A POCO più di 24 ore dalla scadenza del mandato arriva la conferma: dei sei top-manager della sanità bocciati dal ministero, tre sono di Palermo. Non hanno superato la prova Salvatore Cirignotta, numero uno dell'Asp, Mario La Rocca del Policlinico Giaccone e Salvatore Di Rosa a capo degli ospedali Villa Sofia-Cervello. A mancare gli obiettivi sanitari assegnati dalla Regione sono stati anche il manager dell'Asp di Enna, Nicola Baldari, il direttore del Policlinico catanese Armando Giacalone e il già dimissionario Franco Maniscalco dell'Asp di Siracusa. Per loro il verdetto dell'Agenas, l'agenzia ministeriale che per conto dell'assessorato valuta le aziende, è stato negativo.
Uno tsunami per la sanità siciliana, che dopo tre anni si trova a dover fare un bilancio di luci e ombre: un terzo dei superdirigenti non ha raggiunto gli obiettivi, altri tre avevano già perso la poltrona per aver sforato il bilancio e l'ex topmanager dell'ospedale più grande del Mezzogiorno, Dario Allegra, era stato spinto alle dimissioni per la vicenda dei ricoverati sulle sedie al pronto soccorso. Dimissioni anche per Ettore Gilotta, manager di Ragusa. In pratica, dei 17 manager nominati tre anni fa, solo sei hanno superato le forche caudine dei controlli incrociati introdotti per la prima volta dalla gestione Russo. Questa la situazione provincia per provincia.
PALERMO
Su quattro aziende valutate dall'Agenas, tre sono state bocciate. Non c'è stato nulla da fare per Salvatore Cirignotta, chiamato a dirigere l'Asp più grande dell'intera regione. Non è andata meglio a Salvatore Di Rosa: secondo gli ispettori ministeriali non ha traghettato Villa Sofia - Cervello verso i traguardi assegnati. Lo stesso vale per Mario La Rocca, leader del Policlinico Paolo Giaccone. L'unico ospedale ad aver superato la prova è il Civico, guidato dal commissario straordinario Carmelo Pullara, nominato al posto di Dario Allegra, uomo di Gianfranco Micciché.
CATANIA
Promozione a metà per i manager catanesi. L'unico a non aver superato l'esame dell'Agenas è stato Armando Giacalone, direttore generale del Policlinico Ferrarotto-Vittorio Emanuele. Passano, invece, l'ospedale Cannizzaro, guidato dall'eminenza grigia della sanità etnea Francesco Poli, il Garibaldi guidato da Angelo Pelicanò e l'Asp di Catania capitanata dal commissario straordinario Gaetano Sirna, che un anno fa aveva preso il posto del manager dimissionario Salvatore Calaciura, "colpevole" di aver sforato il bilancio.
MESSINA
Nonostante l'Agenas non abbia fatto rilievi, non si può dire che la sanità dello Stretto sia promossa a pieni voti. L'anno scorso a perdere la poltrona per aver lasciato un buco di oltre 17 milioni di euro è stato il manager dell'Asp Salvatore Giuffrida, poi ripescato come direttore sanitario al Cannizzaro di Catania. Al suo posto era stato nominato come commissario straordinario Francesco Poli, sostituito due mesi fa da Giuseppe Magistri. Prova superata, invece, per
Giuseppe Pecoraro, manager del Policlinico, e Armando Caruso a capo dell'ospedale Papardo-Piemonte.
TRAPANI
Pagella positiva per Fabrizio De Nicola, manager dell'Asp che l'anno scorso aveva rischiato la rimozione per un buco di bilancio di 100 mila euro che poi è riuscito a giustificare.
AGRIGENTO
Ce l'ha fatta anche l'Asp di Agrigento, un anno fa commissariata d'ufficio dalla Regione. Al posto del manager Salvatore Olivieri, "colpevole" di aver sforato di 4 milioni di euro, è arrivato Salvatore Messina.
SIRACUSA
Doppia bocciatura per l'Asp di Siracusa. Il manager Franco Maniscalco non ha raggiunto né gli obiettivi finanziari né quelli contabili. A giugno ha rassegnato le dimissioni, lasciando la poltrona al commissario Mario Zappia.
RAGUSA
Anche Ettore Gilotta, il manager dell'Asp, si è dimesso a giugno ufficialmente per motivi di salute, ma per lui ques'anno la prova degli obiettivi finanziari era stata negativa. Al suo posto è stato nominato ad interim Salvatore Cirignotta.
ENNA
Brutto voto per Nicola Baldari, alla guida dell'azienda provinciale, che non ha superato l'esame dell'Agenas.
CALTANISSETTA
Rimane in sella alla guida dell'Asp Salvatore Paolo Cantaro, che ha superato la doppia prova.
Domani per tutti i manager scade il contratto stipulato con la Regione. Nel periodo di interregno, la legge prevede che vengano nominati commissari straordinari in via prioritaria i direttori uscenti. Ma per piazza Ziino, si profila un doppio impasse: da un lato la necessità di attuare l'articolo 19 della legge regionale 5 del 2009, che in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi prevede la rimozione. Dall'altro la norma blocca-nomine appena varata, che fino a prossime elezioni impedisce di assegnare nuovi incarichi.
