Piazza Armerina. Il ricordo dell’ispettore Raciti, riflessione sulla legalità nello sport: incontro Piazza Armerina. Un incontro sul tema della legalità nello sport per ricordare l’Ispettore Filippo Raciti morto tragicamente durante il derby Catania – Palermo, nel Febbraio del 2007. Il dibattito è avvenuto tra i gli uomini della polizia di Stato di Enna e gli studenti dell’istituto Tecnico industriale “Ettore Majorana”, di Piazza Armerina. I ragazzi che hanno partecipato, attraverso le parole dei poliziotti, prima, e la proiezione di alcuni filmati, poi, dapprima hanno sperimentato l’entusiasmo del tifoso, come se fossero sugli spalti, urlando di fronte alle reti dei grandi calciatori del passato.
Poi si sono ammutoliti, quasi increduli, di fronte alle scene di violenza di cui gli stadi di calcio sono ancora tragici teatri. L’incontro è stata l’occasione per porre al centro i valori della legalità e dello sport, spesso trasformati in carta straccia dalla violenza degli ultras. A parlarne, con gli studenti del quarto e quinto anno, il Reggente dell’Ufficio Prevenzione Generale e soccorso Pubblico della Questura di Enna, il sostituto commissario Mario Martello, amico di Filippo Raciti. Presenti anche i poliziotti di quartiere piazzesi, fra cui un poliziotto, sportivo professionista, già campione di mezzo fondo siciliano, esempio di come la divisa di poliziotto e quella da sportivo possano coesistere, nonché i colleghi del Commissariato di P.S. armerino, insieme al loro dirigente, il Commissario Capo, Gabriele Presti. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico dell’Istituto, Lucia Giunta, che ha invitato i ragazzi a raccogliere il messaggio dei poliziotti, per una cultura dello sport basata sui principi di legalità. Rigoroso, e a tratti emozionato, il racconto delle esperienze dei poliziotti. Poi si sono abbassate le luci e sono andate in scena le immagini reali. Prima quelle del calcio giocato sul campo, con le grandi azioni dei campioni, poi quelle della violenza scatenata dalle tifoserie più estreme. L’auspicio dei poliziotti ai ragazzi, è che lo sport ed il calcio possano essere solo occasione di spettacolo, non di violenza, e per questo, l’incontro si è concluso chiedendo ai giovani l’aiuto necessario per costruire una cultura dello sport diversa, basata sui principi della legalità e della convivenza. L’evento, dunque, ha rappresentato l’occasione per focalizzare l’attenzione verso la cultura della legalità in generale, e nello sport in particolare, da diffondere soprattutto fra i giovani, più sensibili al deprecabile fenomeno delle violenze che – soprattutto in passato – vedevano protagonisti, spesso, le competizioni sportive in Italia.Agostino Sella