Nel costante rapporto di collaborazione fra la Polizia di Stato di Enna e le istituzioni scolastiche della provincia di Enna, per affermare i principi di legalità – fortemente voluto dal Sig. Questore della Provincia di Enna, dott. Salvatore Patanè – i Poliziotti del Commissariato armerino – diretti dal Commissario Capo dott. Gabriele Presti – si sono recati nella mattinata di ieri presso i locali del Plesso del Circolo Didattico Giovanni Falcone di Piazza Armerina per incontrare i bambini delle classi quarte della scuola primaria, per trattare il delicato tema della legalità.
In particolare, i poliziotti, dopo essere stati accolti dal Dirigente scolastico, prof. Giuseppe Cascino, collaborata nell’occasione dalle insegnanti, fra cui la referente didattica dell’iniziativa, la prof.ssa Roberta Li Moli, si sono soffermati sul delicato fenomeno della legalità, dalle forme più diffuse di illegalità, fino alle organizzazioni criminali, come la mafia, commentando la storia degli uomini che ogni giorno hanno lottato contro ogni forma d’illegalità, stimolando così, la curiosità ed il coinvolgimento dei ragazzi con domande, interventi, che non hanno mancato di raccontare alcune loro esperienze, proprio sul tema delle prevaricazioni e dei comportamenti contrari alle regole della civiltà.
Particolarmente importante è stato anche l’accenno al fenomeno del bullismo, da parte dell’Isp. Capo Di Seri – forma d’illegalità e di prevaricazione fra i più piccoli - specificandolo come una forma di prevaricazione di un giovane, nei confronti di un altro ragazzo più debole - per età, struttura fisica o altro (fenomeno, infatti, sempre caratterizzato da un’asimettria fra la vittima e l’aggressore) – proprio perché quest’ultimo si trova isolato di fronte al “bullo” ed ai suoi sostenitori, o davanti al resto dei ragazzi, spesso, purtroppo, spettatori silenzionsi, che con il loro comportamento inerte, non fanno altro che supportare la violenza del “bullo”. Pertanto, è stato rivolto ai ragazzi l’invito “a fare squadra”, nel rispetto delle regole, proprio perché le regole non limitano la libertà, ma la tutelano.
Il Dirigente Scolastico, prof. Cascino, proprio soffermandosi su alcuni punti dell’incontro, ha esortato i ragazzi a non essere spettatori passivi delle prevaricazioni, ma di opporsi ad ogni forma di illegalità, sollecitando l’aiuto delle istituzioni, per diventare dei veri cittadini, a pieno titolo inseriti nella comunità.
L’evento, ha rappresentato l’occasione per focalizzare l’attenzione verso la cultura della legalità in generale, suscitando il vivo interesse dei ragazzi, che hanno avuto l’opportunità di un proficuo confronto con coloro che vantano una particolare esperienza, come i poliziotti, permettendo loro di approfondire il complesso tema della legalità, nelle sue sfaccettature che investono ogni singolo aspetto della vita, non solo scolastica, dei ragazzi.
Particolarmente importante è stato anche l’accenno al fenomeno del bullismo, da parte dell’Isp. Capo Di Seri – forma d’illegalità e di prevaricazione fra i più piccoli - specificandolo come una forma di prevaricazione di un giovane, nei confronti di un altro ragazzo più debole - per età, struttura fisica o altro (fenomeno, infatti, sempre caratterizzato da un’asimettria fra la vittima e l’aggressore) – proprio perché quest’ultimo si trova isolato di fronte al “bullo” ed ai suoi sostenitori, o davanti al resto dei ragazzi, spesso, purtroppo, spettatori silenzionsi, che con il loro comportamento inerte, non fanno altro che supportare la violenza del “bullo”. Pertanto, è stato rivolto ai ragazzi l’invito “a fare squadra”, nel rispetto delle regole, proprio perché le regole non limitano la libertà, ma la tutelano.
Il Dirigente Scolastico, prof. Cascino, proprio soffermandosi su alcuni punti dell’incontro, ha esortato i ragazzi a non essere spettatori passivi delle prevaricazioni, ma di opporsi ad ogni forma di illegalità, sollecitando l’aiuto delle istituzioni, per diventare dei veri cittadini, a pieno titolo inseriti nella comunità.
L’evento, ha rappresentato l’occasione per focalizzare l’attenzione verso la cultura della legalità in generale, suscitando il vivo interesse dei ragazzi, che hanno avuto l’opportunità di un proficuo confronto con coloro che vantano una particolare esperienza, come i poliziotti, permettendo loro di approfondire il complesso tema della legalità, nelle sue sfaccettature che investono ogni singolo aspetto della vita, non solo scolastica, dei ragazzi.