di CARMELO SALVAGGIO
Era inevitabile che, in piena campagna elettorale, si ritornasse a parlare di Pasquasia. Dalle notizie da tempo diramate a mezzo stampa, sembrava che la bonifica del sito fosse in fase finale, oggi si apprende invece che i lavori debbono ancora iniziare, con l’aggravante di ingenerare false aspettative occupazionali su una possibile ripresa produttiva della miniera. In questo modo si fornisce ulteriore conferma che Pasquasia è ancora utilizzata per scopi esclusivamente elettorali. Chi diffonde queste notizie ed è candidato a deputato per l’Assemblea regionale, rappresenta, in questo modo, il vecchio del vecchio della politica italiana, di cui la Provincia di Enna non ha certo bisogno. Si omette di dire che, di tutti i Governi che si sono succeduti, dall’agosto 1992, anno di chiusura della miniera, ad oggi, il Governo Lombardo affidò l’incarico a Sviluppo Italia per redigere il progetto di bonifica del sito, impegnando anche risorse finanziarie. Altri, invece, che oggi si vogliono attribuire meriti che non hanno, etichettavano Pasquasia come “bomba ecologica”, o peggio ancora, “deposito di rifiuti tossici e radioattivi”, ingenerando fra le popolazioni dei comuni viciniori, un allarmismo ingiustificato ed ingiustificabile. Il Presidente della III Commissione Attività Produttive dell’ARS dovrebbe sapere che Pasquasia non rientra nel 51% che la Regione detiene nell’azionariato ITALKALI, in quanto è ancora proprietà della ISPEA SPA, posta in liquidazione con L.R. n. 7 del 1986 e mai liquidata, così come i disciolti Enti Economici Regionali, che dal 2000 sono ancora retti da un Commissario Unico Liquidatore, lautamente remunerato con i soldi dei contribuenti. Pasquasia certamente può riprendere l’attività produttiva, basta rifare gli impianti. Il Governo che nel 1994 decise di chiudere la miniera, non si curò di mantenere gli impianti di sopra e sottosuolo in stato di potenziale coltivazione e manutenzione, arrecando un ingente danno erariale alla Sicilia. L’Assessore all’Industria dell’epoca, purtroppo era un nostro conterraneo, anche lui ora candidato non so in quale partito, dopo essere stato nel retrostanza del Presidente Lombardo. Il Presidente della III Commissione dovrebbe anche sapere che il giacimento Pasquasia prosegue fino a Sacchitello, cito solo i risultati dei sondaggi effettuati negli anni ’50, riservandomi di dire quanti furono, in quali località e con quali risultati. Chiaramente, la ripresa di Pasquasia necessita di una forte azione di Governo, impegno che non trovo nei programmi dei candidati alla Presidenza della Regione. Nulla è detto, in termini progettuali, su un riordino, rilancio e potenziamento del settore minerario siciliano, segno evidente che si sconosce l’esistenza di un settore produttivo importante per l’entroterra siciliano. Quanti vogliono continuare a buttare fumo negli occhi degli elettori, dovrebbero capire i segnali che arrivano dai vari movimenti, che in questi anni stanno proliferando smisuratamente, segno evidente di un malcontento generale, i cui effetti potranno essere di gran lunga peggiori di quelli causati da “Mani pulite”. Mi auguro che la nuova Assemblea Regionale sia formata da uomini liberi, capaci di guardare agli interessi della Sicilia e dei siciliani, al posto di quelli individuali e di Partito, rinunciando ad appoggi elettorali di esponenti politici inquisiti, di cui la Provincia di Enna vanta un primato.
CARMELO SALVAGGIO