lunedì 6 febbraio 2012

Si avvicina il giorno della mozione di sfiducia. Sarà una farsa e rafforzerà Nigrelli.

Nel teatrino politico piazzese il 3 Gennaio scorso irrompe la mozione di sfiducia  a firma di  nove consiglieri comunali: Incardona, Fioriglio, Trebastoni, Marotta, Cursale, Piccicuto, Falcone, Gagliano, Paternicò.
Giovedì 9 febbraio l’ingresso è gratuito per vedere il più grande spettacolo del week and.
Il teatrino però è cominciato da un pezzo.
I segretari del centro destra, giustamente, hanno quasi costretto i consiglieri a firmare la mozione.
Ed i consiglieri, non hanno potuto rifiutarsi.

Addirittura pare che qualche consigliere firmatario della mozione, mi hanno detto sia stato Cursale, abbia invitato il segretario generale a controllare bene le firme, perché verificarne la validità.
"Tal'è - si sarà detto - nan è che passa veru?!"
Insomma hanno firmato perché non ne potevano fare a meno ma lo hanno fatto perché sono consapevoli che la sfiducia non passerà.
Ci vogliono infatti 13 voti sull’unghia per mandare a casa Nigrelli.
Ammesso che i tre dissidenti, Centonze, Capizzi e Failla, votino la sfiducia (pare Centonze non la voti) si arriva a 12.
Se per ipotesi si trovasse il tredicesimo uno dei 9, farebbe marcia indietro. Figuratevi se rinunciano alla poltrona!?
Quindi tempo perso. Solo spettacolo da teatro.
Ecco secondo me cosa porterà l’atto della sfiducia.
-       rafforzamento di Nigrelli. Passato il pericolo sfiducia sarà più forte di prima. Potrebbe essere molto più forte se si liberasse della gente vecchia che ha in giunta specializzata nella coltivazione di orticelli.
-       Rafforzamento del ruolo politico dei segretari del centro destra e delegittimazione dei consiglieri comunali. In fondo questi in quattro anni non hanno fatto nessuna opposizione seria.
-       Tiratina d’orecchi per i dissidenti del PD. Dopo la mozione dovranno decidere in fretta se rientrare oppure se scegliere definitivamente una strada alternativa.

