mercoledì 5 settembre 2012

La lettera del nostro vescovo agli studenti.

S.E. Rev.ma Mons. MICHELE PENNISI ,
Lettera agli Studenti per l' Anno Scolastico 2012/2013

Lettera Pastorale agli studenti 2012
Carissimo/a
Dopo la spensieratezza del periodo estivo, sta per ricominciare l’impegno scolastico quotidiano, ed è per questa occasione che voglio rivolgerti una parola che sia un consiglio da amico che ti aiuti a leggere meglio la tua esperienza.
Non è certamente un periodo facile quello che viviamo. Il contesto sociale con la grave crisi economica mondiale ci porta ad una profonda sfiducia nel futuro, nelle prospettive di lavoro e della realizzazione di sé. Per cui si fa strada la grande tentazione di abbandonare la fatica e il sacrificio, in favore della ricerca di una vita facile, di scorciatoie per raggiungere gli obiettivi. Rischia di affermarsi sempre più la logica in cui prevale il più furbo, il più forte, colui che sa destreggiarsi meglio senza badare a scrupoli. A che serve, potrai chiederti, studiare, impegnarti con costanza nello studio e nelle discipline per così tante ore al giorno, se alla fine i tuoi sforzi non saranno ricompensati? Se il “furbo” otterrà i tuoi stessi risultati con molto meno fatica? Occorre cercare un nuovo modo di scrutare la storia e di vivere la propria esperienza personale. Perché studiare? Cosa significa per un cristiano costruire il proprio futuro? E soprattutto, cosa c’entra la fede in Gesù Cristo con tutto questo? Gesù scelse i suoi dodici discepoli, condivise con loro la sua missione e li amò sino alla fine. Aver fede significa credere , non ostante tutto, all’amore che Gesù ha per ciascuno di noi.
Il rapporto che esiste tra la fede e lo studio è lo stesso che Gesù ci racconta nel Vangelo di Matteo, quando fa riferimento alla parabola dei talenti: il servo saggio investì i talenti che il padrone gli aveva affidato e ne guadagnò il doppio, il servo, definito poi “malvagio e pigro”, sotterrò il talento per paura di perderlo, e perse anche quello che aveva. La paura e lo scoraggiamento riescono a uccidere le nostre aspirazioni profonde e a stroncare i nostri progetti. La fede ti dona la speranza di poter investire i tuoi talenti nella logica del dono e della costruzione di qualcosa di bello e importante! “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, nascosta, ma si colloca sul lucerniere affinché faccia luce a tutta la stanza” dice Gesù nel Vangelo. Siano i tuoi talenti da luce a tutti quelli che sono nella stanza della tua vita! Il Vangelo ci insegna che solo una vita spesa per gli altri vale la pena di essere vissuta: pensa a quanto bene potresti costruire con il tuo talento! Ogni volta che apri un libro, che ti soffermi su una pagina, pensa che ciò che stai imparando in quel preciso istante servirà non solo al tuo voto, al tuo “oggi”, ma a tutto ciò che di bello e importante potrai realizzare nella tua vita; pensa ai tuoi amici, alla tua famiglia, alla tua parrocchia, alla tua città, al mondo intero, pensa alla forza racchiusa nel tuo studio e nell’offerta libera del tuo“talento”!Pensa che il tuo futuro comincia oggi!
Impegnati a costruire intorno a te, in questo anno scolastico, relazioni importanti. Nel linguaggio dell’amore, riscopri la bellezza di ricercare un contatto con l’Altro, condividere con lui sogni, progetti e un’amicizia profonda e sincera. Non sei solo! L’intera comunità educante è lì per guidarti e ascoltarti: i genitori, gli insegnanti, il tuo sacerdote e il tuo vescovo. Sii d’esempio agli altri giovani e costruisci intorno a te una comunità bella, affascinante, che lotta ogni giorno per investire il proprio talento, nella fede e nella speranza che valga la pena, sempre, costruire, progettare e realizzare le aspirazioni profonde del tuo cuore all’amore e alla felicità. La Chiesa conta su di Te. Ha bisogno della Tua fede viva, del Tuo amore creativo e del dinamismo della Tua speranza. La Tua presenza rinnova la Chiesa, la ringiovanisce e le dona un nuovo impulso.
Con tutto l'affetto del mio cuore benedico Te, la tua famiglia e i tuoi insegnanti, nell’attesa di poterti incontrare, come è già avvenuto lo scorso anno con tanti studenti.

Il tuo amico vescovo Michele

03/09/2012 

S.E. Rev.ma Mons. MICHELE PENNISI

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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