martedì 9 aprile 2013

“Leonforte. Tenta il suicidio mediante l’esplosione di una bombola.

Gli uomini del Commissariato di P.S. di Leonforte, prontamente intervenuti, gli salvano la vita ed evitano pericolose conseguenze per l’incolumità pubblica”.

Nei giorni scorsi, gli uomini del Commissariato di P.S. di Leonforte – diretti dal Commissario Capo dott. Salvatore Tognolosi – hanno salvato un uomo che minacciava il suicidio, e, con prontezza operativa, hanno evitato le gravi conseguenze che l’uomo, in escandescenza, poteva causare procurando l’esplosione di una bombola. Il pomeriggio del 03 Aprile 2013, infatti, una Volante del Commissariato di Leonforte veniva inviata in una strada di quel centro, ove era stato segnalato che un soggetto minacciava di togliersi la vita. Una volta giunti sul posto, i poliziotti appuravano che un trentenne ben noto alle forze di polizia ed avente svariati precedenti, minacciava di suicidarsi, brandendo, dal balcone della sua abitazione, sita al primo piano di uno stabile, una bombola di gas. L’uomo, fortemente agitato, urlava, dal suddetto balcone, significando che, a causa di un litigio avuto poco prima con il fratello, presente sul posto, si sarebbe tolto la vita, lanciandosi nel vuoto con al seguito la bombola di gas che agitava vistosamente, o comunque facendola deflagrare. A tal fine, infatti, lo stesso apriva e richiudeva il rubinetto del gas della bombola in maniera ripetuta e convulsa.

Le urla e le minacce dell’uomo avevano chiaramente attirato l’attenzione dei passanti e dei vicini, e pertanto una piccola folla di astanti si era spontaneamente radunata sotto l’abitazione del pregiudicato, che, dal proprio balcone, continuava a minacciare l’insano gesto. Pertanto i poliziotti della Volante, dopo aver chiesto l’ausilio dei Vigili del Fuoco per le eventuali conseguenze che lo scoppio della bombola avrebbe potuto causare, provvedevano ad allontanare i curiosi e a mettere in sicurezza la zona. Quindi, provavano a convincere l’uomo a desistere dalla proprie intenzioni, ma ogni tentativo risultava vano.

Pertanto, mentre uno dei due agenti continuava l’incessante dialogo con il soggetto, cercando di persuaderlo a non porre in essere gesti inconsulti ed attirandone quindi l’attenzione, l’altro poliziotto riusciva, con uno stratagemma, ad introdursi nel portone dell’abitazione, e a raggiungere di soppiatto il piano superiore.

Quindi, senza farsi notare né sentire, raggiungeva il balcone ove l’uomo si trovava con ancora in mano la bombola di gas, e con un balzo improvviso riusciva a bloccare il soggetto, arrivando altresì a disarmarlo della bombola.

Prontamente veniva raggiunto dal collega, insieme al quale riusciva a vincere definitivamente la resistenza del pregiudicato.

Questi veniva poi affidato alle attenzioni del personale medico per le cure del caso.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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