mercoledì 17 marzo 2010

Summit per salvare l'ospedale dei 4 sindaci di Piazza, Aidone, Pietraperzia e Barrafranca.

Piazza Armerina. Un vero e proprio summit per salvare l’ospedale Chiello. Ieri, infatti, alle 12 in punto erano presenti nella sala delle Luci di atrio Fundrò, ben 4 sindaci del sud della provincia ennese, 3 assessori provinciali ed alcuni consiglieri comunali. A chiamare a raccolta tutti gli amministratori del territorio è stato il sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, che ha invitato il sindaco di Pietraperzia, Caterina Bevilacqua, quello di Aidone Giuseppe Gangi e quello di Barrafranca Angelo Ferrigno. Presenti i tre assessori provinciali di Piazza Armerina Giuseppe Mattia, Fabrizio Tudisco e Luisa Lantieri. Al tavolo anche il consigliere comunale Carmelo Gagliano e l’assessore alla sanità Innocenzo Di Carlo. “Venerdì scorso – ha detto il sindaco della città dei mosaici Fausto Carmelo Nigrelli – ho incontrato con il mio assessore alla sanità Di Carlo il direttore generale Nicola Baldari. Da quella riunione siamo usciti con tante preoccupazioni e perplessità che non fanno ben sperare per le sorti del Chiello.
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Questo preoccupazioni – continua Nigrelli – le ho volute condividere gli altri sindaci del comprensorio che gravitano attorno al nosocomio di contrada Bellia. Il progetto di ristrutturazione del sistema ospedaliero di Nicola Baldari coincide con quello che abbiamo concordato. Temiamo però, che alcuni decreti di carattere generale emanati dalla regione possano rendere vano il lavoro che fino ad oggi abbiamo compiuto. Se, ad esempio, la regione emanerà un decreto che prevede la chiusura per i reparti di ostetricia e ginecologia che hanno meno di 500 nascite all’anno, nonostante il piano di Baldari il reparto del Chiello in cui avvengono le nascite verrà chiuso. Insieme a questo esempio se ne potrebbero fare tanti altri. Allora – dice ancora Nigrelli – d’accordo con i sindaci delle città vicine e gli assessori provinciali abbiamo chiesto un incontro all’assessore alla sanità Russo in cui chiederemo certezza sulla realizzazione del piano di Baldari evitando che anche attraverso interventi indiretti, come i decreti, possano essere messi in discussioni alcuni reparti del Chiello. Entro la prossima settimana, sindaci del comprensorio e assessori provinciali, andremo tutti insieme a Palermo per chiedere garanzie per i nostri cittadini e per gli operatori sanitari. Forse – conclude Nigrelli - per la prima volta tutti i sindaci del territorio, a prescindere dal loro colore politico, sono uniti per portare avanti insieme un progetto comune che è quello della salvaguardia della sanità e dei diritti dei cittadini”. Insomma passo dopo passo si muove tutta la macchina politico-amministrativa che cerca di salvare le sorte del nosocomio della città dei mosaici che da decenni è il presidio sanitario di cittadine importanti come quelle di Aidone, Pietraperzia, Barrafranca ed Aidone. Una battaglia, quella per l’ospedale piazzese, che a differenza di altre lotte, vede unite tutte le forze politiche, sociali e culturali del territorio. Già lo scorso mese di ottobre una delegazione di circa 400 cittadini raggiunsero la sede dell’assessorato alla sanità regionale per protestare contro il piano redatto dall’assessore alla sanità Russo. Allora ci fu una grande partecipazione della popolazione piazzese che si strinse attorno alla classe politica ottenendo concreti risultati.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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