sabato 5 dicembre 2009

Lettera a Gaia che oggi compie 5 anni. "Ti auguro di avere sempre un ideale per cui vivere, lottare e anche morire"

Cara Gaia, stamattina mi fermo.
Non lavoro per pensare a te, al tuo sorriso, al giorno quanto sei nata.
L’altro giorno ero triste, perché ho letto la lettera di Pier Luigi Celli, “Figlio mio lascia questo paese”.
Una lettera piena di verità ma senza speranza. Senza la speranza, che il futuro, il tuo futuro, comunque sarà migliore.
Tu oggi compi 5 anni.
Ti leggerò questa lettera stasera prima della solita favoletta su Cenerentola.
Non ci capirai nulla e sbufferai. Mi dirai “Papà ma cos’è sta cosa. Leggimi Cenerentola”.
Allora te la conserverò e spero che la leggerai da grande.

Oggi, anche se sbufferai, questo ti dirò.
Gaia, tu oggi sei una bimba fortunata.
Hai tutto. Una famiglia, mamma papà e i tuoi fratelli che ti vogliono bene. I nonni, gli zii, i ragazzi dell’oratorio.
Si è vero, questo è un paese dove una velina conta di più di chi studia e fa bene il proprio dovere. Dove chi fa vedere le sue tette guadagna di più di chi trasmette valori e cultura nelle scuole e nelle università.
Si, è vero. Questo è un paese dove si avanti solo con le sopraffazioni. Dove se non hai la raccomandazione non vinci un concorso. Dove la mafia ancora la fa da padrona.

Però, cara Gaia, è anche una terra piena di storia, di arte e di tanti valori positivi.
Come quello dell’accoglienza, della solidarietà, della socialità.
Sei nata in un paese dove ancora c’è il valore della grande famiglia, dove le domeniche e nelle feste si mangia tutti insieme, zii, nonni parenti.
Sei nata in un paese dove i nonni ti vengono a prendere la mattina per accompagnarti a scuola.
Questo, cara Gaia, è un grande valore, che conta più di tante altre cose.
A Firenze, Bologna, Milano, forse, non è più così.

Cara Gaia, ti dicevo che sei una bimba fortunata.
Oggi al mondo siamo in sei miliardi di persone. Sei nata in una delle nazioni più ricche del mondo. Vai a scuola, hai di che mangiare, di che vestirti, ha una famiglia che ti vuole bene.
Se fossi nata in Africa, in sud America o in India non sarebbe stato così.
Non avresti da mangiare, ne di che vestirti e forse, neanche una famiglia che avrebbe pensato a proteggerti.

Per questo devi essere sempre grata al Signore e devi avere sempre nella tua vita un debito verso chi è stato meno fortunato di te.

Oggi tanti bambini nel mondo compiranno 5 anni. Ma molti di loro forse non sapranno neanche che è il loro compleanno. Non avranno la festa che invece avrai tu. Non avranno, torta, regali, candeline e bacini di affetto.

Cara Gaia, non so cosa farai da grande. Ti auguro di fare delle cose che ti riempiano la vita.
Non conta quanto guadagnerai o quanto sarai famosa.
Ciò che importa è fare tutto con amore.
Ci sono tante cose per cui vale la pena vivere: la pace, la solidarietà, la giustizia.
Sono gli ideali e i valori, che non tramontano mai.
Questo ti auguro con tutto me stesso: di avere sempre un ideale.
Un ideale per cui vale la pena vivere, lottare e anche morire.

In questo o in un altro paese non importa.

Ti voglio bene.

Tuo papà

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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