sabato 19 dicembre 2009

Un commento Arai sui prospetti di Piano Duilio... "Lasciate la pietra a faccia vista". Nigrelli spiega il suo no.


Egregio sindaco,

nell'porgerLe i migliori auguri per il suo 47esimo compleanno colgo l'occasione per chiederLe, nella doppia veste di sindaco e architetto, come e da quale "mente tecnica" è nata l'idea della ristrutturazione del prospetto dei locali sotto piano Duilio.

I cittadini piazzesi hanno scoperto con meraviglia che sotto quell'ormai vetusto e ammalorato intonaco si celava una bella e ben fatta muratura di pietra locale arenaria, e tutti (ahi noi!!) avevamo immaginato che il restauro portasse alla pulitura della pietra per un bellissimo prospetto "pietra a vista" nell'armonia architettonica del complesso storico di santo Stefano. Invece le maestranze hanno già messo in opera il sottofondo che dovrà probabilmente ospitare un bel intonaco di silicati che colorerà (a gusto della "mente tecnica" )in maniera orripilante il suddetto prospetto, mortificando in tal modo l'estetica, il buon gusto e la dignità di un angolo " storico di piazza. Qualquno dirà che si critica tutto quello che l'amministrazione mette in opera, ma in questo caso la critica è palesemente motivata. Ci auguriamo che Lei possa nella veste di sindaco e architetto porre rimedio a questa scelta scellerata, facendo rinsavire (magari con l'aiuto del santo natale) la "mente tecnica " che ha progettato questo scempio.

Ancora auguri

Un anonino cittadino (perchè non firmare commenti come questi !!!)

Ps. i progettisti sono miei amici (architetti pure in gamba come Fabrizio Dragotta e Lillo Bruno) ed il sindaco è ingegnere e non archiettto (nan m'scamu l'oru cu l'argentu). Però la provocazione mi sembra opportuna per uno scambio di idee sull'uso della pietra. Spero che Lillo e Fabrizio intervengano. Arai

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Ecco il commento che abbiamo chiesto a Nigrelli

"Mi dispiace per i tanti concittadini che si erano già innamorati della pietra dei prospetti di Piano Duilio. Quei prospetti sono sempre sttai intonacati come dimostrano le foto dei primi del 900 che sono state esaminate dai progettisti e dagli architetti della Soprintendenza. Infatti la pietra, ma di questo si possono ovviamente accorgere solo gli esperti, non era trattata per rimanere "a faccia vista" e non era neppure di buona qualità. Non protetta in pochi anni si rovinerebbe a causa dello smog. è giusto riproporre l'intonaco, come concordato con la soprintendenza, scegliendone uno tradizionale con grandi capacità di resistenza, come quello a base di cocciopesto"

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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