sabato 29 settembre 2012

Querelle Ancescao: Italo Santaniello scrive al Sindaco.

Al sig. Sindaco di piazza armerina 

Premesso che storicamente ho avuto sempre stima e simpatia per la sua famiglia,avendo conosciuto suo padre,figura eminente della cultura,autentico piazzese,storico appassionato di piazza armerina,.ho seguito la sua recente ascesa politica con compiacimento e la considero persona corretta,onesta e di sano impegno civile,avendo amministrato a tutt’oggi con competenza,tenendo sempre presente il bene pubblico in primo piano..tuttavia, in relazione alla vicenda ANCESCAO, ritengo che ella abbia sbagliato, anche se in buona fede,contrariamente a quanti pensano che si tratti di oscure beghe politiche pertanto mi scuso con ella per aver sottoscritto e fatto sottoscrivere un documento ancescao ad ella indirizzato che col senno del poi ho considerato eccessivo nei toni come pure.
Mi dissocio dal linguaggio usato contro di ella in alcune manifestazioni pubbliche.
Avrei preferito rimanere nell’ombra,poiche’ sono persona riservata, ma, alla luce di alcune sue affermazioni, a mio avviso, non rispondenti alla realta’,ho sentito il bisogno d’intervenire,avendo vissuto in prima persona molti dei fatti oggetto delle sue critiche.
Per evitare di fare un discorso troppo lungo mi rifaccio alla risposta pubblica su face book che ella ha dato ad un giovane esponente di un partito politico e dalla quale emergono alcune affermazioni, a mio avviso, non rispondenti alla realta con l’avvertenza che non intendo entrare in polemica con ella, ma solo permettermi di chiarire meglio alcuni fatti importanti. 

All’inizio della sua risposta pubblica, ella dice:”la cara famiglia degli anziani dell’ancescao si e’ frantumata al punto che la meta’ degli associati non ha ritenuto piu’ di rinnovare la tessera di quell’associazione”. 
In parte e’ vero quanto dice ,ma la prego di credere che “la cara famiglia”cosi’come ella dice con tono un po’ ironico c’e’ stata fin dalla costituzione dell’ancescao a p.armerina, anche se con alti e bassi ,fino ai primi mesi del 2011. 
Successivamente e’ avvenuta una scissione per la quale una buona parte dei soci non ha voluto continuare a condividere quell’esperienza associativa, a causa di malumori e contrasti di natura politico-sindacale e di gestione del centro sociale dopo la scissione, debbo assicurare, la “famiglia ancescao”si e’ ricomposta ovviamente con nuovi aderenti ed e’ divenuta ad oggi un punto di riferimento per l’aggregazione e socializzazione soprattutto di persone sole ed emarginate. A quanto sopra vorrei aggiungere che mia moglie ed io ma anche la stragrande maggioranza degli altri soci, abbiamo mantenuto sempre rapporti d’amicizia e rispetto con i soci fuorusciti,a testimonianza del fatto che una “frantumazione” c’e’ stata solo nelle idee e prese di posizione differenti. 

Ella aggiunge che vuol rendere la struttura comunale sita nel parco aperta atutti gli anziani,compresi quelli di via roccella,aprescindere dalla tessera di un’associazione. 
 E’ qui il caso di precisare che l’associazione ancescao e’ aperta atutti gli anziani ed anche ai giovani fino a concorrenza di 80 unita’,essendo la struttura assai piccola:..trasformarla in centro anziani aperto atutti,senza tener conto della capienza,potrebbe creare il caos e renderla ingovernabile per il sovraffollamento. 

