venerdì 11 giugno 2010

Tutta gli interventi sull'approvazione della Tia in consiglio comunale. Il lavoro certosino è di Andrea Ferlita

Il Consiglio Comunale, in sessione straordinaria per il giorno 04_GIUGNO_2010 alle ore 18.00, è convocato per la trattazione del seguente ordine del giorno: approvazione regolamento per il servizio di gestione rifiuti.

________________________

Michelangelo Trebastoni (MpA) fa notare l’esiguità della maggioranza e quindi invoca una responsabilità da parte della opposizione ad essere presente per poter procedere al normale svolgimento dell’attività del consesso.

L’amministrazione non ha maggioranza ed invita a risolvere tali problemi nelle relative sedi di partito o di Giunta.

Siamo contro l’approvazione di tale tariffa ritenuta iniqua ed illegittima.
La tariffa del 2005 è illegittima, non và applicata.
Nei vari ricorsi presentati da alcune associazioni di cittadini come il CENTRO STUDI SEN. ROMANO, sia il TAR che il CGA hanno proposto di applicare la tariffa 2003 ritenuta più giusta ed equa.
L’MPA non intende avvallare provvedimenti che rendano difficoltosa la già problematica vita dei cittadini: l’MPA si è prodigata attraverso vari ricorsi a dimostrare l’iniquità e l’illegittimità della tariffa 2005.

Il consigliere manifesta, in ultimo, l’inutilità di analizzare, trattare tale regolamento dato che il principio che sottende la calcolazione della tariffa non è affatto perequativo: invita, pertanto, l’amministrazione a trattare il regolamento se ha la maggioranza, altrimenti prenda atto di tale “defezione”.





Rosario Paternicò (PdL) dichiara che tutta l’opposizione consiliare è contraria a tale regolamento perché lo ritiene iniquo ed ingiusto e pertanto tutte le forze politiche che lo compongono, dal centro (UDC) al centro destra (PDL_lealisti e MPA) sono compatte nel sostenere tale posizione.

Il consigliere fa, inoltre, notare una grave deficienza nella salvaguardia dell’igiene pubblica in città come la mancata periodica disinfestazione dei cassonetti, la presenza di quest’ultimi stracolmi davanti le scuole (con tutte le conseguenze che possiamo immaginare per la salute della particolare fascia di utenza), le penose condizioni in cui sono costretti ad operare gli operatori ed il fenomeno del randagismo alimentato ed esaltato da tale situazione.



Renato Incardona (indipendente) mette in evidenza la non presenza di tutta la maggioranza consiliare avanzando il sospetto che quest’ultima intenda attribuire all’opposizione la responsabilità dell’approvazione del regolamento nella consapevolezza della sua non giustezza.

Abbandona, quindi, l’aula in segno di protesta.



Vincenzo Filetti (UDC) esprime parere negativo sulla bozza di regolamento perché ritiene insoddisfacente l’iter che ha portato alla sua redazione.



Giuseppe Venezia (PD) facendo notare che l’approvazione del regolamento, propedeutica a quella della previsione bilancio, è necessaria per il proseguimento del buon governo della città, invita, quindi, tutti i consiglieri sia della maggioranza sia dell’opposizione, a non abbandonare l’aula, a rimanere per prendere delle decisioni.

Rivendica, oltre a ciò, la giustezza del regolamento perché questo è stato redatto cercando di tenere conto delle varie fasce di utenza, soprattutto di quelle deboli e protette. Il regolamento, per legge, adotta l’ultima tariffa approvata che è quella del 2005 e non 2003 come l’opposizione e la cittadinanza vorrebbe (vedi delibera n°72 del 26/aprile 2005).



Calogero Gagliano (PdL): “La legge elettorale prevede che il Sindaco abbia una maggioranza in Consiglio. L’assenza di quattro o cinque consiglieri dovrebbe far riflettere sullo stato di salute dell’amministrazione, della tenuta del buon governo. Invita l’amministrazione ad illustrare le linee guida che hanno portato all’adozione di tale regolamento perché entra in contraddizione con alcuni articoli tipo la modifica dell’art. 6 apportata in sede di Commissione redigente che vuole stabilire nel Sindaco o in subordine la Giunta l’organo esecutivo competente per la determinazione della tariffa TIA in sostituzione invece del Consiglio. Continua, inoltre, dicendo che la città vuole pagare ma in maniera equa: se il regolamento attua una riduzione della tariffa si fa allora un buon serviziop alla collettività. Altrimenti si coprono gravi carenze nella gestione della precedente amministrazione.



Basilio Fioriglio (indipendente), a supporto delle argomentazioni del Gagliano, cita la legge regionale che dà al Consiglio facoltà di deliberare per proprio conto.