Ecco intanto la cronistoria della mozione

Il 3 Gennaio scorso arriva la mozione di sfiducia.
I consiglieri votanti dimenticano però che la mozione deve essere corredata di firme leggibili, e non da sigle, per cui dopo tanto clamore, botte, risposte e contro mozioni, il Segretario Generale ritiene che la stessa non sia valida e la fa  ritirare. Pare che, peraltro,  le varie copie della mozione di sfiducia, tra le quali quella indirizzata al Sindaco e al Segretario Generale, siglate e non firmate, non siano corredate delle firme di tutti i consiglieri di opposizione  Pare che nella fretta si siano sbagliati e pare anche  che siano corsi loro stessi da Segretario Generale a fare notare che le firme non c’erano o se c’erano, non erano valide. Però alla stampa hanno proclamato tutti e nove i nomi!
Nella mozione si legge: “Nel corso di oltre tre anni e mezzo di gestione del Comune da parte del Sindaco Fausto Carmelo Nigrelli e della sua Giunta sono stati inferti gravi danni all’organizzazione dell’ente, alla sua stabilità economica e all’efficacia dei servizi prestati ai cittadini.
E’ evidente il grado d’insoddisfazione dei cittadini, delle categorie economiche e delle parti sociali che coinvolge le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale, che sono pertanto addivenute alla decisione di operare per il bene della comunità di censurare l’operato della Giunta di governo ricorrendo alla mozione di sfiducia per restituire al più presto la parola agli elettori.”
In questi anni abbiamo assistito a una lenta e inesorabile decadenza della qualità della vita dei cittadini, alla vanificazione delle prospettive di crescita della comunità, alla continua perdita di posti di lavoro e alle inesistenti speranze di occupazione dei giovani. La Città ha perso importanti istituzioni come la Facoltà universitaria di Scienze della formazione degli operatori turistici, l’Esattoria Montepaschi Serit, e in ambito sanitario il Poliambulatorio ex Inam, il reparto di Ostetricia, la Guardia medica turistica; mentre sta per chiudere la Casa di Ospitalità San Giuseppe, afflitta da un consistente debito e da carenze gestionali.”
Dopo l’aggressivo incipit si leggono una serie lunga e dettagliata di inadempienze programmatiche e strutturali
“Il Sindaco ha mostrato di non saper accogliere gli atti d’indirizzo provenienti dal Consiglio comunale e in più occasioni ne ha disatteso i deliberati e le indicazioni, sempre adottati con larga maggioranza, anche su questioni di rilevante importanza come avvenuto nel caso della richiesta di differimento dell’avvio della tassazione dei parcheggi e per il trasferimento del mercato settimanale in piazza Falcone e Borsellino. La compagine di Giunta ha ripetutamente invaso le specifiche competenze dell’organo consiliare nel campo del commercio su aree pubbliche e su rilevanti questioni di programmazione.”
E quindi l’accusa di “intere parti del programma del Sindaco non attuate o peggio stravolte”
area artigianale ancora in attesa di realizzazione, mercato settimanale senza ragione confinato nel sito provvisorio di piano Sant’Ippolito, provvedimenti di circolazione stradale adottati senza tener conto della necessità di revisione del Piano urbano del traffico, parcheggi, compresi quelli a pagamento, definiti in difformità dal Put ,  controllo carente sull’esecuzione dei lavori di ripristino della pavimentazione stradale interessata dai lavori di rifacimento della rete idrica,  verde pubblico trascurato, l’esecuzione di progettualità già finanziate e risalenti alla precedente amministrazione sono state eseguite stravolgendone le previsioni d’uso, la progettazione tecnica e i materiali da impiegare: è il caso del progetto denominato “Il Gioco della Storia” e dell’altro progetto denominato “La Casa della Cultura” che i hanno subito gravi mutilazioni mai autorizzate dal Consiglio comunale.
Prontamente  sono intervenuti i consiglieri del centro sinistra con un documento che definisce la mozione “un gravissimo atto di irresponsabilità politica nei confronti della comunità e della città di Piazza Armerina.”, continuando con “pretestuoso e fantasioso nei contenuti” con il solo scopo “di provare a compattare le opposizioni che, invece, sono spaccatissime tra loro e incapaci di potere proporre alla città una alternativa all’attuale Governo municipale. Basti pensare che i nove consiglieri comunali rappresentano ben otto gruppi consiliari, quasi uno per ciascuno” e continua Le presunte inadempienze programmatiche che dovrebbero costituire la base del documento di sfiducia fanno riferimento in gran parte a eventi che non sono di diretta competenza del Comune, ma di altri enti (regione e provincia, soprattutto, appartenenti allo stesso schieramento politico di centro destra di chi oggi presenta la sfiducia), non tengono in considerazione i tempi di realizzazione di progetti ambiziosi come quelli che sono indicati nel programma, che sono stati avviati nella prima metà della legislatura e che sono, in parte, già in fase di completamento.”

