- Condanno senza se e senza ma la solidarietà di casta, soprattutto quella che vede protagonista dei giornalisti, professionisti o pubblicisti, iscritti o meno all’albo; che dietro il principio dell’autonomia e della libertà d’informazione, riconoscono alle loro idee un’unica spinta propulsiva: l’ipse dixit;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali assumono posizioni personali in difesa di persone a loro vicine, senza pertanto avere udito le ragioni della controparte;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali non sanno mai andare al di là delle ragioni e dei torti dei singoli, pur portando in bella vista il vessillo della tolleranza, dell’umiltà e dell’obbiettività;
- Condanno senza se e senza ma tutti quelli che, in difesa della libertà di opinione, pensano di potere dire ciò che vogliono e come vogliono, sostenendo che il tutto sia loro garantito dai principi inalienabili stabiliti dalle democrazie, piuttosto che dalla degenerazione interpretativa di essi;
- Condanno senza se e senza ma tutti quei giornalisti, pubblicisti e professionisti iscritti o meno all’albo, che pretendono apoditticamente di avere riconosciuto omnia ubique il diritto di cronaca e d’informazione, deprecano ’intolleranza e atteggiamenti mafiosi di non importa chi, ma non resistono alla tentazione compiacente di far esplodere tutto il loro machismo e gallismo proferendo frasi del tipo: - se fossi stato presente io, non sarebbe finita così…-;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali fanno un uso improprio delle parole, ne estendono o ne limitato il significato e il valore oltre le due applicazioni immediate del sensu proprio e lato sensu;
- Condanno senza se e senza ma tutti quelli che hanno deciso di usare le parole per il proprio lavoro e non hanno mai sentito parlare di Carlo Emilio Gadda e della sua capacità di nominare le cose;
- Condanno senza se e senza ma tutti gli episodi di avvelenamento, passati presenti e futuri, avvenuti sul nostro territorio e su ogni altro;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali (in particolare gli organi d’informazione) hanno voluto creare, all’ombra del problema del randagismo, una parte e una controparte, come se si stesse redigendo un saggio per il quale è doveroso analizzare tesi e antitesi;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali son talmente miopi da non rendersi conto che i randagi, accuditi o no, docili o aggressivi, di ogni taglia e misura e di ogni età, sono solo delle vittime;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali si ostinano a sostenere che, al di là dei diritti degli animali, e dei randagi in particolare, siano prevalenti gli effetti da essi derivanti, dimenticando che la precarietà della sicurezza, dell’igiene e del decoro urbano, sono la conseguenza di uno stesso problema che ha come responsabile l’uomo, senza smentita di sorta;
-Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali stentano a capire, chissà se in buona fede, che eliminando le cause del problema in maniera civile e legale, si eliminerebbero anche gli effetti;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali dietro alla premessa Io amo gli animali mettono un però;
- Condanno, senza se e senza ma tutti quelli che, usando questa congiunzione dal marcato valore avversativo, mal celano ipocritamente la loro insofferenza e il loro odio per gli animali.
P a r C o n d i c i o
- Condanno senza se e senza ma tutti quei cani randagi che non usano i vespasiani o i bagni pubblici, e pertanto costituiscono la causa principale e unica del degrado di alcune zone della città, di piazza Boris Giuliano in particolare, celebre per l’ordine, la pulizia e per il pregio del verde pubblico in essa giacente;
- Condanno senza se e senza ma tutti quei randagi che disseminano i sacchetti della spazzatura su tutto il territorio comunale, dimentichi che, se questi sono posti dai residenti ai piedi di contenitori per il pattume, vuoti e aperti, là devono giacere:
- Condanno senza se e senza ma tutti quei randagi che non procedono a una seppur limitata raccolta differenziata, magari del vetro, della plastica e della carta, così come è d’abitudine ai cittadini di residenza domestica e commerciale della città, soprattutto di Piazza Boris Giuliano, o che in essa vi sostano nelle ore diuturne e notturne, e che mai penserebbero a deturpare il decoro urbano e il verde pubblico, con bottiglie, bicchieri (interi o in frantumi poco importa) e contenitori vari, in vetro o in plastica;
- Condanno senza se e senza ma tutti quei randagi che, violando le parti condominiali dei domicili privati, si abbandonano a momenti di convivio, dimentichi oltretutto di eliminare i resti di tale socialità;
- Condanno senza se e senza ma tutti quei cani randagi, che dopo aver fatto abuso di alcool o di paradisi artificiali, rendono pubblico e disponibile al domicilio dei residenti, di piazza Boris Giuliano in particolare, la conseguenza del loro travaglio intestinale;
- Condanno senza se e senza ma tutti quei randagi che abbaiano di notte, noncuranti di ledere il giusto diritto al riposo e alla tranquillità dei residenti di Piazza Boris Giuliano e delle zone limitrofe, notoriamente e acclaratamente famose per la loro tranquillità notturna, da ambite oasi di riposo;
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali danno sostentamento, cura e affetto ai randagi, si preoccupano di non lasciarli morire di fame, di malattia e di avvelenamento e protestano se alcuni di essi cadono sotto i colpi di arma da fuoco (ignari che, disavvenendo a queste ultime e semplici prescrizioni, si ritarda la risoluzione di un problema, che altrimenti avrebbe un decorso e un esito naturale);
- Condanno senza se e senza ma tutti i bambini, i ragazzi e gli adulti che, il diciotto ultimo scorso, hanno sprecato le loro lacrime e si son prodigati per le sorti del randagio simbolo di piazza Boris Giuliano, tale Macchia (ostinato nella decisione di suicidarsi per solidarietà alla specie), dimentichi di aver leso il giusto, dovuto e sacrosanto diritto di cronaca e di precedenza sugli interventi di pronto soccorso (e magari in passato sulle attività d’indagine degli organi di polizia) a qualcuno che, recatosi prontamente e discretamente/(more solito) sul luogo, tentava di avvalersene inutilmente (diritto sancito dalla Costituzione e dal Consiglio Nazionale Dell’Ordine Dei Giornalisti);
- Condanno senza se e senza ma tutti coloro i quali protestano perché non capiscono che, in nome del diritto d’informazione e della libertà di stampa, sul luogo del delitto si può rubare la scena anche al morto;
- Condanno senza se e senza ma quelli che non hanno immediatamente compreso e apprezzato l’intervento del responsabile del servizio veterinario dell’A.S.P. di Enna operante in città;
- Condanno senza se e senza ma tutti i presenti, e il Dottor Befumo in particolare, che quel giorno, e con il loro prodigarsi, hanno disatteso le legittime aspettative di chi sperava in una celere morte dell’animale.
P.Q.M.
-Assolvo senza se e senza ma tutte quelle Amministrazione comunali, lungimiranti e oculate che, hanno atteso con certosina pazienza che il fastidioso problema del randagismo (e gli effetti a esso connessi) implodesse motu proprio, provocando gli ultimi risolutivi accadimenti di recente cronaca, resistendo indefessamente in merito al martellamento giornaliero e obiettivo di certa stampa indipendente locale.
Piazza Armerina, 3 luglio 2011
Salvatore Sciandra