martedì 17 agosto 2010

Non si ferma all’alt dei poliziotti e scappa, rischiando di investire un anziano pedone

Nel mattinata scorsa, gli uomini del Commissariato di Piazza Armerina - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto a sanzionare pesantemente un giovane ragazzo armerino, ancora minorenne, per svariate violazioni al codice della strada, tra cui, la mancanza del patentino, la mancanza del casco protettivo, e per ultimo – ma ben più grave – per non essersi fermato ai poliziotti che gli avevano intimato l’alt.
In particolare, nella mattinata scorsa gli agenti armerini, transitando dalla centrale piazza Boris Giuliano e intimavano l’alt ad un giovane scooterista, che avevano notato privo di casco.
Per tutta risposta, lo scooterista si dileguava accelerando bruscamente e cercando – inutilmente, e soprattutto pericolosamente – di coprire con entrambi i piedi il contrassegno di identificazione del ciclomotore. Durante la pericoloso fuga, il giovane scooterista, altresì, rischiava di investire un anziano pedone, che stava attraverso una via del centro armerino.
Nella sua folle corsa, l’imprudente minorenne, non si fermava a uno stop, ed imboccava in pieno contromano, mettendo a repentaglio l’incolumità sua ed altrui.
I poliziotti, al fine di evitare che il giovane, nell’intento di fuggire al loro controllo potesse continuare a mettere in serio pericolo l’incolumità sua ed altrui, interrompevano l’inseguimento.
Successivamente, nel proseguimento dell’ordinario servizio di controllo del territorio, i poliziotti della volante armerina, rintracciavano il minorenne, sempre alla guida del suo scooter, individuato anche grazie al numero del contrassegno identificativo (targhino), e questa volta, riuscendo, però, a bloccarlo, contestandogli quanto commesso precedentemente.
Dopo aver proceduto a sanzionare pesantemente il giovane ragazzo armerino, ancora minorenne, per svariate violazioni al codice della strada, tra cui, la mancanza del patentino, la mancanza del casco protettivo, e per ultimo – ma ben più grave – per non essersi fermato ai poliziotti che gli avevano intimato l’alt, i poliziotti lo affidavano ai genitori, opportunamente contattati, ammonendoli, ad impedire, per il futuro simili imprudenze, da parte del ragazzo.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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