sabato 27 settembre 2008

Partita la carovana sul lavoro sicuro. 1 minuto di silenzio davanti l’ installazione artistica di Enzo Germanà sugli "invisibili"

Nello stupendo scenario  del Teatro Garibaldi e della Chiesa Santo Stefano di Piazza Armerina, fa bella mostra l’ Installazione artistica di Enzo Germanà dedicata ai morti sul lavoro, quelli di ieri e  quelli che ancora muoiono giornalmente e che la cronaca registra in poche righe,frettolosamente archiviate.

Sembra che i riflettori dei grandi media siano stati già spenti, a meno che non accadano altre grandi tragedie come quella della Thissen . Anche la Carovana per i lavoro sicuro promossa da Cesare Damiano, Giuseppe Giulietti e art.21 sembra sparita dalle prime pagine, dopo il lancio al Festival del Cinema dove scesero in campo artisti , registi e altri noti personaggi del mondo della cultura e della politica.

Invece la Carovana è partita, come previsto, dal Sud,  da Piazza Armerina , al centro della Sicilia, in provincia di Enna, nota soprattutto in Italia e all’estero per gli splendidi mosaici della Villa Romana,in via di restauro, ma non certamente, e fortunatamente, per qualche particolare strage sul lavoro. Qui, come in tantissime altre parti del nostro Paese, muoiono ogni tanto  operai dell’edilizia o dell’agricoltura,lavoratori in nero, sottopagati, precari, spesso anche stranieri, come quel ragazzo ucraino di 19 anni, di cui nessuno ricorda il nome ( si chiamava Vitaliy Vasilyyuk) morto qualche giorno fa a Murano nel crollo di un edificio, o come Fabrizio Materazzo, di 24 anni, schiacciato sotto il muletto in un pastificio di Salerno, o come un altro operaio ( senza nome per la cronaca) caduto da una impalcatura in un cantiere vicino alla centrale di Fiumesanto, a Porto Torres. Altri  3  “invisibili” che si sono aggiunti in questi giorni alla lunghissima lista che Enzo Germanà ha voluto ricordare scrivendone l’elenco numerico in teloni bianchi che fanno da cornice emblematica alla struttura, artisticamente bella, in materiale riciclato, con i caschi di sicurezza appesi  lungo la torre che campeggia nella piazza del Teatro Garibaldi. Morti ricordati con un minuto di silenzio, contrassegnato dalle campane a morto del vicino campanile della Chiesa S. Stefano, prima che i numerosi presenti, tra cui molti giovani , prendessero visione dello struggente docufilm “ Invisibili – cosa è morto con i ragazzi della Thyssen”, prodotto da RAISAT extra, e consegnato direttamente da Cesare Damiano agli organizzatori del Comune di Piazza Armerina.

Un momento particolarmente emozionante, quello della visione del film che ha concluso una giornata importante per la nostra Città che  assiste di rado ad eventi eccezionali sul piano culturale e sociale, anche se il tessuto civile rappresentato innanzittutto dalle scuole, in questi ultimi due decenni non ha mancato di attenzionare i problemi derivanti dalla criminalità mafiosa, attraverso ricorrenti iniziative come il Premio nazionale per l’educazione alla legalità intitolato al magistrato Rocco Chinnici che si appresta ad  arrivare all’11^ edizione.

Forti accenti sui problemi legati all’illegalità nei posti di lavoro sono venuti , all’inizio della manifestazione, da  Giuseppe Giulietti che ha sottolineato il significato della carovana, da Cesare Damiano che ha parlato del  valore della prevenzione, auspicando l’applicazione delle  nuove norme del testo unica sulla sicurezza. Concetti  ripresi dagli interventi di saluto  dell’assessore Lina Grillo( in rappresentanza del Sindaco Carmelo Nigrelli, assente per improvvisi  e imprevisti impegni) e da parte dell’ Ispettore Provinciale del lavoro Patrinicola che ha sottolineato le molte violazioni nei cantieri del nostro territorio e l’insufficienza  numerica dei controllori.

                                                                       Salvatore Roccaverde

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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