… “è, invece, un atto politico disperato da parte di una opposizione che non ha mai saputo, in tre anni e mezzo, proporre una sola azione di lungo respiro alternativa all’attuazione del programma dell’amministrazione, relegando la sua azione ad interrogazioni in consiglio comunale su argomenti di ordinaria amministrazione”
Per concludere i consiglieri della cosiddetta opposizione hanno, secondo gli otto del centrosinistra,  presentato di malavoglia un documento come atto dovuto, politicamente costretti dai rispettivi segretari di partito, e hanno rilanciato a difesa dell’amministrazione:
La mozione di sfiducia viene presentata in un momento in cui si stanno raccogliendo i frutti di tre anni di semina: 
è stato istituito il Distretto turistico che, a partire da questo mese di gennaio, comincia a operare per rilanciare il turismo nel centro della Sicilia con Piazza in posizione di traino (e i dati turistici del 2011 confermano l’inizio della ripresa); cominciano ad arrivare i finanziamenti che derivano dal PIST, il Programma integrato per lo Sviluppo Territoriale che vede Piazza in posizione di leadership con otto progetti cantierabili di cui due già finanziati solo nel primo elenco di progetti esaminati dalla Regione; sono in fase di completamento i lavori alla Villa del Casale che sarà inaugurata con un evento di livello internazionale nel maggio prossimo per la quale sarà fondamentale avere la presenza del primo cittadino in rappresentanza della comunità titolare del bene;  sta per andare in appalto il cantiere di urbanizzazione dell’area artigianale, seconda delibera della giunta appena insediata, la chimera del comparto piazzese per 25 anni, fortemente voluta dall’amministrazione e portata dalla delibera di incarico del luglio 2008 alla gara d’appalto per 3 milioni di euro nella prima metà della legislatura; è stato finanziata e sta per essere appaltata la nuova rete idrica di Castellina e quartieri nord della Città; è ormai definito il percorso di completamento delle stabilizzazioni del personale precario che lavora da oltre vent’anni, come previsto nel programma elettorale; è in fase di attuazione l’abbandono degli ATO rifiuti come si sono concretizzati in questi anni verso una nuova forma consortile di gestione. E queste sono solo alcune delle attività in avanzata fase di attuazione nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori.
Non manca nel documento presentato da Ilenia Adamo, Francesco Azzolina, Riccardo Calamaio, Nuccio Catalano, Eduardo Lotario, Fabio Monasteri, Giuseppe Venezia e Filippo Vitali la notazione sull’esplosione delle gravissima crisi economica e finanziaria che investe l’economia nazionale e che si sta pesantemente ripercuotendo  sugli enti locali attraverso drastiche riduzioni di trasferimenti che impongono ormai a tutti i comuni di reperire le risorse autonomamente.
Definita come  fase di transizione epocale,  in cui la comunità di Piazza Armerina potrà raccogliere i frutti dell’azione avviata negli ultimi anni e potrà riconquistare una posizione importante nel quadro regionale” e che la mozione di sfiducia “ vuole interrompere per calcoli esclusivamente di parte se non, in qualche caso, addirittura esclusivamente personali, anteponendo questi interessi all’interesse generale della città”. 
Non c’è, infatti, una alternativa credibile, in questo momento, all’amministrazione Nigrelli la cui azione va sostenuta, guidata, anche introducendo correzioni e modifiche, se necessario, nell’interesse esclusivo della comunità e della città.” Sulla mozione è intervenuto direttamente il primo cittadino: “La richiesta di mozione di sfiducia è stato un autogol del centro destra, uno schieramento che palesemente non è in grado di proporre un’alternativa alla nostra amministrazione e che possa essere utile alla città. Ne è un esempio il fatto che i nove consiglieri che l’avrebbero sottoscritta (il condizionale deriva dai vizi di forma che hanno portato a ritirare la mozione) appartengono a nove gruppi consiliari. Questo vuol dire che non ci sono due soli consiglieri capaci di lavorare insieme. Con queste premesse il centro destra – qualora avesse governato o governasse la Città – non sarebbe in grado di produrre un solo atto significativo. Tra l’altro – ha continuato Nigrelli – molti dei consiglieri comunali hanno sottoscritto non perché convinti, ma perché hanno dovuto subire l’imposizione dei loro segretari di partito, i quali volevano dare un segno di compattezza del centro destra e hanno dimostrato che sono incapaci anche di presentare una lettera.”
La sfiducia può essere votata se ci sono inadempienze programmatiche. I contenuti della mozione sono così fumosi, addirittura ridicoli, perché i segretari del centro destra hanno dovuto arrampicarsi sugli specchi. La corrispondenza tra il programma elettorale e quanto fatto è enorme e anche i tempi di realizzazione, a due terzi del mandato, sono notevolissimi.”
“Nella mozione vengo accusato di dare obiettivi di lungo termine, anche a vent’anni, - ha affermato in conclusione il sindaco – come se fosse un errore. Chi ha il compito di guidare una città non può che guardare lontano. I poveri segretari dei partiti del centro destra vedono solo obiettivi immediati, quelli che servirebbero loro per mettere all’incasso cambiali elettorali. Non sono una classe dirigente.”
“Comincia adesso una fase nuova e interessante – ha concluso il Sindaco – perché anche tra i consiglieri e i gruppi attualmente all’opposizione della mia amministrazione ci sono figure capaci di proiettare la loro azione nel lungo periodo e idee non troppo diverse da quelle che stiamo portando avanti. Sono convinto che già dai prossimi giorni sarà possibile costruire uno scenario programmatico che riguardi la parte rimanente della legislatura e gli anni a venire, almeno fino al 2020 per restituire alla città il ruolo che le compete in Sicilia e ciò indipendentemente da chi sarà chiamato a guidare la città in seguito. Alla fine di questa lunga crisi che sta colpendo l’occidente e delle modifiche degli assetti istituzionali in atto, Piazza, guidata con lungimiranza, costanza e coerenza, uscirà con una forte leadership territoriale e con l’avvio di una nuova fase economica di sviluppo.”






Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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