Piazza Armerina. Venti cani uccisi in due settimane. Ormai è una vera e propria strage nella città dei mosaici dove ignoti, uccidono con polpette avvelenate i cani randagi in diversi quartieri della città. Ieri, ben tre, sono stati trovati morti nella zona del Gran Priorato di Sant’Andrea. A trovarli nelle mattinate, un pastore, che ha subito comunicato l’accaduto. Ormai, purtroppo, è diventata una sorta di moda. Polpette avvelenate lasciate nelle zone dove i randagi si trovano con gravissimi rischi anche per i bambini e le persone che circolano nella zona. Infatti, dentro la polpetta si trova un veleno micidiale che pare sia acquistabile solo nelle farmacie.
Un veleno potentissimo che pian piano fa morire i malcapitati animali. Probabilmente, azioni coordinate da squadre di gente organizzata, quindi, da assassini di quadrupedi che si mettono insieme pianificando le stragi nel cuore della città. Intanto sono scattate le denunzie da parte degli animalisti. Un paio di settimane addietro i primi avvelenamenti erano cominciati nella zona di via Letizia Trigona. Uno dei cani trovati avvelenati ieri mattina si chiama Bianco. Lo accudiva nella sua casa di campagna Angela Malvina L’Episcopo che sconsolata dice: “Bianco, così lo chiamavamo, era un bastardino che veniva a rifocillarsi da noi, ma non si lasciava avvicinare, solo ultimamente aveva "scoperto" le carezze. La paura se lo mangiava vivo, ma aveva una caratteristica rara: rideva, come una persona, tutti i denti in fila, per esprimere affetto e gratitudine a chi se prendeva cura. Il veleno l'ha ammazzato mentre tornava al suo "rifugio". Questa è una città che non è degna di avere sul suo territorio un bene che è patrimonio mondiale dell’umanità. Non è possibile uccidere in questo modo atroce i cani che sono i migliori amici dell’uomo”. Insomma una botta vera e propria per chi ama gli animali. Le denunce da parte degli animalisti sono ormai partite da diverso tempo e le forze dell’ordine stanno indagando. Un indizio potrebbe essere il tipo di veleno che viene confuso dentro le polpette. Un veleno proveniente da ambienti sanitari. Insomma si muovono in tanti, anche squadre di volontari, che capire chi possano essere gli autori dell’avvelenamento con le polpette degli animali, nella speranza che questo tipo di stragi non continuino nei prossimi giorni.
Agostino Sella