sabato 14 aprile 2012

Caro Presidente Napolitano,in questa Italia, pur pagando le tasse non ci tengo affatto a definirmi italiano .


Il Presidente Giorgio Napolitano ha dichiarato che chi non paga le tasse dovrebbe ritenersi indegno di chiamarsi Italiano. 
Parole giuste e sacrosante in un paese dove eludere ed evadere le tasse è uno sport più diffuso del calcio. Avrebbe fatto ancora più bene il nostra caro e amato Presidente se avesse pure detto che sono ancora più indegni di essere chiamati onorevoli e senatori ( altro che italiani) i tanti parlamentari che rubano dalle casse dei loro partiti (e degli italiani) che a loro volta s’ingrassano sulle spalle degli italiani onesti.
Strana questa nostra Italia: si fanno i referendum per abrogare leggi vergognose come quelle sul finanziamento pubblico ai partiti e la privatizzazione dell’acqua con percentuali del 90% e poi constatiamo che non sono serviti a nulla. Abbiamo un nuovo governo ed un Presidente del consiglio che portano avanti un programma di grande austerità , di rinunce e sacrifici….. per i soliti noti però; il popolo sembra rassegnato, i sindacati non rappresentano più nulla di fronte alle macroscopiche discriminazioni sociali ed economiche. Eppure i suicidi di piccoli imprenditori, di pensionati e disoccupati occupano da mesi le cronache quotidiane dovrebbero scuotere il torpore nel quale siamo caduti . Viviamo giorni terribili con il dramma della dilagante disoccupazione, degli esodati, della mancanza di prospettive per noi e per i nostri figli ma mentre tanta gente piange e soffre c’è una parte degli italiani che se la ride. Politici, governanti, alti dirigenti dello stato e delle regioni (Sicilia in primis), guadagnano centinaia di migliaia di euro all’anno, percepiscono liquidazioni e pensioni d’oro , hanno mille privilegi alla faccia della crisi e della povera gente. Cosa volete che rappresenti l’aumento dei carburanti, l’imu , il blocco delle pensioni o dei mutui per questa classe parassita?
Basta e avanza per poter dire:
Caro Presidente Napolitano,in questa Italia, pur pagando le tasse , non ci tengo affatto a definirmi italiano .

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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