martedì 1 marzo 2011

Alleanza fra scuola paritaria e statale e alleanza educative con le famiglie

Bisogna evitare una contrapposizione fra scuola statale e scuola cattolica paritaria che svolge un servizio pubblico.
Concordo pianamente con quanto il Card. Angelo Bagnasco ha detto ieri:La Chiesa ha molta stima e fiducia nella scuola - ha spiegato - perché è un luogo privilegiato dell’educazione, tanto più che siamo nell’ambito del decennio sulla sfida educativa, che la Conferenza Episcopale Italiana ha scelto come priorità. Quindi ci sta a cuore l’educazione integrale anche attraverso la scuola e in qualunque sede, statale o non statale, l’importante è che ci sia questa istruzione, ma anche questa formazione della persona che è scopo della scuola a tutti i livelli”.

“Tutti quanti - ha aggiunto - ci auguriamo che anche la libertà di scelta dei genitori nell’educazione dei figli possa essere concretizzata sempre più e meglio, ma questo riguarda un altro aspetto della scuola non statale.“In generale - ha concluso il Cardinale - sicuramente tutti auspichiamo che la scuola, a tutti i livelli e in tutte le sedi, possa veramente rispondere ai desideri dei genitori per i loro figli”.

 La scuola cattolica e i centri di formazione professionale d’ispirazione cristiana fanno parte a pieno titolo del sistema nazionale di istruzione e formazione.
E’ necessaria diffondere anche in ambito ecclesiale una cultura della parità ma anche una maggiore collaborazione fra scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, scuole statali e Chiese particolari.
La Chiesa, che anch’essa sperimenta una crisi del suo impegno educativo, deve prendersi cura della pastorale dell’educazione in generale e mostrare particolare attenzione per la scuola di ogni ordine e grado, per valorizzarne la funzione educativa che, essendo opera corale, richiede la promozione di una vera alleanza educativa fra famiglie, scuole, parrocchie, associazioni e movimenti presenti in un determinato territorio.
Bisogna superare lo “scollamento” tra i livelli di azione pastorale e tra gli ambiti educativi, progettare percorsi formativi per genitori e insegnanti per aiutarli a scoprire la propria vocazione educativa e promuovere ed incoraggiare le associazioni di genitori, studenti, insegnanti a esplicita finalità educativa.
Bisogna promuovere l’autonomia scolastica come opportunità per la realizzazione di vere e proprie comunità educanti, in grado di definire incessantemente, attraverso un libero e responsabile confronti interno, le rispettive identità culturali e pedagogiche.
Bisogna rivendicare la libertà di educazione, non come una battaglia per difendere privilegi confessionali ma come una battaglia civile che garantisca un vero pluralismo e un’autentica laicità, valorizzando le scuole paritarie cattoliche o di ispirazione cristiana come luogo educativo per la società civile, essenziale per il bene comune.
Non è accettabile la tesi che considera mondo separato ed estraneo alla missione propria della comunità cristiana la scuola pubblica, sia essa paritaria che statale, fondata sull’autonomia e quindi aperta al territorio. Le parrocchie sono invitate ad ospitare le iniziative promosse dalle scuole e farsi ospitare da esse per un servizio comune ai giovani.
Anche le scuole statali, secondo forme e modi diversi, debbono essere sostenute nel loro compito educativo dalla presenza di insegnanti credenti – in primo luogo, ma non esclusivamente, i docenti di religione cattolica – e di alunni cristianamente formati, oltre che dalla collaborazione di tante famiglie e della stessa comunità cristiana. La sana laicità della scuola, come delle altre istituzioni dello Stato, non implica infatti una chiusura alla Trascendenza e una falsa neutralità rispetto a quei valori morali che sono alla base di un’autentica formazione della persona”.
Le scuole cattoliche e di ispirazione cristiana sono chiamate sempre ad interagire con la Chiesa particolare nei vari ambiti del servizio di evangelizzazione e di promozione culturale delle comunità ecclesiali del territorio, superando la condizione di marginalità e di estraneità che ne caratterizza a volte l’azione dentro il progetto pastorale delle parrocchie.
E’ da auspicare un maggior coordinamento, che non vuol dire appiattimento o omologazione, tra le scuole cattoliche e di ispirazione cristiana esistenti in un territorio, come testimonianza di comunione e di collaborazione che può diventare operativa in alcuni ambiti come quella della formazione degli operatori scolastici e degli stessi genitori.
L’obiettivo generale è quello di consolidare il carattere organico della pastorale della scuola, della formazione professionale e dell’università attraverso l’integrazione con gli altri settori diocesani della pastorale d’ambiente e della pastorale ordinaria.
Bisogna promuovere il dialogo, l’incontro e la collaborazione tra i diversi educatori; attivare e sostenere iniziative di formazione su progetti condivisi.
In questo nuovo decennio caratterizzato dalla risposta corale che la Chiesa in Italia intende dare alla sfida educativa che riguarda tutti i soggetti e gli ambiti della vita ecclesiale e della comunità civile, per un futuro aperto alla speranza, bisogna dar vita a una grande e nuova passione educativa, affidata a una nuova generazione di educatori, rilanciando la pastorale educativa e scolastica, che non può essere considerata la “cenerentola” sacrificata a favore di altre attenzioni ritenute prioritarie all’interno della progettazione pastorale ecclesiale, ma deve recuperare il suo ruolo di raccordo che armonizzi i percorsi educativi e dell’iniziazione cristiana con la pastorale giovanile, vocazionale, familiare, culturale e sociale.
Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina
Delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per la Scuola, L’Università e l’Educazione Cattolica e Segretario della omonima Commissione nazionale della CEI


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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