mercoledì 18 luglio 2012

Monti scrive a Lombardo "Conferma sulle dimissioni"

La Sicilia è a un passo dal default: una situazione così grave da determinare, per la prima volta, un intervento del presidente del consiglio. In una lettera al governatore Raffaele Lombardo, il premier Mario Monti chiede conferma "dell'intenzione, dichiarata pubblicamente, di dimettersi il 31 luglio". Monti, è scritto in una nota, "si fa interprete delle gravi preoccupazioni riguardo alla possibilità che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio". "Le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un'azione da parte dell'esecutivo - prosegue la Presidenza del Consiglio - non possono non tenere conto della situazione di governo a livello regionale ma anzi devono essere commisurate ad essa, in modo da poter utilizzare gli strumenti più efficaci e adeguati".



  Dopo qualche ora di polemiche da parte degli esponenti regionali  arriva la risposta di Lombardo: "A seguito della nota inviata da Palazzo Chigi - dice in una nota - ho parlato al telefono con il primo ministro Mario Monti rassicurandolo del fatto che, nonostante le criticità segnalategli, peraltro precedute da una campagna mediatica mirata alla delegittimazione e fondata su dati palesemente mistificati e funzionali a interessi politico lobbistici ben evidenti, gli rassegnerò formalmente, oltre all'immane impegno riformatore svolto in questi quattro anni, tutti gli elementi utili a dimostrare la sostenibilità della finanza regionale". "Al presidente Monti - aggiunge Lombardo - parlerò anche della scelta di dimettermi per consentire agli elettori l'esercizio al diritto democratico di scegliere un nuovo governo e un nuovo parlamento, entro un tempo costituzionalmente previsto, nel corso del quale viene assicurata la piena funzionalità dell'esecutivo".

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Monti e Lombardo si incontreramnno martedì prossimo a Roma. L'intervento del presidente del Consiglio lascia presupporre l'invio di un commissario in Sicilia: facoltà prevista dallo Statuto siciliano in caso di "gravi e reiterate violazioni" della stessa Carta dell'Autonomia. Se le dimissioni di Lombardo fossero confermate, l'intervento del governo nazionale potrebbe risolversi nell'invio di commissari ad acta per la gestione del bilancio o dei fondi europei. Di certo, le parole di Monti autorizzano l'immagine della Sicilia come piccola Grecia, di un'Isola la cui situazione finanziaria può minare le tenuta dei conti del Paese.

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La Regione siciliana è in una situazione di pre-fallimento, determinata da anni di gestione dissennata e clientelare. I numeri sono eloquenti e sono stati certificati di recente dalla Corte dei Conti: un indebitamento da 5 miliardi di euro e un bilancio chiuso, secondo la recente denuncia del vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello, con entrate fantasma. Basti pensare che raggiungono i 15 miliardi i "residui attivi", crediti utili a far pareggiare entrate e uscita ma probabilmente inesigibili. I nodi principali sono quelli del personale e dei fondi europei: sono oltre ventimila i dipendenti della Regione, un numero quasi uguale a quello dei pensionati che in Sicilia si pagano ancora con la spesa corrente. E nei giorni scorsi Bruxelles aveva sospeso circa 600 milioni di fondi europei, relativi ad appalti sospetti.

La sollecitazione di Monti è stata definita di "forma inusuale e anomala" dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio. L'assessore regionale all'Economia Gaetano Armao nega che la Regione siciliana sia a rischio default e lo dimostrerebbe il fatto che il bilancio è stato parificato dalla Corte dei Conti qualche giorno fa, "validando un bilancio in equilibrio". Secondo Armao le questioni legate ai residui attivi "sono solo in minima parte dovuta alla Regione, ma in gran parte dovuto alla Stato. Per questo motivo l'intervento dello Stato è più che auspicabile perché chi deve risolvere la situazione di difficoltà finanziaria e lo Stato che questa difficoltà ha creato".

Il vicepresidente della Regione siciliana, Massimo Russo, denuncia un "attacco all'autonomia". "Il nostro bilancio è in perfetto equilibrio - ha detto Russo - e le voci di commissariamento sono improponibili sia sul piano politico sia sul piano costituzionale. C'è in atto un tentativo di strumentalizzazione politica. Una volontà di commissariare una regione che voleva autonomamente andare a elezioni a ottobre, sparigliando i giochi della politica nazionale. C'è in atto un attacco all'autonomia regionale e valuteremo in giunta con il presidente Lombardo, se ricorrere al massimo garante della Costituzione".  In ogni caso, per stemperare le polemiche, è stato fissato un incontro a Roma il 24 luglio: Monti riceverà Lombardo. 

Nel fuoco della polemica, il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello si schiera con il governo: "Fa bene Monti a chiedere la conferma delle dimissioni di Lombardo per fare chiarezza" dice a Radio 24. "Se non fa chiarezza Lombardo, è giusto che intervenga Monti", continua. "In un mondo normale - conclude - si deve consultare una società di revisione per la valutazione del bilancio della Sicilia. Se ciò non avviene è giusto che intervenga il Governo"

La sollecitazione di Monti viene invece definita di "forma inusuale e anomala" dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio. "Non ne conosciamo le ragioni -  aggiunge - ma faremo in modo di acquisire le motivazioni quanto prima possibile".

Per Carmelo Briguglio, vice presidente dei deputati e coordinatore siciliano di Fli, la lettera del presidente del Consiglio costituisce "una gaffe istituzionale", è "irrituale" e "viola le regole fondamentali dell'autonomia regionale e della democrazia politica".


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Agostino da iPhone

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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