Piazza Armerina. “ Una vergogna. Non trovo altri termini per definire la vicenda della “Venere”.
E’ un fiume in piena il socialista Totuccio Miroddi, consigliere provinciale e presidente della II commissione che in queste settimane ha sollevato il velo sulla questione Venere di Morgantina, attesa in Sicilia nel 2011, a quasi trent’anni dal suo trafugamento e la successiva vendita illegale al Museo Paul Getty di Malibù che ha sottoscritto un protocollo per la restituzione del reperto.
Tuttavia non sembra ancora chiaro dove tale reperto sarà collocato: se nella ex chiesa di San Domenico di Aidone o, come teme Miroddi, in altra sede “ magari - chiosa l’esponente del PSI - in un sito elettoralmente remunerativo per l’Assessore regionale Armao o chi per lui”
A chi ascrivere la responsabilità di questo stato di cose?
“E’ una responsabilità che definirei collettiva – risponde Miroddi - Tuttavia nella notte della Venere non tutti i gatti sono grigi e c’è chi se le deve assumere per intero senza ricorrere a camarille paraburocratiche o ad assicurazioni tardive e poco credibili”
A chi si riferisce?
“All’assessore Armao che fino ad ora ha prodotto solo chiacchiere e vuote assicurazioni . Considero surreale che a pochi mesi dall’arrivo del reperto non vi sia alcuna certezza della sua collocazione e che Armao deleghi ad un funzionario dell’assessorato la risoluzione di una questione così rilevante per la nostra provincia”
Si spieghi meglio.
“In sostanza, dopo mesi di rimpalli e rinvii ho appreso dal Sindaco di Aidone che il progetto presentato per la risistemazione di S. Domenico per lor signori della Regione è carta straccia e che occorre indire un appalto concorso. Mi domando: solo ora se ne accorgono? E’ perché allora il comune di Aidone si sarebbe accollato l’onere di presentare un progetto esecutivo?”
Dunque?
“ Temo che proseguendo con un simile andazzo, con la politica del rinvio e del far finta di fare senza fare nulla, mentre l’Amministrazione Provinciale di Enna continua a brillare per la sua assenza, nelle segrete stanze palermitane sia partita una sorta di operazione “rinvio sine die” concepita per trattenere la Venere, prima in via provvisoria, che diventerebbe poi definitiva, in una sede che non sarà Aidone.”
Se quanto lei afferma corrispondesse al vero, come si potrebbe evitare una simile beffa?
“Delle due l’una: o la Provincia di Enna si da una mossa ed esce dall’inazione che l’ha vista protagonista, cosa di cui dubito fortemente considerato lo stato in cui versa la presunta maggioranza che dovrebbe sostenere Monaco o, come si comincia a sostenere in alcuni ambienti, si affida la gestione dell’intera questione al Prefetto di Enna, alla quale comunque chiederò un incontro urgente, allo scopo di rappresentare lo stato delle cose e sollecitare un suo autorevole intervento.
E’ comunque essenziale – conclude il Presidente Miroddi – che sulla vicenda restino aperti gli obiettivi dei media. Prima che i buoi escano definitivamente dalla stalla e che sia troppo tardi.”
Mercoledì 25, a seguito della richiesta di Miroddi e di altri consiglieri il consesso provinciale discuterà in una seduta “ad hoc” la questione Venere.
Agostino Sella