Alla seduta interviene anche il Sindaco Carmelo Nigrelli che sottolinea il momento delicato di questa seduta nella vita amministrativa del comune: “Se tale regolamento non viene approvato, il Comune non può mettere in entrata la riscossione delle bollette e si creerebbe una paralisi del servizio; non ci può nemmeno essere un intervento sostitutivo da parte dell’A.T.O. o della Siciliambiente. Il regolamento rimane l’unico strumento che permette di mantenere pulita la città. Il sistema gestione rifiuti è al collasso in tutta la Regione, siamo in una fase di regime normativo transitorio in attesa che il Ministero dell’Ambiente vari un regolamento-tipo. Per quanto riguarda la tanto criticata esosità della TIA 2005, si deve tenere conto che per il 2010 non è stato ricalcolato il costo del servizio ma non abbiamo potuto fare a meno di adottare l’ultima tariffa deliberata come per legge” e che, inoltre, proprio nel 2005 circa l’85% dei cittadini-contribuenti ha pagato la tassa”.



Per quanto riguarda il tanto auspicato ritorno alla gestione comunale del servizio rifiuti, il primo cittadino tiene a precisare che il Sindaco non ha più potere di gestione, semmai il servizio và affidato ad una società che diventa l’unico gestore con gara di appalto.



Relativamente alla questione se la determinazione della tariffa è di competenza o meno del Consiglio, il presidente Calogero Centone tiene a precisare che il Consiglio può approvare atti di indirizzo, indicazioni della programmazione economica, non provvedimenti che entrano direttamente in merito alla gestione di un servizio come in questo caso quello dei rifiuti. Risponde il rag. Rosario Scimone, dirigente de V°settore: “Certo, gli atti di gestione sono di competenza del funzionario o del dirigente ma il piano che li contiene Piano di gestione rifiuti) deve essere approvato dal Consiglio, cioè il piano come atto di gestione viene assunto dal dirigente ma approvato per la sua legittimità dal Consiglio”. In questa diatriba, si è discusso in pratica sulla natura di un piano finanziario, nella fattispecie quello di gestione rifiuti: se esso, cioè, è un atto di gestione vero e proprio o solo un contenitore di atti di indirizzo?



Conclude gli interventi in aula l’assessore alle politiche economiche Francesco Restivo, dopodichè si npassa alla messa ai voti dei primi sei articoli del nuovo regolamento. Dice e chiarisce l’assessore: “La sentenza della Cassazione n°239 del Novembre 2009, , conferisce alla TIA natura di tributo (prima era tariffa) obbligando, pertanto, i Comuni ad inserire nella parte delle entrate del Bilancio le somme da riscuotere nei confronti dei cittadini (prima la riscossione era effettuata dall’A.T.O.). Il Comune diventa, quindi, ente riscossore della TIA. Attualmente gl’importi che andranno a pagare i cittadini-contribuenti saranno calcolati sulla base dell’ultima tariffa legittimamente deliberata dal Comune nel 2005. La percentuale dei cittadini che ha pagato le bollette del 2005 è stato dell’85% dimostrando così che le tariffe come deliberate nell’allora periodo erano eque. Infine, l’A.N.C.I. a seguito di alcune sentenze della Corte Costituzionale ha elaborato delle linee guida utili per la redazione del regolamento TIA suggerendo le direttive più appropriate.


_____________


Piazza Armerina O8/GIUGNO/2010 ore 18.00: sessione straordinaria del Consiglio Comunale in 2° convocazione per la trattazione del seguente ordine del giorno: approvazione regolamento per il servizio di gestione rifiuti.






