venerdì 22 ottobre 2010

Il consigliere del Pd Calamaio chiede che la Ludoteca venga realizzata nella città dei mosaici


“La ludoteca progettata nei locali dell’ex chiesa Santa Chiara, in piazza Martiri d’Ungheria non deve rimanere un contenitore vuoto” a chiederlo con forza è il consigliere del Partito democratico Riccardo Calamaio con una missiva inviata alla commissione consiliare Urbanistica e lavori pubblici. Il consigliere Calamaio propone ai colleghi consiglieri, componenti della commissione, di votare un atto di indirizzo con cui impegnare l’amministrazione comunale a completare la ludoteca convocando, se necessario, anche un consiglio comunale straordinario ed urgente. “Lasciare incompleta la ludoteca significherebbe privare la città di un servizio fortemente innovativo, un’occasione mancata che priverebbe la comunità di un servizio mai avuto nella città dei mosaici” commenta il consigliere del Pd Riccardo Calamaio. Sembrerebbe – puntualizza il consigliere Calamaio – che l’ex chiesa di Santa Chiara sia completa nel restauro esterno, ma priva delle finiture, degli impianti interni e degli arredi. Il progetto di riqualificazione urbana chiamato “Il Gioco della Storia” nel cui ambito è stata prevista la realizzazione dell’ex chiesa prevedeva anche le somme necessarie per l’acquisto degli arredi della ludoteca e – continua il consigliere Riccardo Calamaio – il progetto è stato ritenuto meritevole di approvazione non solo per la valenza tecnica ma anche e soprattutto per lo scopo sociale che proponeva e rappresentava visto che in città mancano locali e spazi destinati al mondo dell’infanzia e dei giovani ragazzi. Credo che sarebbe un obiettivo da raggiungere importante per la nostra città. La questione è stata oggetto di riunione in terza commissione consiliare che si è svolta congiuntamente alla conferenza dei capigruppo tenuta ieri sera ove i componenti hanno esaminato attentamente la questione che con ogni probabilità sarà portata in consiglio comunale per l’esame della complessa vicenda in aula. Del resto il progetto nel 2005 ottenne il voto unanime del consiglio comunale che venne inserito nel piano triennale delle opere pubbliche condividendone di fatto le finalità atte ad affrontare fenomeni di disagio sociale.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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