giovedì 6 maggio 2010

Un ufficio decentrato dell'agenzia delle entrate a Piazza. Impegno del direttore regionale dell'agenzia delle entrate con il sindaco.

di Andrea Ferlita
Piazza Armerina. “Un ufficio decentrato dell’agenzia delle entrate nei locali dell’ex università”. La notizia è stata data ieri nella sala delle luci del comune in occasione della presentazione “Il fisco mette le ruote”, dal sindaco Carmelo Nigrelli e dal direttore regionale della agenzia delle entrate Giamportone. Dice il sindaco “Tale struttura situata al piano terra del manufatto ospiterà servizi comunali integrati ad uno sportello decentrato dell’Agenzia delle Entrate aperto due volte la settimana, proprio per venire incontro ai cittadini piazzesi che sono costretti di volta in volta a recarsi nel capoluogo di provincia per fruire dei relativi servizi”. Dapprima Nigrelli ha sottolineato l’importanza mediatica dell’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate che serve a migliorare il rapporto tra i cittadini/contribuenti ed il Fisco: “dopo alcuni anni di allontanamento dei cittadini dalla questione tributaria perché era invalso il pregiudizio che il Fisco mette le mani in tasca, si pone come una questione di responsabilità il pagamento delle tasse. Poiché queste serviranno a finanziare i servizi che verranno in seguito erogati ai cittadini stessi”. “Senso civico e questione di civiltà - continua Nigrelli - è l’essere consapevoli dei diritti che si vogliono godere, ma anche dei doveri a cui bisogna adempiere. In questa relazione biunivoco tra diritti e doveri si esplica il rapporto tra enti pubblici e cittadini privati”. Ecco che nello spirito di questo principio nasce il centro servizi per avvicinare la gente alle istituzioni e viceversa. “Ma al di là dell’offerta di un servizio alla comunità, c’è anche l’intenzione, spiega il primo cittadino, di recuperare una certa residenzialità del centro storico: questa parte della città che per definizione è ubicata, appunto, nel centro della città, è diventata con il tempo un’area periferica, marginale e per la de-localizzazione dei servizi (ad eccezione del comune e del vescovado che sono rimasti) e per lo svuotamento dei suoi abitanti”. Il recupero del centro storico non passa, quindi, solo per una sua riqualificazione architettonica-urbana ma anche per una ri-centralizzazione di servizi e funzioni che si spera innescano il tanto auspicato processo di ripopolamento”.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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