mercoledì 10 marzo 2010

Musei ed aree archeologiche gestiti da privati. Anche la villa romana del Casale. CHE BELLO!!!!

Tony Zermo su LA SICILIA
Una cura da elettrochoc: musei e monumenti saranno affidati con una gara internazionale


L'assessore regionale ai Beni culturali e all'Identità siciliana, Gaetano Armao, sta per mettere a gara la gestione (non la proprietà) di 87 siti archeologici e culturali, il cui elenco leggerete in questa stessa pagina. Tutto questo perché finora musei e monumenti non solo non hanno prodotto guadagni e solo perdite, ma soprattutto non sono riusciti a diventare una fonte di attrazione turistica per come avrebbe dovuto. L'elenco va dal museo Paolo Orsi e al castello Maniace di Siracusa alla Villa del Tellaro di Noto, dall'Antiquarium di Gela al teatro antico di via Vittorio Emanuele e alla Manifattura dei tabacchi di Catania, dal museo archeologico di Aidone-Morgantina al castel Sant'Angelo di Licata, dal museo regionale della ceramica di Caltagirone alla Villa romana del Casale di Piazza Armerina, dall'Isola Bella di Taormina al museo archeologico di Kamarina (Ragusa), dai musei Abatellis, Riso e Salinas di Palermo alla zona archeologica di Santa Venera al Pozzo di Acicatena, dalle zone archeologiche di Segesta e Selinunte alla casa museo di Antonino Uccello a Palazzolo Acreide.

E' una rivoluzione, .....................................................
significa che Regione e Soprintendenze non si occuperanno più della gestione diretta (fermi restando i poteri di controllo e di coordinamento scientifico) e che ai privati saranno affidati (per 8 anni) i beni non solo per quanto riguarda i servizi aggiuntivi come biglietteria, bookshop, caffetteria, ma avranno una gestione piena. Questo nuovo corso è un bene o un male?

Bisogna vedere come si faranno le cose. In elenco ci stanno pure alcune proposte poco appetibili come la casa museo di Giovanni Verga a Catania, ma, spiega Armao, che «questi siti cosiddetti minori verranno "agganciati" ad altri più remunerativi, per evitare che i gestori privati si prendano i posti migliori abbandonando quelli minori».

Come ricorderete, l'assessore regionale Lino Leanza, quando era ai Beni culturali, aveva preparato un elenco di dieci siti da mettere a gara internazionale. Nei giorni scorsi lo stesso presidente Lombardo aveva preannunciato la dismissione dei siti archeologici. Ora Armao ha completato la lista portandola a 87. E non è nemmeno completa perché i musei siciliani sono centinaia.

Non figura il teatro antico di Taormina perché formalmente appartiene allo Stato che non ha ancora trasferito alla Regione alcuni beni archeologici secondo il dpr 33. Il teatro antico di Taormina è un pasticcio burocratico: è dello Stato, ma è la Regione siciliana a pagare gli interventi strutturali, mentre è la Soprintendenza di Messina a gestirla sostanzialmente, intervenendo anche nella programmazione degli eventi. Nella lista non ci sono il castello Ursino di Catania e il forte di Capo Passero di Portopalo recentemente restaurato. Entrambi sono comunali, ma volendo le amministrazioni locali potrebbero chiedere alla Regione di inserirli nella gara, forse solo così si risolverebbe il complicatissimo problema della loro fruibilità.

Quindi la Regione esce dai siti archeologici e le Soprintendenze saranno ridimensionate, il che susciterà malcontento e perplessità in merito alla conservazione dei beni. Il fatto è che la mano pubblica ha fallito e ora si tenta con gli imprenditori privati che avranno tutto l'interesse a promozionare il bene loro affidato. «Erediteranno» il personale attualmente in servizio e questo creerà altri problemi: in primo luogo perché i privati saranno restii ad assumersi il peso di personale in eccesso e perché gli stessi dipendenti vorranno restare «regionali» e quindi metteranno in moto i sindacati.

I privati potranno adottare gli orari che ritengono più opportuni, anche notturni, organizzare concerti e altri eventi. «Questo potrà favorire lo sviluppo di tutta la zona», dice Armao. Ma prima di procedere alla gara internazionale gli advisor della presidenza del Consiglio (l'unità tecnica di finanza di progetto che rientra nelle competenze del sottosegretario Gianfranco Micciché) e Studiare Sviluppo del ministero dell'Economia determineranno l'incidenza dei siti nelle rispettive aree in base agli alberghi presenti e futuri, alle vie di accesso e al bacino potenziale di utenza, e in base a questi dati sarà calibrato il bando di gara, tenendo presente che la Regione investirà 480 milioni di euro di Agenda 2007 per il potenziamento dei servizi. I gestori dei beni daranno alla Regione una quota degli incassi.

La previsione è che entro sei mesi questi siti archeologici andranno a bando e che saranno presentati dall'assessore Armao a Milano, Parigi, Londra e New York. Si comincerà con la gara per il Trapanese con le aree archeologiche di Segesta e Selinunte e con il Satiro di Mazara del Vallo. Seguiranno i beni di Siracusa, Ragusa e Messina (con Tindari, Taormina e Giardini Naxos).

Non è una impresa facile, si tratta di una sorta di elettrochoc per la gestione dei musei e dei beni archeologici. Una «cura» necessaria per smuovere le acque di un sistema insoddisfacente. Vedremo che tipo di appeal potrà avere in Italia e all'estero e come si potranno risolvere i conflitti locali.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI