martedì 3 maggio 2011

Arrestati per droga padre e figlio piazzesi

TITOLO: “Padre e figlio pregiudicati armerini - protagonisti di numerosi recenti episodi inerenti la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti – arrestati dai poliziotti armerini in esecuzione, rispettivamente, dell’aggravamento della misura cautelare - perché il padre aveva violato gli arresti domiciliari cui era sottoposto - ed il figlio, quale colpito da misura cautelare disposta dal G.I.P., perché gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

Nella mattinata scorsa, gli uomini del Commissariato della città della Madonna delle Vittorie - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto all’arresto, di un pregiudicato armerino, tale NICOTRA Salvatore, classe 1970 –
quale aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari cui era sottoposto - ed il figlio NICOTRA Alex, classe 1990, poiché colpito da misura cautelare disposta dal G.I.P., perché gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.


In particolare, i due congiunti, nello scorso mese di Aprile, si erano resi protagonisti di numerosi episodi inerenti proprio un traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Nello specifico, e più di recente, alcuni giorni addietro, gli investigatori armerini, nell’effettuare un controllo domiciliare presso l’abitazione di NICOTRA Salvatore – ove lo stesso risultava sottoposto agli arresti domiciliari - procedevano alla perquisizione locale, di due soggetti, nonché i familiari del NICOTRA presenti. I soggetti controllati, assumevano un contegno stranamente agitato, quasi a temere della presenza degli agenti armerini. A riscontro dello strano atteggiamento assunto dai sottoposti al controllo di Polizia, dopo qualche decina di minuti, tale SCEVOLA Francesco, sopraggiungeva nell’abitazione del NICOTRA Salvatore tenendo in mano un casco e dopo aver bussato alla porta, accedeva all’interno. Essendo tale “visita” molto sospetta, avuto riguardo al fatto che lo SCEVOLA Francesco stava accedendo nell’abitazione di un pregiudicato sottoposto agli arresti domiciliari, in ora tarda e senza un plausibile motivo lecito, e quasi a sottendere una confidenza domestica già sperimentata, gli investigatori procedevano alla sua perquisizione. In tale sede, proprio all’interno del casco impugnato dallo SCEVOLA, rinvenivano un involucro che risultava contenere della sostanza stupefacente del tipo hashish, in quantitativo considerevole e verosimilmente sufficiente al confezionamento di circa 100 dosi.

Accertato quanto sopra, gli investigatori armerini, dichiaravano in stato arresto il NICOTRA Salvatore e lo SCEVOLA Francesco.

Durante l’esecuzione del servizio, ignaro della presenza dei poliziotti, il figlio NICOTRA Alex si avvicinava nell’abitazione sottoposta a perquisizione, e, sorpreso dagli agenti, letteralmente lanciava il figlio neonato nelle braccia della madre, dandosi alla fuga per le viuzze limitrofe della città armerina, a riprova del suo coinvolgimento nell’attività di spaccio posta in essere dal padre con lo SCEVOLA.

Le ulteriori indagini condotte dagli investigatori armerini, facevano luce sul pieno coinvolgimento del NICOTRA Alex nell’acquisizione dello stupefacente, da consegnare al padre attraverso lo SCEVOLA, confermata anche dalla apparentemente immotivata fuga dell’Alex alla vista dei poliziotti.

Le positive risultanze investigative, venivano accolte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che richiedeva al Giudice competente l’emissione della misura cautelare a carico del figlio. Misura oggi eseguita dai poliziotti armerini che, ultimati gli atti di rito, associavano il giovane pregiudicato alla Casa Circondariale di Enna, a disposizione dell’A.G. procedente.

Per quanto riguarda il padre, invece, già l’intervento dei poliziotti armerini, eseguito in concomitanza con le recenti festività di pasqua – quando il NICOTRA Salvatore veniva sorpreso in compagnia di un pregiudicato, con una dose di hascisc – determinava l’emissione, da parte del giudice competente, di un decreto con cui veniva disposto l’aggravamento della misura degli arresti domiciliari, tramutandoli in custodia cautelare in carcere, provvedimento anch’esso eseguito oggi dagli investigatori della città sede dei famosi mosaici d’epoca romano imperiale

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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