TITOLO: “Aggredisce ancora una volta la moglie ed il nuovo compagno all’interno di un supermercato, questa volta utilizzando perfino un coltello, ma poi viene bloccato dalla Polizia intervenuta all’interno dell’esercizio commerciale: piazzese arrestato per lesioni e stalking”.
Nella mattina scorsa, gli uomini del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti –, con la collaborazione dei colleghi della Sezione di Polizia Stradale di Enna – diretti dal Vice Questore Aggiunto, dott. D’Amore - hanno proceduto all’arresto di tale CALA’ PALMARINO Sebastiano, classe 1961, colto nella flagranza dei delitti di lesioni personali, minacce gravi, aggravate e stalking ( artt.81, 582, 610, 612/bis c.p., art.61 nr.1) in danno della moglie - da lu separata di fatto - nonché di lesioni personali aggravate e minacce gravi ed aggravate in pregiudizio del nuovo compagno di lei ( artt.81, 582, 585, 610, 339 e 61 nr.1 c.p.).
I FATTI:-
-Nella mattina in argomento, giungeva sulla linea 113 della Questura di Enna, una richiesta di intervento per persona armata all’interno di un supermercato del centro armerino.
Immediatamente, i poliziotti armerini, con l’ulteriore ausilio della Pattuglia della Polizia Stradale che stava operando nella città dei mosaici, convergevano nel locale segnalato.
Proprio davanti l’ingresso del citato supermercato, gli agenti notavano la presenza del CALA’ PALMARINO Sebastiano, in evidente stato di agitazione, attorniato da alcune persone che lavorano presso il medesimo esercizio commerciale. Avendo intuito che fosse proprio il CALA’ PALMARINO Sebastiano il soggetto segnalato come “armato”, i poliziotti lo bloccavano prontamente, al fine di appurare l’accaduto.
Altri poliziotti, in quel frangente, constatavano la presenza della ex moglie, sempre nel predetto supermercato, in evidente stato di choc, nonché tremante e dolorante al capo ed in altre parti del corpo, che, unitamente al nuovo compagno, rappresentava agli operatori, che poco prima la i due erano stati aggrediti, con inaudita violenza, dal CALA’ PALMARINO Sebastiano. Ricostruita nell’immediatezza dei fatti la dinamica dell’evento delittuoso, si accertava che il CALA’ PALMARINO Sebastiano, ex marito dell’aggredita, poco prima, ed improvvisamente, aveva fatto ingresso nel predetto laboratorio scagliandosi con violenza contro la donna, ingiuriandola e minacciandola, stringendo con entrambe le mani il collo, della malcapitata, sbattendole la testa contro il muro, e contestualmente schiaffeggiandola. A causa dell’aggressione, la donna andava a sbattere il capo contro una parete ed il pavimento. In soccorso della citata donna interveniva il nuovo compagno di lei, il quale cercava di bloccare l’aggressore. Tuttavia, lo stesso CALA’ PALMARINO, dimenandosi con forza, nel momento in cui stava per essere allontanato, riusciva ad afferrare un coltello da macellaio, molto affilato, il quale si trovava sul bancone della macelleria dell’esercizio commerciale. Il CALA’ PALMARINO, impugnava il coltello con la lama rivolta proprio in direzione del corpo del nuovo compagno della moglie, cercando di colpirlo, e sferrando ripetuti fendenti che, per fortuna, non andavano a segno. Grazie all’intervento di alcuni avventori del supermercato il CALA’ PALMARINO veniva temporaneamente allontanato. Tuttavia, questi manteneva una condotta minatoria in pregiudizio dei due aggrediti, minacciandoli di morte, fino all’arrivo dei poliziotti che bloccavano il CALA’ PALMARINO Sebastiano in prossimità dell’ingresso del supermercato.
Riusciti a fermare il CALA’ PALMARINO Sebastiano, i poliziotti armerini, procedevano alla sua perquisizione, rinvenendo all’interno della sua autovettura parcata davanti l’esercizio commerciale in argomento, un coltello ed un gancio in acciaio, strumenti idonei ad arrecare offesa alle persone, portati dall’odierno arrestato, al di fuori della propria abitazione senza giustificato motivo ( configurandosi così l’ulteriore reato previsto e punito dall’art.4 L.110/75).
Ricostruito il quadro della vicenda, gli investigatori nella considerazione:
a)-della gravità dei fatti, desumibile dalla condotta “persecutoria” posta in essere dal CALA’ PALMARINO Sebastiano, da alcuni mesi a questa parte, in pregiudizio dell’ex moglie, culminata nell’aggressione presso l’attività commerciale – che, fra l’altro, determinava, alquanto panico tra la clientela.
b)-dalla pericolosità che il CALA’ PALMARINO Sebastiano nella circostanza manifestava, giungendo persino ad impugnare un coltello da macellaio per attentare all’incolumità del nuovo compagno della sua ex moglie;
dichiaravano il CALA’ PALMARINO Sebastiano in arresto.
A questo punto, essendosi cristallizzate le condotte delittuose a carico del violento ex marito, si procedeva quindi al suo arresto, deferendolo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, ed, ultimati gli atti di rito, lo stesso veniva tradotto nella Casa Circondariale del capoluogo ereo.
Il predetto CALA’ PALMARINO già lo scorso gennaio era stato deferito alla Procura della Repubblica Erea, per reati simili, commessi sempre in pregiudizio della ex moglie.
In quell’occasione, la povera donna veniva aggredita dall’ex marito, riportando lesioni giudicate guaribili in alcuni giorni. Inoltre, in quell’occasione, a seguito delle ricerche sul territorio esperite nell’immediatezza, i poliziotti armerini rintracciavano il predetto CALA’ PALMARINO, proprio in prossimità dell’abitazione della ex moglie, rinvenendo all’interno della sua autovettura, anche in quella circostanza, dei coltelli.
Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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