mercoledì 2 marzo 2011

Denunciati a Piazza per spaccio.

TITOLO: “scelgono un luogo in pieno centro, ma defilato alla vista di poliziotti e passanti, per la cessione di stupefacenti; vengono bloccati dagli agenti armerini: due donne ed un uomo denunciati”.

Nella serata scorsa, gli uomini della Commissariato della città della Madonna delle Vittorie - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto alla denuncia, in stato di libertà, di due coniugi, nonché, della loro, rispettivamente, sorella e cognata, tutti pregiudicati e residenti nel centro armerino, poiché gravemente indiziati, in concorso tra loro del delitto di cui agli artt. 110 c.p., 73 D.P.R.309/90, commessi durante il pomeriggio, e la serata scorsa.



In particolare, nella giornata di ieri, i poliziotti della città dei mosaici disimpegnavano un’attività volta al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, che, consentiva di denunciare gli indagati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso tra loro.

Infatti, nel pomeriggio scorso, i poliziotti armerini, transitando per una via centrale della città dei mosaici, notavano un noto pregiudicato, scendere da una autovettura, un’utilitaria, con alla guida una donna, parcata in uno spiazzo, defilato dalla via principale. Nell’autovettura, vi era anche un bimbo di pochi mesi, figlio della coppia.

In tale fase, i poliziotti della città dei quattro quartieri, notavano che il pregiudicato, avendo riconosciuto gli agenti, accelerava l’andatura appiedata fino ad imboccare la via principale, per poi iniziare a correre. Il pregiudicato, dopo pochi secondi, giunto innanzi all’ingresso di un negozio di abbigliamento, lanciava un qualcosa all’interno del predetto negozio, arrestando, subito dopo, la corsa. A questo punto i poliziotti lo bloccavano prontamente, recuperando contestualmente l’oggetto che il giovane aveva poco prima lanciato, nel vano tentativo di disfarsene. Si accertava in particolare trattarsi di due involucri contenenti della sostanza stupefacente, idonei confezionare circa 20 dosi.

Successivamente, la sera della medesima giornata, i poliziotti, transitando nuovamente per la via, ove il pomeriggio precedente, avevano assistito all’episodio delittuoso, notavano, parcata nel medesimo spiazzo defilato, la stessa utilitaria, con a bordo due donne, ed un bambino, Trattandosi della medesima autovettura del pomeriggio, gli investigatori armerini, osservavano i movimenti delle occupanti, intuendo che le stesse potessero porre in essere un’attività illecita di traffico di stupefacenti, del tutto simile, per modus operandi, a quella accertata il pomeriggio precedente.

La donna alla guida, notata la presenza degli agenti, improvvisamente, effettuava la manovra di retromarcia per allontanarsi dal luogo.

A questo punto, i poliziotti seguivano l’autovettura, la quale veniva fermata in prossimità di una piazza della città dei mosaici. In tale fase, gli agenti accertavano che l’autovettura era condotta dalla donna, già denunciato nel pomeriggio per la detenzione dello stupefacente, ed a bordo dell’autovettura, altresì, vi era la sorella del convivente pregiudicato, la quale teneva in braccio un bambino.

Le due donne, vistesi scoperte dagli agenti, riferivano di trovarsi in giro, a quell’ora, “per cercare il latte per i bimbi”.

Ultimata l’identificazione delle donne, gli agenti armerini ritornavano nello spiazzo da dove era partita l’autovettura, e controllando attentamente il sito, proprio in corrispondenza del posto ove l’auto era ferma poco prima, i poliziotti armerini rinvenivano un involucro che conteneva della sostanza stupefacente del tipo marijuana.

Visto lo svolgimento delle due azioni delittuose, che implicava necessariamente la considerazione che i tre congiunti fossero dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, ed il supporto illecito fornito attraverso l’ulteriore copertura fornita portando al seguito i figli in tenera età, gli investigatori della città dei quattro quartieri, segnalavano, pertanto, i tre congiunti, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Enna, per l’indicato reato di detenzione di sostanza stupefacente, ai fini di spaccio, in concorso tra loro.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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