venerdì 6 gennaio 2012

Mala tempora currunt !


Mala Tempora Currunt è proprio il caso di dire . Ci chiedono dei sacrifici. Eppure noi non abbiamo colpe per questa crisi. Il problema sta in cima al sistema, non alla base. I politici dovevano soltanto monitorarlo, ma l’hanno fatto crollare. Dovevano solo controllare l’economia, il mercato di oggetti, case e latte che noi produciamo o vendiamo. Dovevano solo regolamentare il mercato, evitare che qualcuno non facesse la propria parte. Avrebbero dovuto tassare la popolazione in modo equo per finanziare la spesa pubblica, per la costruzione di strade, ospedali, scuole. Serve per forza qualcuno che si occupi della creazione e della gestione di cose ad uso e consumo comune, per l’intera comunità.
Queste cose i governanti le fanno da anni, con il culo parato. Infatti c’é una sostanziale differenza tra noi che stiamo alla base del sistema e loro che stanno ai vertici: se la nostra attività fallisce noi ci ritroviamo in mezzo ad una strada, dovremmo dormire avvolti in un cartone, girovagare per i marciapiedi delle città con un vecchio carrello della spesa, nella migliore delle ipotesi con due rotelle che non girano più, cercando qualcosa da mangiare e scroccando sigarette ai passanti. Il Governo é infallibile invece.



Loro possono amministrare nella più assoluta tranquillità. Dalle loro parti non esiste il rischio di fallimento economico. Se la politica sbaglia “fare i conti” o amministrare la spesa pubblica, ha la possibilità di stampare banconote, di immettere sul mercato nuova moneta per pagare i dipendenti pubblici, le nostre pensioni, nuove strade, ospedali e scuole. Ha sempre in mano un jolly da mettere sul tavolo. Noi no. E invece la nostra nazione sta fallendo. Stanno riuscendo a rendere possibile una cosa impossibile. Invece loro hanno due o tre pensioni a testa, portaborse, auto blu, ristoranti, benzina, cinema, trasporti e chissà quante altre cose gratis. Hanno solo le escort a pagamento.Ma come stanno facendo a far fallire una nazione!? L’elenco delle scelte sbagliate, che sta permettendo il più grande paradosso della storia, é fastidiosamente ed irritevolmente lungo. I nostri competentissimi governanti hanno dato il potere alle banche, hanno permesso speculazioni selvagge, hanno dato agli istituti di credito l’immenso potere di stampare soldi (vedi Bankitalia e BCE), hanno permesso ad investitori stranieri di comprare il nostro debito pubblico, tramite l’acquisto dei nostri BOT. Più l’Italia va verso la recessione, più loro si arricchiscono perché il rendimento dei titoli di Stato aumenta sempre di più nei Paesi che hanno bisogno di liquidità (é una regola economica molto semplice: più soldi vuoi a prestito, più interessi devi promettere al momento della restituzione). Hanno concesso alle agenzie di rating l’arbitrio di puntare il dito contro il prossimo Paese da commissariare. Quelle stesse agenzie di rating che, gestite dai gruppi privati più ricchi del mondo, hanno solo l’interesse di spolpare uno ad uno tutti gli Stati su cui posano gli occhi. Con questo vigliacchissimo meccanismo, i grandi speculatori finanziari (per di più banche), diventano creditori di intere nazioni, che poi é un pò come possederle. A fronte di questo immenso schifo, della miracolosa incompetenza di chi ci governa, che é riuscito a far fallire una entità infallibile, come può Monti chiederci dei sacrifici? Un governo tecnico che avevano definito di secchioni. Di provvidenziali eletti dal salvifico tocco…Ma che salvatori siete?.La crisi la stiamo pagando noi, con tasse, riduzioni di pensioni ed allungamento dell’età lavorativa. Ma davvero non hanno altre idee per rimediare alla recessione che loro hanno creato? Ma non é troppo facile, nonché riprovevole ed ingiusto, che dobbiamo pagare noi per i loro errori? Quegli anni di sacrifici per l’operaio, il muratore e il lattaio sono stati fatti in nome di una vecchiaia tranquilla, di un degno riposo verso il tramonto della propria esistenza, con la chimera di una meritata pensione. Stanno per arraffarsi anche i sogni di una vita. Ma é giusto mettere le mani su ciò che ci spetta di diritto, su ciò che bramiamo da anni? E noi, quando é che inizieremo a ribellarci, a urlare per i nostri diritti, per una vecchiaia serena, quando é che saremo pronti a combattere per riprenderci il nostro futuro? Se aspettiamo ancora un pò non potremmo più farlo senza il rischio di perdere la dentiera.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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