INVIATO DA REPUBBLICA MOBILE
Visita m.repubblica.it dal tuo telefonino o se hai un iPhone scarica gratis da iTunes l'applicazione di Repubblica Mobile.
Uno tsunami per la sanità siciliana, che dopo tre anni si trova a dover fare un bilancio di luci e ombre: un terzo dei superdirigenti non ha raggiunto gli obiettivi, altri tre avevano già perso la poltrona per aver sforato il bilancio e l'ex topmanager dell'ospedale più grande del Mezzogiorno, Dario Allegra, era stato spinto alle dimissioni per la vicenda dei ricoverati sulle sedie al pronto soccorso. Dimissioni anche per Ettore Gilotta, manager di Ragusa. In pratica, dei 17 manager nominati tre anni fa, solo sei hanno superato le forche caudine dei controlli incrociati introdotti per la prima volta dalla gestione Russo. Questa la situazione provincia per provincia.
PALERMO
Su quattro aziende valutate dall'Agenas, tre sono state bocciate. Non c'è stato nulla da fare per Salvatore Cirignotta, chiamato a dirigere l'Asp più grande dell'intera regione. Non è andata meglio a Salvatore Di Rosa: secondo gli ispettori ministeriali non ha traghettato Villa Sofia - Cervello verso i traguardi assegnati. Lo stesso vale per Mario La Rocca, leader del Policlinico Paolo Giaccone. L'unico ospedale ad aver superato la prova è il Civico, guidato dal commissario straordinario Carmelo Pullara, nominato al posto di Dario Allegra, uomo di Gianfranco Micciché.
CATANIA
Promozione a metà per i manager catanesi. L'unico a non aver superato l'esame dell'Agenas è stato Armando Giacalone, direttore generale del Policlinico Ferrarotto-Vittorio Emanuele. Passano, invece, l'ospedale Cannizzaro, guidato dall'eminenza grigia della sanità etnea Francesco Poli, il Garibaldi guidato da Angelo Pelicanò e l'Asp di Catania capitanata dal commissario straordinario Gaetano Sirna, che un anno fa aveva preso il posto del manager dimissionario Salvatore Calaciura, "colpevole" di aver sforato il bilancio.
MESSINA
Nonostante l'Agenas non abbia fatto rilievi, non si può dire che la sanità dello Stretto sia promossa a pieni voti. L'anno scorso a perdere la poltrona per aver lasciato un buco di oltre 17 milioni di euro è stato il manager dell'Asp Salvatore Giuffrida, poi ripescato come direttore sanitario al Cannizzaro di Catania. Al suo posto era stato nominato come commissario straordinario Francesco Poli, sostituito due mesi fa da Giuseppe Magistri. Prova superata, invece, per
Giuseppe Pecoraro, manager del Policlinico, e Armando Caruso a capo dell'ospedale Papardo-Piemonte.
TRAPANI
Pagella positiva per Fabrizio De Nicola, manager dell'Asp che l'anno scorso aveva rischiato la rimozione per un buco di bilancio di 100 mila euro che poi è riuscito a giustificare.
AGRIGENTO
Ce l'ha fatta anche l'Asp di Agrigento, un anno fa commissariata d'ufficio dalla Regione. Al posto del manager Salvatore Olivieri, "colpevole" di aver sforato di 4 milioni di euro, è arrivato Salvatore Messina.
SIRACUSA
Doppia bocciatura per l'Asp di Siracusa. Il manager Franco Maniscalco non ha raggiunto né gli obiettivi finanziari né quelli contabili. A giugno ha rassegnato le dimissioni, lasciando la poltrona al commissario Mario Zappia.
RAGUSA
Anche Ettore Gilotta, il manager dell'Asp, si è dimesso a giugno ufficialmente per motivi di salute, ma per lui ques'anno la prova degli obiettivi finanziari era stata negativa. Al suo posto è stato nominato ad interim Salvatore Cirignotta.
ENNA
Brutto voto per Nicola Baldari, alla guida dell'azienda provinciale, che non ha superato l'esame dell'Agenas.
CALTANISSETTA
Rimane in sella alla guida dell'Asp Salvatore Paolo Cantaro, che ha superato la doppia prova.
Domani per tutti i manager scade il contratto stipulato con la Regione. Nel periodo di interregno, la legge prevede che vengano nominati commissari straordinari in via prioritaria i direttori uscenti. Ma per piazza Ziino, si profila un doppio impasse: da un lato la necessità di attuare l'articolo 19 della legge regionale 5 del 2009, che in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi prevede la rimozione. Dall'altro la norma blocca-nomine appena varata, che fino a prossime elezioni impedisce di assegnare nuovi incarichi.
INVIATO DA REPUBBLICA MOBILE
Visita m.repubblica.it dal tuo telefonino o se hai un iPhone scarica gratis da iTunes l'applicazione di Repubblica Mobile.
Agostino da iPhone