentesca al progetto di Orazio Torriani". All'appuntamento interverranno l'autore del volume Domenico Sutera, il vescovo della Diocesi di Piazza Armerina Mons. Vincenzo Pennisi, il sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, lo storico dell'architettura Marco Rosario Nobile e Andrea Passaro. L'incontro rientra nel ciclo degli appuntamenti dei "Libro sotto il Gelso" che prevede incontri e presentazioni su temi letterari. Un testo particolarmente interessante che ricostruisce tutte le vicende che hanno portato alla costruzione di uno degli edifici storici più importati della città conferendo a Piazza Armerina un significativo ruolo nel dibattito architettonico della Sicilia in età moderna. Oggi, il meraviglioso duomo, simboleggia il tempio della Diocesi di Piazza Armerina di cui fanno parte dal 1817 undici comuni. Luogo sacro per la città e per i piazzesi che da secoli rispecchia la civiltà, la cultura che si respira in ogni anglo del centro storico. La chiesa madre, trecentesca, situata in cima a quello che veniva chiamato colle Mira il punto più alto della città. Voluta dal barone Marco Trigona che alla sua morte lasciò tutti i suoi beni alla chiesa per edificare un tempio adatto che potesse custodirne il glorioso Vessillo papale di Maria Santissima delle Vittorie, donata da papa Alessandro II al Gran Conte Ruggero d’Altavilla.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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