giovedì 2 maggio 2013

Sequestrati beni per oltre un milione e mezzo di euro ad esponente della famiglia mafiosa di “cosa nostra” ennese.

Comunicato Stampa
Nella mattina di martedì 30 aprile 2013 Carabinieri del Comando Provinciale di Enna unitamente ai Poliziotti della Questura ed a Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Enna hanno eseguito il decreto di sequestro anticipato dei beni emesso, ai sensi dell’art. 22 comma 1 del decreto legislativo 159/2011, dal Tribunale di Enna – a seguito di richiesta della Procura della Repubblica D.D.A. di Caltanissetta – a carico di:

DRAGO Gaetano, di Aidone (EN), classe 1955, pregiudicato, in atto detenuto poiché condannato per mafia e tentata estorsione aggravata dall’aver agito con metodo mafioso e/o per agevolare l’organizzazione mafiosa “cosa nostra” di appartenenza.


Il provvedimento di sequestro anticipato dei beni è stato eseguito anche nei confronti di familiari e parenti del DRAGO, ritenendo che gli stessi siano i fittizi intestatari o che quanto oggetto di sequestro costituisca il reimpiego di beni di provenienza illecita.

Consistente l’elenco di quanto sottoposto a vincolo; i “sigilli” sono, infatti, stati apposti a:

Ø  terreni siti nella c/da toscano di Aidone;
Ø  terreni e fabbricato siti nella c/da Santa Croce di Piazza Armerina;
Ø  immobile sito nella via G. Marconi di Aidone;
Ø  immobile sito nel largo Cuciuffo di Aidone;
Ø  immobile sito nella via Papa Roncalli di Piazza Armerina;
Ø  fabbricato rurale con appezzamento di terreno sito nella c/da Baldovino Sciandro del comune di Aidone;
Ø  immobile e terreni siti in agro di Mineo (CT);
Ø  complesso aziendale per il commercio di veicoli nuovi ed usati, sito nella via Papa Roncalli di Piazza Armerina, formalmente intestato al nipote di DRAGO Gaetano;
Ø  complessi aziendali, siti nella c/da Toscano e nella via Erbitea di Aidone;
Ø  n. 24 tra autovetture e motocicli, molti dei quali di pertinenza;
Ø  n. 13 tra depositi e conti correnti attivi,

il tutto per un valore complessivo di oltre un milione e cinquecentomila euro.

DRAGO Gaetano è stato condannato, con sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta, alla pena di anni sei e mesi quattro di reclusione.

Lo stesso era stato tratto in arresto in data 14 luglio 2009 nell’ambito dell’operazione antimafia, diretta dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Caltanissetta, denominata “the old one”, unitamente al boss provinciale di “cosa nostra” Salvatore “Turi” SEMINARA, del quale era il braccio destro e consigliere.

Le attività investigative hanno evidenziato come, in seguito all’arresto di alcuni esponenti mafiosi di primo piano, quali Ciccio LA ROCCA e Sebastiano RAMPULLA, ed alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti mafiosi della provincia di Enna quali Gaetano LEONARDO e Raffaele BEVILACQUA, il ruolo del SEMINARA fosse enormemente cresciuto di importanza con riferimento alle strutture di “cosa nostra” operanti in provincia di Enna e probabilmente anche in altri territori limitrofi.
Nel corso delle indagini che portarono alla emissione di ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di AMARADIO Giancarlo +19 (operazione diretta dalla Procura D.D.A. di Caltanissetta e condotta dalla Squadra Mobile di Enna nel giugno del 2009, convenzionalmente denominata “green line”) era emersa la figura dello “zio Turi” o “u vecchiu”, identificato poi proprio nel SEMINARA, quale soggetto che rivestiva un ruolo di grande autorità all’interno di “cosa nostra”, con riferimento all’intera provincia di Enna.
Il ruolo di referente supremo dell’organizzazione mafiosa ricoperto dal SEMINARA trovava conferma anche quando la sua presenza veniva richiesta dagli uomini d’onore ennesi in occasione di una riunione che aveva per obiettivo quello di riportare l’ordine nelle attività illecite in provincia, dove si erano verificati troppi fatti reato fuori dal controllo della stessa organizzazione mafiosa.
Il ruolo ricoperto dal SEMINARA e la derivazione di questo ruolo dai rapporti con il boss del calatino Ciccio LA ROCCA, trovavano conferma diretta in una conversazione intercettata durante la quale, pur rimanendo molto prudente, lo stesso SEMINARA dimostrava inequivocabilmente la sua piena appartenenza all’organizzazione ed il suo ruolo direttivo nonché di promotore e riorganizzatore dell’attività di cosa nostra ennese.

Nell’ambito della medesima indagine “the old one” emergeva il ruolo di DRAGO Gaetano quale assoluto ed indiscusso uomo di fiducia del SEMINARA, in grado di consigliare, indirizzandola, la politica di gestione mafiosa del boss, a livello provinciale.

Lo stesso DRAGO si attivava personalmente per reperire fondi a favore dell’associazione, tramite richieste estorsive ad imprenditori della zona. Allo stesso, infatti, furono contesati:

a) il delitto di cui all'art. 416 bis c.p. comma I, III, IV e VI, perché, in provincia di Enna, faceva parte (riferendosi quale vertice a SEMINARA Salvatore) dell'associazione mafiosa denominata “cosa nostra” dedita alla commissione di delitti di ogni genere (principalmente estorsioni) e particolarmente attiva ad acquisire in modo diretto e indiretto, la gestione o comunque il controllo di attività economiche, al fine di realizzare profitti ingiusti di vario genere; accertato in provincia di Enna fino al mese di giugno 2009.

b) il delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 110, 56, 629 comma I e II, in relazione all’art. 628 comma III n. 1 c.p. e art. 7 legge 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso con altri, facendo parte dell’associazione mafiosa denominata “cosa nostra”, poneva in essere atti idonei consistiti in minacce, diretti in modo non equivoco a costringere un imprenditore della zona a corrispondere somme di denaro con cadenza annuale a beneficio della famiglia mafiosa di Enna, procurandosi, così, un ingiusto profitto, con danno per la vittima. Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività di “cosa nostra”. Fatto accertato in Aidone fino al mese di luglio 2009.
    

Enna 2 maggio 2013


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI