domenica 27 maggio 2012

Gli anziani piazzesi del centro della villa Garibaldi: "Il comune ci vuole sfrattare"

Piazza Armerina. “Manifestiamo sdegno nei confronti di chi ambisce al potere senza alcuna capacità di comprendere i reali bisogni della gente e soprattutto della popolazione anziana”. Così si conclude un durissimo documento dell’ANCeSCAO all’Associazione Nazionale Dei Centri Sociali Comitati Anziani e Orti. Dicono gli anziani dell’associazione in un documento inviato al sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, al presidente del consiglio comunale Pino Venezia ed al Prefetto di Enna Clara Minerva: “l’Amministrazione Comunale ha comunicato la volontà di volere “gestire direttamente” la struttura per anziani, di già esistente, istituita dal coordinamento ANCeSCAO, i cui locali comunali siti all’interno del parco urbano S. Pietro, in Piazza Armerina, furono concessi in comodato d’uso a questa associazione. Ciò premesso, con la presente nota si vuole sottolineare che: gli anziani di Piazza Armerina, in quanto soggetti con piena capacità di intendere e volere, non desiderano essere gestiti da nessuno, né tantomeno da soggetti “in cerca di autore” che, ancora oggi, praticano logiche appartenenti alla becera politica dell’accaparramento del consenso elettorale, trascurando il vero benessere sociale. Inoltre – continuano gli anziani - l’Amministrazione Comunale dovrebbe avere cura, soprattutto in un momento di grave crisi economica, di occuparsi di problemi più contingenti invece di destinare risorse economiche per la nomina di legali al sol fine di fare sgombrare i suoi concittadini anziani che, aggregati nell’associazionismo, affrontano quotidianamente il disagio e ogni forma di emarginazione sociale purtroppo presente nella nostra comunità. Infine – chiudono nel documento - gli anziani hanno provveduto con grande sacrificio a valorizzare i locali loro concessi e a renderli fruibili, provvedendo a proprie spese e previa autorizzazione comunale, anche alla realizzazione di un servizio igienico: e dopo tutto ciò, si chiede loro di “sgombrare”. Insomma una vicenda destinata ad aprire nuove polemiche che sicuramente nei prossimi giorni vedrà l’intervento di politici e consiglieri comunali che hanno a cuore le vicende degli anziani della città dei mosaici.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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