Manca il numero legale e la seduta viene sospesa per un’ora e rinviata alle ore 16 di oggi pomeriggio. Finisce così il tanto atteso consiglio comunale sul Piano Regolatore Generale. Il presidente del consiglio comunale Calogero Centonze non ha avuto il tempo di portare in discussione le controdeduzione sulle osservazioni del Cru, l’organo tecnico regionale che ha approvato il piano, quando ha dovuto constatare l’assenza del numero legale e rinviare la seduta. Un centro destra diviso nell'opposizione ha perso un'altra occassione per trovare un terreno comune alla ricerca della sbandierata alternativa di governo. Due le proposte che hanno diviso l’aula: la richiesta del consigliere Giuseppe Falcone di mettere ai voti la revoca della delibera di adozione del piano regolatore generale votata dall’aula nel gennaio del 2006 e la proposta del consigliere Rosario Paternicò che ha chiesto al segretario generale che le eventuali incompatibilità dei consiglieri venissero dichiarate subito ad inizio seduta. Netta la risposta del segretario del comune Carolina Ferro che ha illustrato il suo punto di vista sostenendo che nel caso delle revoca in autotutela della delibera di adozione del piano dovevano essere illustrate, nella richiesta di votazione, i motivi specifici di tale richiesta essendo del tutto generica e pertanto, secondo il suo punto di vista, non poteve essere messa ai voti. Sulla richiesta del consigliere Paternicò la dott.ssa Carolina Ferro ha glissato .........................................
sostenendo che le eventuali incompatibilità andavano cercate caso per caso. Non soddisfatti dalle risposte del segretario generale si aprono le danze che porteranno fuori dall’aula il consigliere Falcone, Picicuto e Paternicò. Nel centro sinistra abbandonano i lavori consiliari Giuseppe Capizzi e il giovane consigliere Failla che prima di lasciare i banchi dell’aula legge un comunicato con il quale viene spiegata la sua posizione “ Essendo libero da interessi personali – dichiara Failla - devo francamente confessare che se avessi rivestito il ruolo di consiglieri comunale all’atto dell’approvazione del Piano non avrei mai espresso parere favorevole. Non mi ha convinto e non mi convince a tutt’oggi il progetto elaborato dai progettisti. Vi sono aspetti problematici che non sono riuscito e non riesco a chiarire a me stesso, ho individuato, probabilmente da non competente, storture e forzature e forse altro che non sono state, a mio modesto parere, opportunamente attenzionate con il necessario equilibrio da parte del progettista e del precedente consiglio comunale. Ciò mi porta ad una sola conclusione che sarà quella di assumere una posizione di netta contrarietà su quanto si deciderà di deliberare, eccezione fatta per quelle osservazioni con evidenti errori materiali in quanto rappresentano lo stato dei fatti delle cose e che quindi mi troveranno favorevole alla correzione degli stessi.” Il consigliere Riccardo Calamaio (Pd) prova, invano, a chiedere al Presidente di mettere ai voti l’esame delle singole questione poste all’ordine del giorno mentre il consigliere Fioriglio Basilio lamenta l’assenza del progettista Dato alla seduta. Ad inizio dei lavori risultano assenti i consiglieri Filetti e Cursale dell’Udc, Venezia (Pd) e Vitali (Pd) mentre il consigliere Trebastoni ha fatto un’apparizione in aula per leggere il testo della richiesta di revoca della delibera di adozione del piano regolatore generale. Per l’amministrazione era inizialmente presente l’assessore ai lavori pubblici Tanino Guccio poi supportato dall’arrivo del sindaco Carmelo Nigrelli.
sostenendo che le eventuali incompatibilità andavano cercate caso per caso. Non soddisfatti dalle risposte del segretario generale si aprono le danze che porteranno fuori dall’aula il consigliere Falcone, Picicuto e Paternicò. Nel centro sinistra abbandonano i lavori consiliari Giuseppe Capizzi e il giovane consigliere Failla che prima di lasciare i banchi dell’aula legge un comunicato con il quale viene spiegata la sua posizione “ Essendo libero da interessi personali – dichiara Failla - devo francamente confessare che se avessi rivestito il ruolo di consiglieri comunale all’atto dell’approvazione del Piano non avrei mai espresso parere favorevole. Non mi ha convinto e non mi convince a tutt’oggi il progetto elaborato dai progettisti. Vi sono aspetti problematici che non sono riuscito e non riesco a chiarire a me stesso, ho individuato, probabilmente da non competente, storture e forzature e forse altro che non sono state, a mio modesto parere, opportunamente attenzionate con il necessario equilibrio da parte del progettista e del precedente consiglio comunale. Ciò mi porta ad una sola conclusione che sarà quella di assumere una posizione di netta contrarietà su quanto si deciderà di deliberare, eccezione fatta per quelle osservazioni con evidenti errori materiali in quanto rappresentano lo stato dei fatti delle cose e che quindi mi troveranno favorevole alla correzione degli stessi.” Il consigliere Riccardo Calamaio (Pd) prova, invano, a chiedere al Presidente di mettere ai voti l’esame delle singole questione poste all’ordine del giorno mentre il consigliere Fioriglio Basilio lamenta l’assenza del progettista Dato alla seduta. Ad inizio dei lavori risultano assenti i consiglieri Filetti e Cursale dell’Udc, Venezia (Pd) e Vitali (Pd) mentre il consigliere Trebastoni ha fatto un’apparizione in aula per leggere il testo della richiesta di revoca della delibera di adozione del piano regolatore generale. Per l’amministrazione era inizialmente presente l’assessore ai lavori pubblici Tanino Guccio poi supportato dall’arrivo del sindaco Carmelo Nigrelli.