domenica 16 settembre 2012

Don Puglisi 19 anni dopo.

La sua parrocchia era la strada. Qui ha reso feconda la sua vocazione, decidendo di incontrare gli uomini, i giovani, dentro la loro fatica di vivere. Qui è stato ucciso. Domani saranno passati diciannove anni dall'omicidio di padre Pino Puglisi, ucciso il 15 settembre 1993, nel giorno del suo 56esimo compleanno, dalla mafia di Brancaccio. "Un religioso austero e rigoroso, calato nel sociale, immerso nella difficile realtà del quartiere", scrivevano di lui i giudici nelle motivazioni della sentenza di condanna dei killer. Insomma, era il prete della gente. Lo scorso 28 giugno Benedetto XVI ha riconosciuto che l'esecuzione ordinata dai boss e avvenuta davanti alla parrocchia di San Gaetano, fu "martirio" cioè "in odio alla fede". Presto sarà beatificato.



Anche la Cassazione ha sancito nella sentenza che ha condannato Giuseppe e Filippo Graviano, che padre Puglisi era stato ucciso per mettere a tacere un sacerdote scomodo, socialmente impegnato, un formatore di coscienze.

Aveva fondato il centro Padre nostro, realtà pensata per sostenere il percorso di 'liberazione' di Brancaccio, costantemente oggetto di raid vandalici. "Non sono un biblista - diceva di sè il parroco - non sono un teologo, nè un sociologo, sono soltanto uno che ha cercato di lavorare per il Regno di Dio". Un terreno di impegno nel quale coinvolgere tutti: "E se ognuno fa qualcosa", era il senso della sua sfida.

Per tutto questo, per la sua volontà di rompere il rigido controllo della mafia sul territorio e sulle persone, è stato assassinato: un colpo di pistola alla nuca, davanti casa, esploso dal killer Salvatore Grigoli, adesso collaboratore di giustizia, condannato a sedici anni. "C'era una specie di luce in quel sorriso - raccontò anni dopo - che mi aveva dato un impulso immediato. Quella sera cominciai a pensarci, si era smosso qualcosa".

Definitivamente condannati all'ergastolo i fratelli Graviano, accusati di avere ordinato il delitto. Ergastolo anche per gli altri componenti del commando: Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Nigro, Luigi Giacalone e Nino Mangano.

Domani, alle 10, "Un fiore per Puglisi": corteo dal piazzale antistante il Policlinico. Alle 18 Messa in cattedrale con l'ordinazione di quattro nuovi sacerdoti. La storia continua.


INVIATO DA REPUBBLICA MOBILE
Visita m.repubblica.it dal tuo telefonino o se hai un iPhone scarica gratis da iTunes l'applicazione di Repubblica Mobile.


Agostino da iPhone

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI