di Andrea Arena
Novembre è arrivato e il periodo elettorale è già alle spalle. In molti iniziano a guardarsi intorno e a cercare di comprendere quali saranno le prossime mosse della politica piazzese e come i cittadini vorranno selezionarsi per avere la giusta rappresentanza al palazzo di città. Continuare a non tenere conto che un movimento politico mini seriamente la poltrona di tutti i politici, anche nella nostra città, è un grave errore. Riconosco al movimento il grande successo elettorale, ma ancor di più il fatto che spero riuscirà a portare, all’interno di ogni partito, nuovi temi e con questi selezionare meglio i volti di chi vuole occuparsi della cosa pubblica. Credo che anche a Piazza si senta in maniera molto forte la voglia di aver facce nuove, ma c’è di più, un classe politica che in tanti anni ha tenuto la bandiera del centro-sinistra spero senta, ora più che mai, la voglia di rivedere e sperimentare un nuovo modo di fare politica. Un modo che possa abbracciare i cittadini e renderli parte di un progetto comune.
Nell’esperienza elettorale delle regionali, come abbiamo tutti notato, le coalizioni che non hanno vinto sono state quelle che non erano unite, quelle che non hanno fatto aggregazione e quindi ha avuto la meglio chi con coraggio ha portato avanti un nuovo momento fatto da una sperimentazione del tutto nuova in sicilia: udc e pd nella stessa coalizione.
Sicuramente non c’è molto di nuovo nelle mie parole e ciò che credo fermamente è il fatto che si possa, con coraggio e forse la prima volta dopo tanti anni, ricucire le ferite del centro-sinistra piazzese. Credo che se il PD avrà la forza di fare qualche passo indietro per migliorare il dibattito e che tutti gli altri abbiano la forza di rivedere dei preconcetti si possa raggiungere un nuovo punto di partenza. Sappiamo qual è il sentimento popolare diffuso nella nostra città a riguardo dell’amministrazione ma i vani e comici tentavi di riconciliazioni fatti, con le altre forze, dalla segreteria del PD non sono un buon punto di partenza. Chiedere di essere appoggiati ora e nelle elezioni senza nemmeno accennare ad un cambio di rotta o a qualche passo indietro è un invito a cena che non può essere accettato nemmeno dagli ospiti più inopportuni. Chi ha voglia di sedersi al tavolo del centro-sinistra deve avere le mani vuote dalle pretese di forza e portare con se una cassetta piena si sensibilità, progettualità e il coraggio di comprendere bene che si può continuare un buon percorso progettuale solo se si riforma innanzitutto lo stile e il linguaggio. Continuare un idea progettuale si può, ma potrebbe costare qualche sacrificio in termine di personalismi. Se il passo indietro di qualche amministratore possa aiutare il dialogo politico tra le parti, la potenziale coalizione e lo stesso futuro della nostra città, sarebbe un gran salto di qualità del centro-sinistra, che troverà in città una nuova fiducia verso questa parte politica. Il tempo prima o poi scadrà e gli elettori non potranno ben comprendere questi passaggi che, fatti per tempo, possono ridare fiducia a tutti e specialmente a chi a questo progetto crede ancora.
Andrea Arena