domenica 13 maggio 2012

Le azalee, le gramigne piazzesi e la gestione del verde.

Questa mattina, come ogni anno, l'associazione dell'AIRC ha effettuato la raccolta fondi per la ricerca sul cancro in occasione della festa della mamma al generale Cascino.
Sono arrivato dopo Bimbinbici con mia figlia Gaia.
Si presentavano due spettacoli distinti.
Da un lato delle bellissime signore che vendevano le azalee ai cittadini che si avvicinavano per acquistare le piante e devolvere il ricavato all'ente di ricerca.
Dall'altro, dietro di loro il giardino sotto la statua del generale con l'erba altissima. 
Nelle intenzioni dell'amministrazione comunale quello spazio doveva essere prato inglese. 
Ma nella realtà, non essendo curato, è diventato un prato di gramigna.
Da vergognarsi. 
Sia perché è uno dei luoghi più utilizzati dei cittadini, sia perché proprio in quell'area quasi ogni domenica vengono organizzati eventi.
Mai il decoro della città è stato in questo stato.
Anzi questo non è uno stato di decoro. 
Il senso di sporco si percepisce passeggiando per le strade.
Le ville comunali sono in stato penoso.
Perché c'è così poca attenzione?
Perché così tanto menefreghismo.
Francamente non lo capisco.
Significa non dare a questa città la dignità che merita.
Non credo sia solo un problema di fondi. E' - secondo me - in primo luogo un problema di attenzione. 
Si da priorità a tutto il resto ma non al decoro.
Forse, se al posto di Di Prima c'era uno dei tre panzer della triade di ferro dell'era nigrelliana probabilmente sarebbe stato diverso. 
Nigrelli dice che non cambia gli assessori perché con loro ha preso un impegno. 
Ma il sindaco - dovrebbe ricordare - che ha preso un impegno anche con tutti i cittadini per garantire il decoro della città che, peraltro, è una città turistica.
Ha preso un impegno con la città anche Riccardo Calamaio, ex ambientalista, amico mio, che si incazzerà per quello che sto scrivendo, a cui dico:
"Caro Riccardo da quando sei capogruppo del PD mi sembri un poco murtizzo. Svegliati anche tu. Il verde è stato sempre uno cavalli di battaglia della tua azione politica. Non ammutinarti. Parla, alza la voce. Quando era fuori dal consiglio eri uno che protestava ed otteneva le cose. Adesso che sei parte del sistema perché non parli più del verde?"



Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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