giovedì 10 marzo 2011

Indignatevi....di Gioacchino Giunta.

I N D I G N A T E V I
direbbe il vecchio saggio francese Stephane Hessel.

Motivazioni per aderire a questo appello ce ne sarebbero migliaia,
solo che ho il fondato sospetto che ci sia, da parte dei soliti indignati, la ricerca della conferma alla propria vocazione all'indignazione permanente.
Intendiamoci, non si dovrebbe mai scendere a patti con malvagità,
volgarità e ipocrisie ma, dopo che ci siamo indignati, che facciamo?

Dall'indignazione anche più sacrosanta è sempre nato soltanto risentimento e rancore, ma mai e poi mai SOLUZIONI.
Mi verrebbe da pensare che l'indignazione finisce per essere un esercizio di autoterapia, una valvola di sfogo per la rabbia accumulata, creando una spirale che richiede dosi sempre maggiori di indignazione senza mai generare alcunchè di propositivo.
E poi, non è che ci voglia questo gran coraggio ad indignarsi: ci vuole molto più coraggio a creare, a inventare, a costruire progetti, idee, relazioni.
La complicità fra indignati richiede soltanto qualcuno che ci faccia indignare, laddove per condividere qualcosa di propositivo e costruttivo dobbiamo attivare le nostre migliori risorse.
Per vedere un problema, personale o collettivo che sia, preoccuparsene e giudicare duramente chi ne è causa basta non essere cinici, indifferenti o rassegnati, mentre per tentare di azzardare una soluzione a quel problema è necessaria una spinta superiore.
Indignamoci allora, però poi non accontendiamoci e tantomeno compiaciamoci della nostra indignazione, e anzi ricordiamoci che a mettere al mondo le scoperte e le imprese che hanno migliorato la nostra esistenza e generato la nostra evoluzione è sempre stata gente che hanno fatto molto più che non soltando indignarsi.
A mio fratello Salvo e a tutti coloro che ne hanno voglia.
Gioacchino GIUNTA.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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