mercoledì 12 maggio 2010

I Distretti Turistici in Sicilia

di Roberto Rossitto
Consiglio Nazionale Union Turismo

Trento
14-16 maggio 2010

I Distretti Turistici in Sicilia
D.A. n.4 del 16 febbraio 2010

UNION TURISMO
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Omissis…

 Sono trascorsi cinque anni improduttivi dalla legge che ha istituito i distretti turistici. Adesso il primo anno di attuazione prevede una tempistica limitata: i progetti devono essere sviluppati e prodotti entro 60 giorni dalla pubblicazione del D.A. nella G.U. della Regione Siciliana. È apprezzabile la volontà di colmare in tempi brevi il vuoto lasciato dalla soppressione delle AAPIT, ma tempi così brevi mal si conciliano con presupposti della massima adesione delle forze produttive e delle Associazioni che conoscono le particolarità su cui fare leva per far emergere il fascino della Sicilia. Un processo di aggregazione così importante presuppone tempi adeguati: di informazione, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di confronti, di dibattiti. Invece tempi così brevi temo possano favorire un processo di lottizzazione politica che stravolge la corretta attuazione della legge. I distretti turistici, se ben attuati, dovrebbero essere uno strumento di governance che finalmente vede gli Enti locali, i privati e gli altri soggetti pubblici, protagonisti dello sviluppo turistico dei propri territori. Tra gli aspetti maggiormente innovativi della riforma c’è l’introduzione di un nuovo modello organizzativo dell’offerta turistica, imperniato sul concetto di cooperazione sistematica tra gli operatori e i beneficiari dello sviluppo: gli enti locali, gli operatori del settore e in genere la comunità locale. Questo proposito originario non deve rimanere imbrigliato nella burocrazia e nella politica regionale.

 Il Decreto nasce in un momento confuso della politica siciliana in cui a Roma i politici si dichiarano guerra, ma la fanno combattere in Sicilia e disattende le aspettative della legge regionale del 2005. Nella fase di definizione non è prevista la partecipazione a nessun titolo dei quattro assessorati vicini per competenze afferenti ai distretti: Beni culturali, Territorio e ambiente, Enti locali e Turismo. Inoltre la commissione che dovrà valutare il riconoscimento o meno del Distretto sarà costituita da cinque dirigenti dell’Assessorato al Turismo, di cui uno con funzioni di Presidente, da due esperti indicati da ANCI e URPS e da tre rappresentanti di organizzazioni regionali del settore turistico. Va da sé: l'assessore e i suoi burocrati, anche con le migliori intenzioni, non potranno mai eguagliare l'attività di un team composito, espressione di competenze specifiche. L'assessore dovrebbe fare effettivamente politica per il turismo coinvolgendo tutti e promuovendo il confronto tra i soggetti e dedicarsi al controllo degli equilibri socio-economici dei distretti. Avremmo così finalmente una cabina di regia e non una cabina di potere. Dare una governance al turismo: è questo il senso della riforma. E l'attuale legge del turismo siciliano sarebbe pronta poichè i distretti coinvolgerebbero "dal basso" le imprese e le piccole realtà pubbliche come i Comuni. Si metterebbe così in moto un meccanismo virtuoso tale da stimolare gli entusiasmi. Invece l'Assessore Strano sbaglia: sta calando i distretti dall'alto senza coinvolgere il territorio, allontanando quelle energie positive che si erano messe in moto spontaneamente.

 Il Decreto attuativo accenna alla possibile costituzione di distretti tematici. ma non affronta l’argomento in maniera esaustiva lasciando un varco a possibili conflitti e contraddizioni potenziali con i distretti turistici territoriali. In questa fase si registra un interesse diffuso per i distretti tematici, però la normativa è inesistente; per la loro costituzione si dovrà andare in deroga al decreto, favorendo l’assoluta discrezionalità dell’assessorato. Questo tradisce lo spirito originario della legge e conferma i timori di cui vi ho parlato prima: che questa riforma si trasformi da occasione di sviluppo in una rivoluzione mancata.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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