Io ho un'idea ma - siccome questo blog è ormai una specie di piccola comunità - mi piacerebbe che decidessimo insieme cosa fare, come moderare i commenti, se accettare gli anonimi oppure no.
Per questo apriamo una discussione ed alla fine decideremo insieme.
Aspetto di capire cosa ne pensate.
Un abbraccio
Agostino
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ecco la lettera di Angelo
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ecco la lettera di Angelo
Caro direttore,
sono certo che la gestione e la conduzione di un blog non sono cosa facile e richiede oltre a tanta abilità e professionalità l’osservanza di regole che devono necessariamente essere rispettate sia da parte, appunto, della gestione-direzione che dai proponenti l’argomento oggetto di pubblicazione che dai relativi commentatori.
Dette regole mi sono totalmente sconosciute e non riesco neanche a immaginarle.
E’ da rilevare inoltre l’indiscussa utilità che tale mezzo offre alla collettività che ne ricava benefici in termini d’informazione in generale, di politica, di cronaca e perché no di cultura e di aggiornamento sociale che qualcuno definisce, forse esagerando, di incivilimento.
Ciò premesso le chiedo quali sono i motivi per i quali si pubblicano i commenti anonimi agli autori delle pubblicazioni? A proposito di civiltà e di anno corrente 2012!
Esempio fra i tanti:
ho appena finito di leggere (anche se abbondantemente in ritardo) l’articolo di Gioacchino del 13 febbraio scorso dal titolo “Caro Ranieri”, ebbene ho notato che su sette onorevoli commenti, soltanto uno è firmato, anche se l’argomento non è di poco conto, anzi tutt’altro, certamente, rappresenta uno spaccato, nello specifico momento storico particolarissimo che viviamo, non solo nella realtà locale ma anche nazionale, europea e anche mondiale; invece no! Ben sette anonimi commentano lo scritto di Gioacchino!
Qual è la corretta interpretazione dell’essere anonimo? Snobismo? Ironia? Semplicemente una cattiva vecchia, anzi stravecchia abitudine, che rallenta la crescita e in alcuni casi proprio, la evita? O che altro?
In ogni caso penso che evitando gli anonimi si eleva la qualità del servizio, si crea una selezione, s’incoraggiano le pubblicazioni e i relativi commenti che diventano, esclusivamente, seri e costruttivi e soprattutto si contribuisce a formare la coscienza sociale ormai divenuta come l’aria per respirare: indispensabile.
Grazie per l’attenzione prestatami e Le porgo distinti saluti.
Angelo Conti
sono certo che la gestione e la conduzione di un blog non sono cosa facile e richiede oltre a tanta abilità e professionalità l’osservanza di regole che devono necessariamente essere rispettate sia da parte, appunto, della gestione-direzione che dai proponenti l’argomento oggetto di pubblicazione che dai relativi commentatori.
Dette regole mi sono totalmente sconosciute e non riesco neanche a immaginarle.
E’ da rilevare inoltre l’indiscussa utilità che tale mezzo offre alla collettività che ne ricava benefici in termini d’informazione in generale, di politica, di cronaca e perché no di cultura e di aggiornamento sociale che qualcuno definisce, forse esagerando, di incivilimento.
Ciò premesso le chiedo quali sono i motivi per i quali si pubblicano i commenti anonimi agli autori delle pubblicazioni? A proposito di civiltà e di anno corrente 2012!
Esempio fra i tanti:
ho appena finito di leggere (anche se abbondantemente in ritardo) l’articolo di Gioacchino del 13 febbraio scorso dal titolo “Caro Ranieri”, ebbene ho notato che su sette onorevoli commenti, soltanto uno è firmato, anche se l’argomento non è di poco conto, anzi tutt’altro, certamente, rappresenta uno spaccato, nello specifico momento storico particolarissimo che viviamo, non solo nella realtà locale ma anche nazionale, europea e anche mondiale; invece no! Ben sette anonimi commentano lo scritto di Gioacchino!
Qual è la corretta interpretazione dell’essere anonimo? Snobismo? Ironia? Semplicemente una cattiva vecchia, anzi stravecchia abitudine, che rallenta la crescita e in alcuni casi proprio, la evita? O che altro?
In ogni caso penso che evitando gli anonimi si eleva la qualità del servizio, si crea una selezione, s’incoraggiano le pubblicazioni e i relativi commenti che diventano, esclusivamente, seri e costruttivi e soprattutto si contribuisce a formare la coscienza sociale ormai divenuta come l’aria per respirare: indispensabile.
Grazie per l’attenzione prestatami e Le porgo distinti saluti.
Angelo Conti