martedì 26 marzo 2013

evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ,come dice Rausa per il palio

Onorevole, volevo complimentarmi con lei per il suo discorso in aula”. Alessandro Di Battista, deputato del Movimento 5 stelle, intercetta Nichi Vendola alla buvette della Camera al termine della seduta in aula convocata per le comunicazioni di Mario Monti sul consiglio europeo. Abito scuro, tracolla con l’immancabile portatile che quasi tutti i deputati a cinque stelle si portano in aula, Di Battista è sinceramente colpito dal discorso del leader di Sel. “Però bisogna passare ai fatti…”, aggiunge. Ne nasce un siparietto che dice molto dell’incontro tra mondi diversi eppure evidentemente vicini.
E offre spunti di riflessione più che fondata sulla possibilità di un dialogo tra Sinistra e libertà e Movimento cinque stelle, soprattutto in caso di un governo di larghe intese, scelta che vedrebbe di certo grillini e vendoliani all'opposizione. Vendola ringrazia e parla della sua prima tessera di partito, “presa nel ’72: la presi per una questione di libertà”. Sottolinea la parola e chissà cosa gli passa per la testa: autonomia da Grillo, diritto di critica? Non lo dirà mai, ma allude. “L’ho presa per professare la mia libertà e ora sentirmi paragonato ad altri politici…”. Tipo Formigoni, ex governatore lombardo indagato per associazione a delinquere. Il nome emerge nella conversazione. “Ma non è una questione di persone, lei non è come Formigoni, lo sappiamo – replica con calma l’onorevole a cinque stelle - Il punto è la partitocrazia. Noi siamo contro, pensiamo che la rete possa sostituire l’intermediazione. E per rete non intendiamo solo internet, ma la democrazia partecipata…”. Obiezione non respinta dal leader di Sel, che ha posto l’accento sulla mancanza di turn over nei partiti: "sono autoprogrammatori di suicidio”, per dire che non pensano alla successione. Il tema del governo non viene nemmeno sfiorato. Ognuno rispetta le posizioni dell’altro. “Sa che io ho anche lavorato con dei parlamentari guatemaltechi nel processo di pace in Guatemala…”, continua Di Battista cercando evidentemente altri punti di contatto con la storia di Vendola. E infatti lui parte a raffica sul sud America e Rigoberta Menchù e le femministe che lì seppero rompere il tabù del maschilismo. Stretta di mano e arrivederci finale. “Bisogna parlarci con loro…”, commenta alla fine Vendola. E ci sono tutti i presupposti per una alleanza futura sulla base dei contenuti tra Sel-M5s, soprattutto se il Pd dovesse virare verso un governo di larghe intese. Perché i vendoliani restano alleati di Bersani fino all'ultimo, ma se il suo tentativo non andasse il porto e se invece nascesse un governo del presidente sostenuto da Pd e Pdl, Sel farebbe scelte in autonomia guardando al mondo grillino come potenziale interlocutore.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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