martedì 13 dicembre 2011

A cosa serve la politica?

di Gioacchino Giunta
Leggo con parecchia attenzione e con altrettanto stupore, viste le non indifferenti intelligenze di coloro i quali scrivono e parlano delle tendenze politiche dei ragazzi armerini sollevata dal buon Agostino e proseguita da Riccardo Lionti e Mario Conti, entrambi figli di vecchi amici personali e di famiglia.
Da cosa viene fuori il mio stupore? Dal fatto che tre individui, parimenti intelligenti ma con tre formazioni culturali totalmente differenti, ma non indifferenti, continuino a parlare di dx e di sx non facendo alcun cenno al fatto che "QUESTA POLITICA" non potrà mai risolvere i problemi e non affronterà mai le sfide del nostro tempo:
è incredibile come una società che vuole essere moderna e competitiva, abbia in realtà una ricerca umiliata, un'educazione che nei test internazionali risulta nelle posizioni di coda, un merito negato, un'assenza disperante di cultura scientifica, dei valori calpestati, una corruzione diffusa, un'assenza di un piano
energetico degno di questo nome, delle università considerate tra le ultime nelle classifiche internazionali.
Per continuare a dirla con Piero Angela, la semplice "DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA" è qualcosa
che si può fare in 5 minuti e, magari, spendendo molto più di quello che c'è in cassa, accumulando così un enorme debito pubblico. CREARE RICCHEZZA, invece, è qualcosa di molto più difficile: il vero sviluppo
di una comunità richiede che funzionino appieno quei motori interni che sono tipici delle società avanzate, e che fanno la differenza tra le nazioni, quelle qualità nascoste che devono essere coltivate, protette
e continuamente fertilizzate, perché rappresentano i veri propulsori di una società moderna.
Oggi la classe politica, sempre più affannosamente alla ricerca di consensi, è completamente sbilanciata sul versante della distribuzione della ricchezza, creando le negatività che sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dall'immenso debito pubblico, mentre, è estremamente carente sul versante della produzione di ricchezza, quella che è all'origine della crescita.




Crescita resa possibile dalla sinergia tra politica e individui soltanto se si riesce a stimolare e far crescere quei fattori quali educazione, regole, conoscenza, efficienza, competitività, ricerca, produttività, competenze, creatività, imprenditorialità, organizzazione e merito, cioè i veri produttori di ricchezza nonché i veri attrattori di investimenti.
Quello che colpisce, in Italia, non è tanto il fatto che la politica si occupa poco di queste cose, ma che gli stessi cittadini non si battono per ottenerle: le battaglie prioritarie sono per l'occupazione, i salari, le pensioni, la casa, l'assistenza sanitaria, tutte cose sacrosante ma, badate bene, dell'impossibilità di raccogliere i frutti se l'albero non cresce.
Il nostro paese deve affrontare molti cambiamenti, alcuni dei quali richiedono tempi lunghi, altri meno, alcuni richiedono consistenti investimenti altri sono quasi gratuiti ma, alla base deve esserci una classe politica che inietti vitalità, che con il proprio comportamento dia un segnale nuovo e diverso, offrendo di sé un'immagine credibile, una diversa classe politica della quale la gente possa fidarsi.
Oggi la crisi provocata dall'esplosione del debito pubblico può essere forse l'unica occasione positiva per innescare l'inizio di un cambiamento, che restituisca al paese la cosa più preziosa per riprendere a camminare: la fiducia.

..........dall'ultimo di Piero Angela.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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