venerdì 1 ottobre 2010

Distrutti i mattoni della piazza Generale Cascino. Il consigliere Capizzi (Pd) presenta un'interrogazione


“Chi deve pagare questi danni?”. Dura presa di posizione del portavoce dei cinque consiglieri dissidenti del Partito democratico Giuseppe Capizzi che muove un’interrogazione al sindaco Nigrelli per i danni causati nella centralissima piazza Cascino da una ditta che ha operato la rimozione delle palme che coprivano la vista dell’omonimo generale Antonino Cascino. “E’ vergognoso che possano accadere simili cose e che non si abbia rispetto per il bene pubblico rovinando per la seconda volta i mattoni della centralissima piazza. Ora chi pagherà i danni?.” Nella mattinata di ieri una ditta del pronto intervento, secondo le testimonianze raccolte, pare che sia salita con mezzi pesanti sopra i mattoni della piazza per estirpare le palme che coprivano la statua del generale Cascino. Probabilmente il camion è stato caricato da un eccessivo peso: fatto sta che molti mattoni della piazza, ritrovo abituale dei piazzesi, sono andati in frantumi. La cosa ha indispettito il consigliere del Pd Giuseppe Capizzi “Chiederò al sindaco se in questi casi sia previsto un controllo da parte di alcuni uffici comunali affinché i lavori vengono eseguiti perfettamente. Non so chi sia intervenuto in piazza Generale Cascino ma è impensabile che si riduca un piazza centrale in questo stato. Mattoni distrutti, marciapiedi divelti. Credo che nessuno può permettersi il lusso di agire in questo modo.” Le proteste dei numerosi cittadini che si recano nella piazza Cascino non sono tardate ad arrivare “E la seconda volta che succede. Orami viviamo nell’anarchia più buia. Ognuno si crede autorizzato di fare ciò che vuole – commenta il signor Michele Scandurra – una piazza che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città ridotta in uno stato pietoso.” La piazza generale Cascino era balzata nell’occhio del ciclone tempo fa in occasione dell’organizzazione di una fiera dell’artigianato. Anche allora la vicenda fini in consiglio comunale ove si denunciò che a causa dell’utilizzo di alcuni muletti i mattoni erano andati in frantumi. A distanza di tempo la vicenda si ripropone all’attenzione della cronaca locale.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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