domenica 21 aprile 2013

La carica dei " DISPERATI" l'ultimaaaaaaa

Pd caos e rischio scissione, Bindi: "No a Letta premier". Marini: "Vittima del mio partito"CommentaInviaDopo le sue dimissioni e quelle del segretario Pd, Rosy Bindi, presidente dimissionaria del Pd, critica Bersani e dice no a un governissimo: "Se dovessimo mettere il vicesegretario come premier verremo meno alla linea politica del nostro partito". "Sabato è stato un giorno bello grazie alla disponibilità di Giorgio Napolitano, però indubbiamente il nostro gruppo parlamentare ha dato una brutta prova di sé".
Bindi critica anche la selezione del gruppo parlamentare del Pd e in questo caso punta l'indice contro Bersani: "Rinnovare la classe dirigente - spiega - non significa fare operazioni di immagine, ma formare le persone. Quei 101 franchi tiratori, giustamente definiti da Bersani traditori, non hanno la consapevolezza di cosa voglia dire fare i parlamentari. Una delle responsabilità della segreteria è stata proprio questa: rinnovare una classe dirigente significa formarla"."Abbiamo bisogno di un rinnovamento della classe dirigente" - "Che noi avessimo, e abbiamo bisogno tuttora, di un rinnovamento della classe dirigente, è fuori discussione. Che il modo per ottenere il risultato fosse quello che ha realizzato Bersani, mi ha trovato profondamente contraria da molto tempo. Ma soprattutto abbiamo portato in Parlamento, con le primarie, alcune persone che in questi giorni hanno dimostrato di non avere consapevolezza del proprio compito, in un momento in cui va rilanciato il ruolo del Parlamento". "Abbiamo fatto un'operazione d'immagine - spiega Bindi - abbiamo ceduto con un atteggiamento un po' demagogico a questa richiesta del 'tutti a casa'. Perché io non credo - aggiunge - che siamo tutti uguali. Non credo che portiamo tutti la stessa responsabilità di quello che è successo in questo Paese negli ultimi vent'anni". "Non bisognava - sottolinea Bindi - intrecciare la nascita del governo con la scelta del presidente. L'unico governo che il segretario del Pd può presiedere è un governo del cambiamento con una chiara maggioranza progressista""No a Letta premier" - Bindi parla poi del nuovo governo e delle indiscrezioni rincorse in queste ore. "Noi non abbiamo scelto la linea delle larghe intese e chiedo che sia una strada da non perseguire neanche adesso", ha spiegato, prima di aggiungere: "Non possiamo allontanarci da un governo del presidente o da un governo di scopo nel quale i partiti sono un metro indietro non un metro avanti". "Se noi - ha spiegato - dovessimo mettere il vicesegretario del partito come uomo di governo (Letta, ndr), verremo meno alla linea politica del nostro partito". "Ho grande stima di lui - ha detto - e credo che sarebbe molto capace, ma non è certo questo il momento"."Possiamo evitare la scissione" - Spazio poi ai problemi all'interno del partito. "Ora - aggiunge la Bindi - si va a congresso e si apre una fase molto importante: dobbiamo ritornare ad essere affidabili. Saremo chiamati a sostenere un governo". L'ex vicepresidente della Camera chiede dunque una visione più collegiale: "Nessuna delle componenti del partito può essere esclusa". "Possiamo evitare una scissione se gestiamo bene questa fase", spiega la Bindi. "Bersani ha pensato di vincere rottamando e questo è stato un grande errore. Oggi abbiamo i franchi tiratori e dobbiamo richiedere un ulteriore sforzo a un 87enne".Marini: "Vittima del mio partito" -"Un opportunismo che "tocca larghissimamente il gruppo dirigente. E' un "partito dove si sono rafforzati più i potentati che una idea larga di partito", ha attaccato l'ex presidente del Senato alla trasmissione "In mezz'ora". Su Renzi: "E' uno che ha un livello di ambizione sfrenata, a volte parla e non si sa quello che dice, cerca solo i titoli sui giornali. Se non modera questa ambizione finisce fuori strada". Sulla sua candidatura: "Io sono stato vittima del mio partito allo sbando", ha aggiunto. Durante il programma l'ex presidente del Senato ha lanciato dure accuse contro il partito e il gruppo dirigente. A una domanda di Lucia Annunziata sulle varie 'rottamazioni' che ci sono state nel partito, da D'Alema a Veltroni, Marini ha replicato puntualizzando che i due, invece, "sono dentro e sono anche attivi e hanno preso parte al lavoro di questi giorni". "Il Pd deve recuperare credibilità, l'ha persa tutta e non so come ci si possa sedere accanto a interlocutori e leggergli negli occhi" la domanda se si possono fidare, ha detto Marini. A chi gli chiedeva se fosse ancora del partito ha risposto di sì.21 aprile 2013

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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