Si continua la votazione del regolamento trattando l’art. 6: si discute se il piano finanziario (piano di programmazione degli interventi) unitamente alla determinazione della tariffa TIA sia di competenza o meno del Consiglio. Si precisa che se questo è un piano di gestione non è di competenza del Consiglio, il contrario se fosse un piano di determinazione del servizio gestione rifiuti. Il consigliere Michelangelo Trebastoni ed i consiglieri MpA che vi aderiscono dichiarano la loro contrarietà al regolamento così come impostato riservandosi il diritto di uscire dall’aula per protesta. L’art. 7 fissa l’organo competente per la determinazione della tariffa: viene cassato il I° comma che recita che è il Consiglio a determinare la tariffa da applicare per l’anno successivo. Si stabilisce, invece, che l’organo esecutivo preposto per legge è il Sindaco ed in subordine la Giunta. Art. 7-bis: una commissione per legge dello 0,30% delle somme riscosse spetta alla Provincia. Non passa l’emendamento che prevedeva una riduzione di questa spettanza. Precisa il presidente Calogero Centonze: l’inserimento di una somma da destinare alla Provincia viene annualmente determinata dalla Provincia stessa. Per quanto riguarda l’art. 11, passa la proposta del consigliere Calogero Gagliano (PdL) che è quella d’inserire, nella determinazione della tariffa, tra le utenze non domestiche la categoria dei B&B. Verrà, inoltre, applicata la riduzione forfetaria a tutte quelle utenze non domestiche che non producono rifiuti speciali per il 70% della superficie utilizzata. Per ultimo viene trattato l’art. 12 mentre i rimanenti articoli (artt. 13-28) vengono approvati vedendo l’opposizione nella fattispecie del PdL e UDC astenersi e l’MpA nettamente contraria. Poiché la determinazione della TIA si basa e sui mq e sul numero degli occupanti stabiliti convenzionalmente per mq, passa quella modifica che vuole essere un’agevolazione per alcune utenze. Il n° degli occupanti è uguale ad uno per: 1)utenze intestate a soggetti residenti nel Comune ma non utilizzate per la residenza anagrafica; 2)per utenze intestate a soggetti non residenti nel Comune; 3)per utenze intestate a soggetti non residenti nel territorio della Repubblica italiana. La seduta viene sospesa ed aggiornata in 3° convocazione per la quale, per statuto, è sufficiente la presenza di otto consiglieri ai fini di numero legale.





___________________________


Piazza Armerina 09/GIUGNO/2010 ore 18.00: sessione straordinaria del Consiglio Comunale in 3° convocazione per la trattazione del seguente ordine del giorno: approvazione regolamento per il servizio di gestione rifiuti.




La seduta apre con l’intervento del consigliere Giuseppe Capizzi (PD) in riferimento ad un episodio di grave inciviltà verificatosi nella nostra cittadina: “A prescindere dalle varie posizioni assunte sia dalla maggioranza che dall’opposizione consiliare riguardo alla gestione delle aree di sosta a pagamento, ritengo che il Consiglio debba prendere atto della bieca aggressione subita da un ausiliare del traffico”. Subito il presidente del Consiglio Calogero Centone (PD) esprime piena solidarietà all’operatore e condanna fortemente e fermamente questo atto che non conferisce certo prestigio alla nostra città. Dopodichè il consigliere Michelangelo Trebastoni (MPA), in qualità di capogruppo consiliare dell’MPA, dichiara di voler depositare presso la segreteria generale un documento firmato da tutti i componenti del partito in cui viene citata la sentenza del CGA (l’equivalente del Consiglio di Stato per tutti quegli atti emanati dall’amministrazione regionale) n°4809 del 2009 che dichiara illegittima l’applicazione della TIA 2005, tutto l’iter procedurale che ha portato alla deliberazione di essa. Dice il consigliere: “Confermo la mia volontà e quella del mio gruppo a non votare tale regolamento se non a condizione che esso faccia riferimento alla TARSU 2003. Se nel 2005 il centro destra ha votato la delibera che approvato la TIA è stato solo perché quell’atto era propedeutico ad un altro necessario per la prosecuzione del buon governo della città. Perché non possiamo ulteriormente tartassare la cittadinanza, di far gravare su di essa il già pesante carico tributario”. Risponde il presidente del consiglio: “La sentenza del CGA succitata non dichiara illegittima tutta la delibera ma quella parte che si riferisce all’insieme di atti che fanno riferimento al trasferimento della gestione servizio rifiuti dall’A.T.O. alla Sicilia Ambiente S.p.A. in quanto è stato realizzato tramite la procedura dell’affidamento diretto e non, come avrebbe dovuto essere per legge, con una gara di evidenza pubblica”. Il dirigente del V° settore, il rag. Rosario Scimone interviene ad illustrare alcuni aspetti legati alla sfera della giurisprudenza amministrativa della questione: “Il regolamento che il Consiglio si accinge ad approvare non prevede la determinazione o la calcolazione della tariffa bensì la sua applicazione alle relative fasce di utenza che sarà il Consiglio stesso ad individuare e definire. Il Consiglio attua una normativa transitoria secondo il D.Lgs. n°446 del 1997 come modificato dal D.PR. n°158 del 1999, quest’ultimo facente riferimento al D.Lgs. n°152 del 1997, che disciplina l’attuazione del regolamento in attesa dell’emanazione del regolamento-tipo da parte del Ministero dell’Ambiente. Annualmente il Consiglio è, pertanto, chiamato ad applicare la tariffa o la tassa per il pagamento rifiuti in base all’ultima deliberata.