Continuando l’analisi della sua risposta,aggiunge”la decisione nasceva(riferito allo sgombero dei locali ed alla gestione comunale)dalla situazione di forte criticita’ e litigiosita’ che si era creata all’interno del centro tra gli stessi anziani. 
Nel maggio 2011 una sessantina di anziani aveva inviato una nota,lamentando questi problemi.a seguito di questa lettera, l’assessorato ai servizi sociali,si e’ adoperato per mediare il conflitto,convocando sia il commissario straordinario ancescao, sia alcuni rappresentanti firmatari della missiva.ma nonostante atteggiamenti di disponibilita’ e gli inviti alla moderazione e pacatezza,l’incontro non ha sortito gli effetti sperati per l’abbandono della riunione da parte del commissario e di alcuni dei presenti”. 
 Credo che questa lunga citazione virgolettata,meriti un’attenta puntualizzazione:e’vero che nei primi mesi del 2011 c’e’stato nel centro ancescao un clima di forte criticita’e litigiosita’dovuto al fatto che la presidente ritardava le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali come previsto per statuto. 
I motivi per cui la presidente non ottemperava a tale suo obbligo erano dovuti al timore che la parte che l’avversava potesse avere la meglio e quindi che l’associazione ancescao potesse essere gestita da altri soggetti che avrebbero potuto con un atto di forza trasformarla in un’associazione locale e privata..piu’ volte,in qualita’ di segretario, l’ho spronata ad ottemperare al suo obbligo e che in ogni caso per il futuro si sarebbe vigilato a che cio’ che ella paventava non dovesse accadere. .successivamente tra i dirigenti interni ci furono degli accordi preventivi per riconfermare tutte le cariche sociali,con l’intesa di allargare il direttivo ad altri due componenti..convocata l’assemblea dei soci per procedere alla riconferma di tutte le cariche sociali,emersero durante la discussione,delle divergenze tali da convincere tutti a procedere con normali elezioni seduta stante con voto segreto,ma ci furono alcune gravi irregolarita’ da me verbalizzate che mi convinsero a rassegnare le dimissioni da segretario e consigliere. Dopo lo spoglio dei voti e la presa di posizione della presidente che riteneva valido il voto assembleare. Alle mie dimissioni seguirono quelle di altri consiglieri; nei giorni successivi la presidente ritenne opportuno convocare l’assemblea dei soci con la presenza di due dirigenti esterni. 
 Al termine dell’assembleaa di cui sopra, assai tumultuosa,venne presa la decisione di annullare le elezioni fatte precedentemente e di indirne delle nuove che dovevano avvenire entro un mese circa. Successivamente, essendo state ritirate tutte le dimissioni,compresa la mia,venne convocata una riunione del direttivo per stabilire le modalita di voto. Nei giorni successivi la presidente e’ stata oggetto di forti critiche per i suoi atteggiamenti non aderenti allo statuto tanto che in un’occasione un socio le si e’ avvicinato gridando ed in atteggiamento di aggressione al punto che alcuni soci presenti minacciavano di chiamare la forza pubblica. 

Nei giorni seguenti e’ maturata la decisione della presidente,sentiti i dirigenti esterni, di far commissariare il centro ancescao..tale misura,presa d’impeto,senza nessuna concertazione con gli organi interni, lascio’tutti perplessi .nelle settimane seguenti,venuto il commissario straordinario a sentire le parti,temendo sanzioni disciplinari per alcune prese di posizione contrarie allo spirito dello statuto e per alcune affermazioni e fatti accaduti fuori le righe,alcuni esponenti avversi alla presidente facevano sottoscrivere privatamente a molti soci una missiva diretta all’amministrazione comunale ed agli organi centrali dell’ancescao,denunziando presunti atti anti democratici ed una gestione personalistica del centro ancescao. .successivamente l’assessorato ai servizi sociali,per comporre la vertenza,convocava al comune il commissario straordinario ed alcuni firmatari della missiva. 
Presente alla riunione c’ero anch’io con un altro socio. 
Debbo dare atto alla responsabile dei servizi sociali degli sforzi fatti per comporre la vertenza. 
Dopo circa un’ora di discussione,il commissario straordinario,al fine di addivenire ad una conclusione positiva,presentava il fac-simile di una scheda di adesione ai principi dell’ancescao, al suo statuto ed al riconoscimento dell’associazione”maria ss delle vittorie”come affiliata ancescao, facendo intuire l’intenzione di un esito positivo in caso di assenso.a questo punto interveniva il principale esponente della dissidenza e ,come risposta a quella scheda, esprimeva il seguente pensiero:”noi vogliamo lo scioglimento dell’associazione e la divisione dei suoi beni”.siamo rimasti tutti allibiti per quel fulmine a ciel sereno.ci siamo alzati compostamente,abbiamo salutato e siamo usciti esterrefatti da quella riunione 
Sig.sindaco,a quali prove documentali ella si riferisce? I fatti si sono svolti,in grande sintesi,cosi’ come li ho esposti e non diversamente. 
Nessuno “ha abbandonato”, come ella dice, la riunione. Si e’ semplicemente preso atto della volonta’dei dissidenti di interrompere qualsiasi trattativa con una presa di posizione inaccettabile ed offensiva. 
Procedendo con l’analisi della sua risposta,ella fa riferimento all’ancescao come ad un’associazione privata che non puo’ arrogarsi il diritto di escludere una parte degli anziani dalla frequenza di un centro sociale, i cui locali sono comunali. A questo riguardo occorre precisare che l’ancescao non e’ un’associazione locale o privata,ma pubblica e nazionale,riconosciuta dallo stato italiano come associazione non profit ed ha come portabandiera principi quali il volontariato,l’amicizia,la solidarieta’, l’impegno civile,principi ai quali ella crede fermamente. Sicuramente e’ a sua conoscenza che le amministrazioni comunali devono favorire le associazioni non profit,dando loro dei locali adeguati anche se senza oneri per la comunita’e che il non rinnovo del contratto di comodato d’uso e’ possibile solo per motivi d’interesse od ordine pubblico superiori. .sono convinto che neppure ella crede che ci possano essere tali motivi per giustificare lo sgombero di “cose e persone”dal locale comunale fino ad oggi occupato dall’ancescao. 
Infine mi permetta di non condividere l’ultima espressione della sua risposta in cui ella si riferisce al rifiuto di consegnare le chiavi dei locali comunali “da parte della signora che e’ in possesso delle chiavi”. Non voglio essere paladino di nessuno,ma mi lasci dire che la signora in questione che ella avrebbe potuto qualificare come presidente dell’associazione,e’persona attiva ,seria e di sani principi ed ha contribuito moltissimo ad incrementare il centro sociale ancescao. Se poi durante la gestione dell’associazione ha commesso degli errori con prese di posizione discutibili ed a volte inaccettabili,lo ha fatto,a mio avviso,non per ambizione o per prevaricazione dei diritti altrui ma ,tenendo sempre presente il bene e la salvaguardia dell’associazione, 

Per concludere,la prego vivamente di tornare sulle sue posizioni,di considerare l’associazione ancescao,con i suoi alti e bassi,come una buona risorsa per il territorio e.le ricordo che l’associazione e’ aperta a tutti,anziani e giovani ,finoalla concorrenza di 80 unita’acausa dell’esiguita’ dei locali. Dopo i fatti spiacevoli accaduti,trattandosi di un’associazione non profit, occorre, ai fini dell’iscrizione,sottoscrivere una scheda di adesione ai suoi principi,al suo statuto ed al riconoscimento del centro sociale”maria ss delle vittorie”come affiliato ancescao. Infine la prego anche a nome dei soci di adoperarsi per la sospensione di eventuale denunzia per occupazione abusiva di locali comunali,in attesa di trovare soluzioni accettabili per tutti. 

Con la speranza di un buon esito per quanto sopra,attendo fiducioso una sua risposta. Cordialmente 

il vice presidente del centro sociale ancescao : 
italo santaniello 









Al sig. Sindaco di piazza armerina 



Premesso che storicamente ho avuto sempre stima e simpatia per la sua famiglia,avendo conosciuto suo padre,figura eminente della cultura,autentico piazzese,storico appassionato di piazza armerina,.ho seguito la sua recente ascesa politica con compiacimento e la considero persona corretta,onesta e di sano impegno civile,avendo amministrato a tutt’oggi con competenza,tenendo sempre presente il bene pubblico in primo piano..tuttavia, in relazione alla vicenda ancescao,ritengo che ella abbia sbagliato,anche se in buona fede,contrariamente a quanti pensano che si tratti di oscure beghe politiche,.pertanto mi scuso con ella per aver sottoscritto e fatto sottoscrivere un documento ancescao ad ella indirizzato che col senno del poi ho considerato eccessivo nei toni come pure. Mi dissocio dal linguaggio usato contro di ella in alcune manifestazioni pubbliche.,. Avrei preferito rimanere nell’ombra,poiche’ sono persona riservata,ma,alla luce di alcune sue affermazioni,a mio avviso,non rispondenti alla realta’,ho sentito il bisogno d’intervenire,avendo vissuto in prima persona molti dei fatti oggetto delle sue critiche .per evitare di fare un discorso troppo lungo mi rifaccio alla risposta pubblica su face book che ella ha dato ad un giovane esponente di un partito politico e dalla quale emergono alcune affermazioni ,a mio avviso, non rispondenti alla realta con l’avvertenza che non intendo entrare in polemica con ella,ma solo permettermi di chiarire meglio alcuni fatti importanti. 

All’inizio della sua risposta pubblica, ella dice:”la cara famiglia degli anziani dell’ancescao si e’ frantumata al punto che la meta’ degli associati non ha ritenuto piu’ di rinnovare la tessera di quell’associazione”. In parte e’ vero quanto dice ,ma la prego di credere che “la cara famiglia”cosi’come ella dice con tono un po’ ironico c’e’ stata fin dalla costituzione dell’ancescao a p.armerina, anche se con alti e bassi ,fino ai primi mesi del 2011. .successivamente e’ avvenuta una scissione per la quale una buona parte dei soci non ha voluto continuare a condividere quell’esperienza associativa ,a causa di malumori e contrasti di natura politico-sindacale e di gestione del centro sociale .dopo la scissione,debbo assicurare,la “famiglia ancescao”si e’ ricomposta ovviamente con nuovi aderenti ed e’ divenuta ad oggi un punto di riferimento per l’aggregazione e socializzazione soprattutto di persone sole ed emarginate. .a quanto sopra vorrei aggiungere che mia moglie ed io ma anche la stragrande maggioranza degli altri soci,abbiamo mantenuto sempre rapporti d’amicizia e rispetto con i soci fuorusciti,a testimonianza del fatto che una “frantumazione” c’e’ stata solo nelle idee e prese di posizione differenti. 

Ella aggiunge che vuol rendere la struttura comunale sita nel parco aperta atutti gli anziani,compresi quelli di via roccella,aprescindere dalla tessera di un’associazione. E’ qui il caso di precisare che l’associazione ancescao e’ aperta atutti gli anziani ed anche ai giovani fino a concorrenza di 80 unita’,essendo la struttura assai piccola:..trasformarla in centro anziani aperto atutti,senza tener conto della capienza,potrebbe creare il caos e renderla ingovernabile per il sovraffollamento. 

Continuando l’analisi della sua risposta,aggiunge”la decisione nasceva(riferito allo sgombero dei locali ed alla gestione comunale)dalla situazione di forte criticita’ e litigiosita’ che si era creata all’interno del centro tra gli stessi anziani. .nel maggio 2011 una sessantina di anziani aveva inviato una nota,lamentando questi problemi.a seguito di questa lettera, l’assessorato ai servizi sociali,si e’ adoperato per mediare il conflitto,convocando sia il commissario straordinario ancescao,sia alcuni rappresentanti firmatari della missiva.ma nonostante atteggiamenti di disponibilita’ e gli inviti alla moderazione e pacatezza,l’incontro non ha sortito gli effetti sperati per l’abbandono della riunione da parte del commissario e di alcuni dei presenti”. Credo che questa lunga citazione virgolettata,meriti un’attenta puntualizzazione:e’vero che nei primi mesi del 2011 c’e’stato nel centro ancescao un clima di forte criticita’e litigiosita’dovuto al fatto che la presidente ritardava le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali come previsto per statuto. .i motivi per cui la presidente non ottemperava a tale suo obbligo erano dovuti al timore che la parte che l’avversava potesse avere la meglio e quindi che l’associazione ancescao potesse essere gestita da altri soggetti che avrebbero potuto con un atto di forza trasformarla in un’associazione locale e privata..piu’ volte,in qualita’ di segretario,l’ho spronata ad ottemperare al suo obbligo e che in ogni caso per il futuro si sarebbe vigilato a che cio’ che ella paventava non dovesse accadere. .successivamente tra i dirigenti interni ci furono degli accordi preventivi per riconfermare tutte le cariche sociali,con l’intesa di allargare il direttivo ad altri due componenti..convocata l’assemblea dei soci per procedere alla riconferma di tutte le cariche sociali,emersero durante la discussione,delle divergenze tali da convincere tutti a procedere con normali elezioni seduta stante con voto segreto,ma ci furono alcune gravi irregolarita’ da me verbalizzate che mi convinsero a rassegnare le dimissioni da segretario e consigliere. Dopo lo spoglio dei voti e la presa di posizione della presidente che riteneva valido il voto assembleare. .alle mie dimissioni seguirono quelle di altri consiglieri; nei giorni successivi la presidente ritenne opportuno convocare l’assemblea dei soci con la presenza di due dirigenti esterni. .al termine dell’assembleaa di cui sopra, assai tumultuosa,venne presa la decisione di annullare le elezioni fatte precedentemente e di indirne delle nuove che dovevano avvenire entro un mese circa. Successivamente, essendo state ritirate tutte le dimissioni,compresa la mia,venne convocata una riunione del direttivo per stabilire le modalita di voto. Nei giorni successivi la presidente e’ stata oggetto di forti critiche per i suoi atteggiamenti non aderenti allo statuto tanto che in un’occasione un socio le si e’ avvicinato gridando ed in atteggiamento di aggressione al punto che alcuni soci presenti minacciavano di chiamare la forza pubblica. 

Nei giorni seguenti e’ maturata la decisione della presidente,sentiti i dirigenti esterni, di far commissariare il centro ancescao..tale misura,presa d’impeto,senza nessuna concertazione con gli organi interni ,lascio’tutti perplessi .nelle settimane seguenti,venuto il commissario straordinario a sentire le parti,temendo sanzioni disciplinari per alcune prese di posizione contrarie allo spirito dello statuto e per alcune affermazioni e fatti accaduti fuori le righe,alcuni esponenti avversi alla presidente facevano sottoscrivere privatamente a molti soci una missiva diretta all’amministrazione comunale ed agli organi centrali dell’ancescao,denunziando presunti atti anti democratici ed una gestione personalistica del centro ancescao. .successivamente l’assessorato ai servizi sociali,per comporre la vertenza,convocava al comune il commissario straordinario ed alcuni firmatari della missiva. Presente alla riunione c’ero anch’io con un altro socio. Debbo dare atto alla responsabile dei servizi sociali degli sforzi fatti per comporre la vertenza. Dopo circa un’ora di discussione,il commissario straordinario,al fine di addivenire ad una conclusione positiva,presentava il fac-simile di una scheda di adesione ai principi dell’ancescao, al suo statuto ed al riconoscimento dell’associazione”maria ss delle vittorie”come affiliata ancescao,facendo intuire l’intenzione di un esito positivo in caso di assenso.a questo punto interveniva il principale esponente della dissidenza e ,come risposta a quella scheda, esprimeva il seguente pensiero:”noi vogliamo lo scioglimento dell’associazione e la divisione dei suoi beni”.siamo rimasti tutti allibiti per quel fulmine a ciel sereno.ci siamo alzati compostamente,abbiamo salutato e siamo usciti esterrefatti da quella riunione 

sig.sindaco,a quali prove documentali ella si riferisce? I fatti si sono svolti,in grande sintesi,cosi’ come li ho esposti e non diversamente. 

Nessuno “ha abbandonato”,come ella dice, la riunione. Si e’ semplicemente preso atto della volonta’dei dissidenti di interrompere qualsiasi trattativa con una presa di posizione inaccettabile ed offensiva. 

Procedendo con l’analisi della sua risposta,ella fa riferimento all’ancescao come ad un’associazione privata che non puo’ arrogarsi il diritto di escludere una parte degli anziani dalla frequenza di un centro sociale,i cui locali sono comunali. A questo riguardo occorre precisare che l’ancescao non e’ un’associazione locale o privata,ma pubblica e nazionale,riconosciuta dallo stato italiano come associazione non profit ed ha come portabandiera principi quali il volontariato,l’amicizia,la solidarieta’,l’impegno civile,principi ai quali ella crede fermamente. Sicuramente e’ a sua conoscenza che le amministrazioni comunali devono favorire le associazioni non profit,dando loro dei locali adeguati anche se senza oneri per la comunita’e che il non rinnovo del contratto di comodato d’uso e’ possibile solo per motivi d’interesse od ordine pubblico superiori. .sono convinto che neppure ella crede che ci possano essere tali motivi per giustificare lo sgombero di “cose e persone”dal locale comunale fino ad oggi occupato dall’ancescao. 

Infine mi permetta di non condividere l’ultima espressione della sua risposta in cui ella si riferisce al rifiuto di consegnare le chiavi dei locali comunali “da parte della signora che e’ in possesso delle chiavi”. Non voglio essere paladino di nessuno,ma mi lasci dire che la signora in questione che ella avrebbe potuto qualificare come presidente dell’associazione,e’persona attiva ,seria e di sani principi ed ha contribuito moltissimo ad incrementare il centro sociale ancescao. Se poi durante la gestione dell’associazione ha commesso degli errori con prese di posizione discutibili ed a volte inaccettabili,lo ha fatto,a mio avviso,non per ambizione o per prevaricazione dei diritti altrui ma ,tenendo sempre presente il bene e la salvaguardia dell’associazione, 

Per concludere,la prego vivamente di tornare sulle sue posizioni,di considerare l’associazione ancescao,con i suoi alti e bassi,come una buona risorsa per il territorio e.le ricordo che l’associazione e’ aperta a tutti,anziani e giovani ,finoalla concorrenza di 80 unita’acausa dell’esiguita’ dei locali. Dopo i fatti spiacevoli accaduti,trattandosi di un’associazione non profit,occorre ,ai fini dell’iscrizione,sottoscrivere una scheda di adesione ai suoi principi,al suo statuto ed al riconoscimento del centro sociale”maria ss delle vittorie”come affiliato ancescao. Infine la prego anche a nome dei soci di adoperarsi per la sospensione di eventuale denunzia per occupazione abusiva di locali comunali,in attesa di trovare soluzioni accettabili per tutti. 

Con la speranza di un buon esito per quanto sopra,attendo fiducioso una sua risposta. Cordialmente 

il vice presidente del centro sociale ancescao : italo santaniello 









Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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