venerdì 11 dicembre 2009

I Canali: La faccia del degrado di Piazza Armerina

L’altra Piazza Armerina! Quella che non appartiene alla cultura e all’arte. I Canali, uno dei quattro quartieri storici della città che sembra essere stato dimenticato da tutti: amministrazione, consiglio comunale, cittadini. Basti fare una passeggiata all’interno del quartiere e percorrere le storiche viuzze per rendersi conto dello stato di degrado e abbandono che si vive in una zona che nei secoli scorsi era stata abitata anche dagli ebrei. Strade piene di erbaccia, fogne a cielo aperto, caditoie completamente coperte di sabbia e detriti. Insomma sembra di entrare in un ghetto. E quando ci imbattiamo in signore anziane che sono dinnanzi l’uscio di casa solo la nostra professione ci salva dalle critiche. “E’ semplicemente una vergogna – grida un’anziana signora - guardi questa via! Erba ovunque che rischia di entrarci a casa, le caditoie completamente intasate che quando piove è un dramma per tutti noi. Siamo abbandonati. Come di consueto torneranno solo per raccogliere i quattro voti” continua l’aziona signora che abita nella via Angelo Golino. Preso coraggio, la signora chiama a raccolta altre persone della zona che ci accompagnano per le vie che stanno dietro la chiesa dell’Itria. Via Cascino, via Bologna stesso scenario: erbaccia alta ovunque, meta di cani e gatti, qualche topo che saltella dinnanzi i nostri occhi che non guasta allo spettacolo di degrado a cui assistiamo “Ecco questa e anche Piazza Armerina – sottolinea l’anziana signora – ci dicono che la zona sarà recuperata ma quando? Credo che sia l’ennesima favola che ci raccontano questi signori.” E con fare guardingo la signora trasforma le sue parole in massime di saggezza “Molti di questi signorotti sono cresciuti nei quartieri. Il benessere, il potere e i quattrini li hanno cambiati. Ma ricordatevi ovunque voi andiate e ovunque voi siate non dovete mai dimenticare chi siete e come lo siete diventati”. La signora che orami ha catturato l’attenzione dei vicini ci conduce nelle viuzze meravigliose che sono poste dinnanzi la chiesa dell’Itria. Via Cannizzo, vico Scalo, via Vincenti. Ancora una volta lo stesso scenario e le stesse problematiche viste prima. Tornando indietro si presenta dinnanzi a noi il muro della chiesa dell’Itria crollato nel dicembre del 2007 che sta ancora li a simboleggiare un quartiere che vive nell’assoluta indifferenza, nell’abbandono in attesa che la luce possa tornare a brillare in un rione che ha contribuito alla nobile storia della città di Piazza. L’anziana signora, ormai stanca, ci chiede il permesso di andare via per recarsi a pregare Santa Lucia nella chiesa posta a valle del quartiere Canali che un tempo, per come ci raccontano le pagine di storia, fu sinagoga degli ebrei.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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