La tariffa TIA 2005 non si discosta molto dalla TARSU 2003 con l’unica differenza che mentre quest’ultima si calcolava solo in base ai mq, la prima tiene conto anche del numero degli occupanti. In base ad una finanziaria del 2009, l’organo esecutivo deputato alla definizione della tariffa non è il consiglio bensì il Sindaco ed in subordine la Giunta. Il Consiglio ha, semmai, competenza per definire le utenze e differenziare queste da domestiche a non domestiche o per stabilire particolari agevolazioni. Il regolamento ha, infine, come oggetto l’applicazione, non la determinazione della tariffa”. Il consigliere Basilio Fioriglio (indipendente) ribadisce la posizione di Trebastoni affermando che quella delibera riconducibile all’approvazione della tariffa 2005 era un atto dovuto perchè propedeutico alla messa ai voti del bilancio di previsione. L’approvazione di tale regolamento, continua il consigliere, porterà inevitabilmente l’amministrazione a confrontarsi responsabilmente con la cittadinanza. Il consigliere Giuseppe Venezia (PD) mette in evidenza come il Sindaco anticipa mensilmente quelle somme (168.000€) che costituiscono le spettanze degli operatori. E tali somme, che servono a gestire il servizio rifiuti, devono essere messe in bilancio, pena il commissariamento del Comune come da una recente circolare emanata dal Governatore. Dice il consigliere: “Non stiamo stabilendo il cosa, cioè la determinazione della tariffa, ma il come le varie tipologie di utenze pagheranno. Se li Consiglio non approva il regolamento il Comune rischia il dissesto finanziario, il servizio rifiuti la paralisi e la città di versare in grave situazione di carenza igienica”. Conclude la serie d’interventi preliminari alla votazione del regolamento, il consigliere Carmelo Gagliano (PdL): “Nella mia posizione di infermiere professionale che mi porta ad interagire con gran parte della cittadinanza, registro il malumore di chi ha veramente intenzione di pagare ma in maniera equa ed in contraccambio di un servizio migliore”. Rileva, inoltre, che il Sindaco è stato votato con una maggioranza di 12 consiglieri, peraltro non tutti presenti in aula proprio in una seduta particolare come questa. E che in forza di questi numeri, il Sindaco non può non assumersi la diretta responsabilità di gestire fino in fondo l’iter procedurale che porterà all’approvazione di tale regolamento, l’onere di trattare questo atto così importante nel buon prosieguo dell’attività amministrativa (perché propedeutico all’approvazione del bilancio previsioni) e di farlo approvare contemperando gli emendamenti proposti dall’opposizione consiliare o prendendo nota della sua piena contrarietà. Di assumersi, infine, la responsabilità della bontà o meno di tale regolamento e di come questo verrà accolto dalla cittadinanza-utenza. I rimanenti articoli (artt. 29-58) sono stati tutti proposti per la messa a voto ed approvati con parere favorevole della maggioranza e contrario o astensione dell’opposizione eccetto quelli n. 32, 36, 37, 39 e 54 che sono stati oggetto di trattazione, cassazione o piccole modifiche. Passa l’art. 32 per il consigliere Ilenia Adamo (PD) rivendica la necessità di rivedere il regolamento per chiarire se verrà erogato il servizio relativo al compostaggio rifiuti.







L’Art. 36, per il quale il presidente ed una parte della maggioranza chiede la cassazione, prevede la determinazione delle agevolazioni da porre in essere nell’applicazione della tariffa: l’opposizione di Gagliano, Cursale, Filetti e Fioriglio ha votato contro la soppressione di tale articolo che prevede agevolazioni ed esenzioni ai cittadini-utenti con meno di 6.000€ di ISEE. Il consigliere Fabio Monasteri (PD) chiede che le agevolazioni dovranno essere stanziate da apposito capitolo di bilancio avendo in tal caso l’avvertenza di non sforare. Il rag. Sciamone propone che sia in sede di applicazione tariffa ad essere determinate le agevolazioni mentre il presidente suggerisce un altro iter: in sede di approvazione bilancio con apposito capitolo, prima và stanziato il finanziamento al fine di venire incontro alle categorie deboli, poi và determinata l’agevolazione in base all’ISEE. L’art. 37 viene cassato poiché è direttamente correlato al 36. Approvato l’art. 39 riguardo alla riscossione della tariffa che verrà effettuata con saldo finale o con dilazione i tre rateizzazioni. Passa, infine, la proposta di rendere identico l’art. 54 a quello corrispondente del regolamento ICI. Così come proposto dalla Commissione che ha avuto funzione redigente e tenendo conto delle modifiche emendali e della cassazione di alcuni articoli, si è passati alla votazione dell’intero regolamento composto di n°58 articoli. Il regolamento, come previsto dalla normativa che regola la pubblicità, verrà pubblicato sull’albo pretorio del Comune.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI