venerdì 28 maggio 2010

Continua la protesta dei precari del Comune

riceviamo da un anonimo precario e pubblichiamo.

Si sono autoconvocati per definire le strategie operative da adottare. L’analisi della situazione emersa è apparsa estremamente critica e dovrebbe far ulteriormente riflettere i colleghi ancora indecisi sulla necessita di intraprendere azioni energiche di protesta.
Ad oggi nessun segno di disponibilità è pervenuto da parte del governo centrale che anzi, nella manovra di ieri, ha disposto la riduzione del 50 percento del personale.
Intanto i dipendenti in agitazione sono stati, su loro richiesta, ascoltati dalla conferenza dei capigruppo al consiglio comunale. I precari presenti hanno riscontrato durante il confronto, alcune riflessioni superficiali da parte di qualche consigliere nel valutare la problematica in discussione.
Successivamente si sono portati in blocco nell’aula consiliare dove hanno raccolto la solidarietà di tutti i consiglieri presenti che hanno approvato all’unanimità un documento letto dal consigliere Ilenia Adamo.
Non è mancato nel corso della seduta anche qualche episodio teatrale che non ha, però, suscitato alcun applauso, se non un flebile sorriso sarcastico nei volti dei lavoratori presenti.
Apprezzato è stato invece l’intervento dei consiglieri Gagliano e Venezia. Quest’ultimo in particolare ha sottolineato la necessità di svolgere una azione concertata con gli altri consigli comunali.
Nella mattinata i precari in stato di agitazione hanno prestato la loro attività, indossando tutti una grande spilla gialla con su scritto “PRECARI in scadenza!”. Un segno di riconoscimento e di denuncia finalizzato alla comprensione da parte dell’utenza degli uffici comunali del rilevante numero di contrattisti ed asu impiegati in settori vitali dell’Amministrazione.
Una piccola ma significativa nota positiva è pervenuta da parte degli impiegati di ruolo del settore lavori pubblici che hanno manifestato apertamente, attraverso un pubblico documento, la loro solidarietà ai colleghi contrattisti ed asu. Solidarietà che si contrappone ad alcune voci di palazzo che vorrebbero rasserenare, forse anche attraverso azioni che guardano troppo agli obiettivi da raggiungere per il premio economico (Euri) da parte del titolari di posizione e poco al dramma umano del personale in corso di licenziamento, una protesta che "sino ad oggi è rimasta in un ambito di civiltà".

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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