lunedì 20 giugno 2011

Piazza. Recidivo trovato con haschis. Denunciato.

“Era stato scarcerato e sottoposto agli arresti domiciliari - quale misura cautelare conseguente ad un recente arresto per detenzione di sostanze stupefacenti – soltanto qualche ora precedente; controllato dai poliziotti, viene sorpreso in possesso di una dose di sostanza stupefacente del tipo hashish, tentando invano di disfarsene: pregiudicato armerino denunciato.

Nel pomeriggio scorso, gli uomini del Commissariato della città della Madonna delle Vittorie - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto alla denuncia, di un pregiudicato armerino, tale N. A., classe 1991, poiché colto in flagranza del reato di cui all’art. 73 del D.P.R. 309/90, in quanto veniva sorpreso all’interno della propria abitazione - ove risulta attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, quale misura cautelare conseguente ad un recente arresto per detenzione di sostanze stupefacenti effettuato dai poliziotti armerini - in possesso di una dose di sostanza stupefacente del tipo hashish.



In particolare, lo scorso pomeriggio i poliziotti armerini, nell’effettuare un controllo domiciliare presso l’abitazione di N. A. – ove lo stesso risultava sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in sostituzione di quella custodiale in carcere, da appena qualche ora - al fine di effettuare un controllo di rito volto a verificare la presenza del giovane, nonché finalizzata ad accertare che all’interno della casa non vi fosse la presenza di persone estranee al nucleo familiare.



Dopo aver suonato il campanello della citata abitazione, il giovane si affacciava dal balcone, facendo notare la sua effettiva presenza con un saluto rivolto agli agenti, i quali, tuttavia lo invitavano ad aprire la porta, sena indugio. Rimasto sorpreso da tale richiesta, il ragazzo cercava di fornire un pretesto per non aprire, ma poi, visto la ripetuta intimazione a scendere ugualmente, nel più breve tempo possibile, lo stesso rientrava in casa sparendo alla vista dei poliziotti del Commissariato della città dei mosaici. Trascorsi alcuni istanti, gli operatori entravano e salivano per le scale, trovando però, la porta d’ingresso dell’abitazione chiusa. Malgrado i rinnovati ed i ripetuti inviti, il ragazzo apriva solamente dopo qualche minuto, presentandosi, dinanzi agli agenti armerini, in evidente stato di nervosismo ed insofferenza al controllo. Nell’occasione, l’indagato adduceva, quale improbabile scusa per la ritardata apertura, il fatto che l’indagato dovesse vestirsi.



Saliti nel locale cucina, sempre al fine di appurare se vi fossero in casa persone estranee, i poliziotti notavano, su di un tavolino, un foglio di carta, sulla quale si potevano osservare frammenti di tabacco e di sostanza stupefacente, apparentemente del tipo hashish. Mentre i poliziotti esaminavano visivamente i frammenti, sollevando dal tavolo il foglio sulla quale erano adagiati, improvvisamente, il ragazzo, tentava di strappare di mano il foglio di carta, lamentando che fosse stato appena scarcerato, e già rischiava di perdere il beneficio. I poliziotti, tuttavia, riuscivano a recuperare due frammenti di sostanza stupefacente, tipo hashish. Nel tavolino, inoltre, i poliziotti recuperavano anche un involucro in cellophane, probabile involucro della sostanza stupefacente rinvenuta.



Visto, dunque, lo svolgimento dell’azione delittuosa, che implicava, necessariamente la considerazione che il pregiudicato – neanche appena qualche ora dopo l’avvenuta scarcerazione e sottoposizione agli arresti domiciliari - avesse posto in essere un’attività prodromica allo spaccio di sostanze stupefacenti – azione prontamente bloccata dai poliziotti della città dei mosaici - gli investigatori della città dei quattro quartieri, denunciavano, pertanto, N.A. per l’indicato reato inerente la detenzione di sostanze stupefacenti, segnalandolo, alla Procura della Repubblica di Enna ed al Giudice del Tribunale ereo che aveva disposto la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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